Recensione: INTERPOL – Turn on the Bright Lights
In attesa del nuovo Ep in uscita a metà maggio riproponiamo la recensione del disco di debutto di una delle band più interessante degli anni duemila.
Riproponiamo le recensioni originali di dischi del passato
Benvenuti nell’oscuro e onirico mondo della new wave. Potrebbe essere benissimo questo il sottotitolo di “ Turn on the Bright Lights” affascinante debutto degli Interpol.
“We Came from New York” sono orgogliosi di dichiarare questi giovanissimi ragazzi (Daniel Kessler, chitarra, Carlos D, basso, Paul Banks voce e Sam Fogarino, batteria) che vestono con camicie bianche e cravatta nera e definiscono la loro musica “Un rock di atmosfera da un umore incerto”.
Forse non erano ancora nati negli anni ottanta quando la nuova onda musicale nata dal punk continuava a crescere ma con questo album sono riusciti perfettamente a ricreare le atmosfere di quegli indimenticabili anni a partire dai testi macabri e darkeggianti fino ai suoni disperati, nostalgici, malinconici e onirici.
Negli anni ottanta c’era lo spettro delle guerre nucleari che rendeva senza futuro il mondo ora il fantasma temuto è il terrorismo e in quel di New York city è sempre aperta la ferita delle twin towers.
Questo pessimismo è la basa della loro musica, musica che suona e ricorda immagini sonore prese dai Bauhaus, Psychedelic Furs, Echo & The Bunnymen, come dai Cure, dai Television o dai Joy Division e dai primissimi Talking Heads.
A differenza dei loro concittadini e rockettari Strokes gli Interpol suonano più inglese. Chitarre incisive, post-punk farcite di elettronica ed enfasi vocale nel perfetto stile new wave.
Brani come “ Say Hello To The Angels” sono un condensato di energia, così come “Pda” o “ Obstacle 2”.
Undici brani uno più bello dell’altro.
Ossessivo come “ Untitled”, disperato come “ Obstacle 1”, malinconico come “Nyc”, onirico come “Hands Away”, melodrammatico come “ Stella Was A Diver And She Was Always Down”, tirato come “ Roland”, passionale come “ The New” e gotico come “ Leif Erikson”.
“Turn on the Bright Lights” è una botta …altro che disco per nostalgici over trenta con la passione della musica new wave!!!
Gli Interpol sono una bomba, lasciamo che esploda e diffonda di nuovo i germi della new wave…alla faccia di nu metal e pop punk da bambinetti.
Voto: 9,50
(08 Settembre 2002)
Track list:
01. Untitled
02. Obstacle 1
03. NYC
04. PDA
05. Say Hello To The Angels
06. Hands Away
07. Obstacle 2
08. Stella Was A Diver And She Was Always Down
09. Roland
10. The New
11. Leif Erikson
Discografia:
2002 – Turn On the Bright Lights
2004 – Antics
2007 – Our Love to Admire
2010 – Interpol
2014 – El Pintor
2018 – Marauder
I Video: