Recensione: HALSEY – “If I Can’t Have Love, I Want Power”

“If I Can’t Have Love, I Want Power”, il nuovo album di Halsey, è il progetto più ambizioso realizzato dalla cantante americana. Un disco che viaggia al confine tra album e colonna sonora. 

A dare maggior valore a questo disco, il quarto della carriera di Halsey, è la produzione delle canzoni affidate alla coppia Trent Reznor e Atticus Ross, esponenti dei Nine Inch Nails e vincitori di Oscar, Golden Globe e GRAMMY® in veste di compositori di musiche per film e televisione. La mano industriale dei due è un retro gusto sempre presente nelle varie canzoni. 

Tanto per darvene una idea ascoltate Bells in Santa Fe o in 1121 per capire come i suoni  forgiati dai due Nin sono resi più delicati ma rimangono impressi nel tessuto sonoro come una orditura preziosa. 

L’impianto sonoro viaggia dal rock sparato di Easier than Lying, ai suoni hip hop di Lilith, passando al breakbeat di Girl is a Gun, fino alle atmosfere oscure e cupe e industriali di 1121, al marchio di fabbrica di Grohl di honey o al pop della finale Ya’aburnee.

Nel disco anche ospitate di grande pregio come quella di Dave Grohl (la batteria in ​honey), Lindsey Buckingham (la chitarra in Darling) e Pino Palladino (il basso in Lilith). 

Per quanto riguarda l’altra parte del progetto, ovvero l’omonimo film, è un lungometraggio di un’ora, scritto da Halsey e diretto da Colin Tilley , proiettato nei cinema IMAX  delle maggiori città di tutto il mondo. Una storia sullo stile Trono di Spade, tra horror, fantasy, sesso e un medioevo sfrenato e violento. 

Una prova di maturità per la cantante che si è messa alla prova e non ha fatto il classico compitino alla ricerca della hit facile. 

SCORE: 7,25

DA ASCOLTARE SUBITO

DA SKIPPARE SUBITO

Darling – The Lighthouse