Recensione: IBISCO – “Languore”
Amo l’autunno, odio l’estate. Basterebbe questo proclamo per raccontare “Languore”, il nuovo disco di Ibisco, il secondo capitolo sonoro del cantautore Bolognese.
In “Languore” Ibisco, all’anagrafe Filippo Giglio classe 1995, affronta il tempo con i suoi limiti, i suoi demoni e i suoi pesi. Un tempo che scorre tra noia, sensi di vuoti, inadeguatezza, sconforto, ricordi, malinconia e introspezione.
I ricordi si suggeriscono incapaci di disambiguare il loro non poter rivivere, quasi quel tempo spingesse con solerzia in più direzioni, eppure il presente lo avverto troppo spesso sotto le ombre della sua rarefazione. In questa assenza di finitezza, di misura, risiede il mio languore“.
Un languore creativo simbolo di una crescita e una maturità artistica palpabile che supera anche l’oscura beltà del suo debutto “Nowhere Emilia”.
La ricerca lirica di dare una forma narrativa alla oscurità dei suoi tormenti, alla depressione e alla sincerità, trova spazio in frasi come: L’alba finisce anche se non finisce il giorno (Albanera), Ogni decisione è sola, Alla fine rende nuova, Ogni voglia (Languore) o ancora Jane è inverno che finisce, Sotto un cielo che divide,
Sa che la sua dipendenza, È una forma di astinenza, Da una droga che ci unisce, Dove il cielo si pulisce, Dedichiamoci un’età, E cupa serenità (Jane finisce).
Ad amplificare la potenza della scrittura di Ibisco c’è la sua voce, profonda, cupa, teatrale e densa, degna di cantori new wave del passato e poi c’è soprattutto la forma musicale fatta di arrangiamenti analogici che arricchiscono un composto scuro e anti-digitale, tra new wave, post-rock e pop cantautorale, dove dimensione elettronica e acustica convivono esaltandosi per antitesi.
Pezzi che richiamano la tradizione cantautorale (Dentro, me) si mischiano con echi alla Depeche Mode (Seduci o K.O.E.), alla Division (Vera), alla Cure (Alcolicixbenzina) o alla Diaframma (Dopah!)
La canzone può e deve continuare a essere un potente strumento di indagine e chirurgia dell’animo umano, nonché un rinnovarsi di pulsioni affamate capaci di trascendere il ritmo debole del quotidiano. “
La strada di Ibisco è ben delineata. Chiara, intensa, coerente. Un percorso difficile ma intenso e mentale lontano dagli abbaglianti luccichii di un pop troppo sterile e stereotipato che sfiorisce e svanisce presto.
Una grande qualità, questa di Ibisco, che riempie la costante sensazione di languore di un tempo instabile, troppo rapido e al tempo stesso troppo vuoto.
DA ASCOLTARE SUBITO
Dentro, me – Seduci – Jane finisce
DA SKIPPARE SUBITO
Non ho avuto necessità di interrompere la riproduzione del disco, anzi una volta finito l’ho ascoltato ancora e poi ancora…
SCORE: 8,00
TRACKLIST
∅ Lyrics
Dentro, me
Seduci
Vera
Albanera
Languore
Alcolicixbenzina
K.O.E.
Dopah!
Jane finisce
∞ [outro]
DISCOGRAFIA
2022 – Nowhere Emilia
2022 – Nowhere Emilia / Darkside Emilia
2023 – Languore
VIDEO