Recensione: JOVANOTTI – “La Primavera” [Traccia per Traccia]

Recensione: JOVANOTTI – “La Primavera”  [Traccia per Traccia]

Esiste un periodo per la Primavera? Forse no. Il pensiero di Lorenzo è senza dubbio questo. “La Primavera” è uno stato dell’anima e non solo una stagione. La Primavera può arrivare sempre nella vita di ognuno di noi, d’inverno e anche a Natale. 

Partendo da questo manifesto-pensiero passiamo al disco, o meglio all’Ep digitale. 
Jova non vuole fare un progetto fisico ma qualcosa di fluido, solo di digitale. 

I dischi fisici ascolto solo quelli del passato. La musica nuova l’ascolto solo in streaming, perchè dovrei fare un disco fisico?

Ed ecco qui “La primavera” prima puntata del progetto del Disco del Sole.

Il Disco del Sole è un oggetto volante non identificato, è uno streaming, una filosofia, ma soprattutto è il flusso di brani scritti da Lorenzo a due anni e mezzo di distanza da La Nuova Era.

A prescindere dagli schemi di lavoro standard dei calendari strategici, il Disco del Sole è la nuova musica di Lorenzo. Ed esce quando è pronta, senza uno schema, senza un piano deciso. Il flusso continua a scorrere. Cinque brani inediti prodotti con Rick Rubin che salutano l’arrivo dell’inverno con questi primi raggi di sole.

C’era quel film con Jack Nicholson CINQUE PEZZI FACILI che a dispetto del titolo raccontava la storia di un musicista alle prese con le cose della vita, che non ti arriva mai come te l’aspetti o come avevi programmato. Che c’entra con questi CINQUE PEZZI NUOVI? Niente o molto. Il film non lo ricordo ma il titolo italiano è bello, mi fa pensare a queste mie nuove canzoni che escono oggi, parte di un flusso di canzoni che usciranno nei prossimi mesi, imprevedibili e libere, per niente facili perché per esistere hanno dovuto piovermi addosso dallo spazio profondo, ma leggerissime perché qui dentro c’è una luce. Quel punto di luce che c’è nel centro della metà oscura del simbolo del Tao, pronta a riversarsi traboccando fuori in forma di canzoni che non chiedono niente perchè hanno solo voglia di offrirsi.

Ho deciso di non uscire subito con un album sebbene abbiamo lavorato a più di venti pezzi, prima da solo, poi con qualche mio compagno musicista, poi due mesi con Rick Rubin, in una selva tra l’Appennino e il mare, dentro ad una scuola abbandonata negli anni 50 quando le campagne si spopolavano e l’agricoltura si meccanizzava. Come scolari discoli insieme a Rick “mangiafuoco” Rubin abbiamo aperto tutta questa roba che nei mesi avevo accumulato in modo del tutto istintivo, senza pensare a niente, completamente scollegato da tutto ciò che non fosse un enorme sentimento di Amore e di voglia di vita, aria, luce, ritmo, allegria, batticuore, avventura.”

Che dire di questi brani? La primavera è un elettro-pop bello e buono, I Love you baby mi sembrano le sperimentazioni di Battiato o forse di più quelle di Battisti di “E Già”, Un amore come il nostro e Tra me e te sono due ballatone d’amore assoluto, lodi e sonetti pronti per essere frastagliati e tagliati e diventare dichiarazioni e bigliettini d’amore immenso. Border Jam lasciamo perdere e Il Boom abbiamo già detto e dato. 

Un accenno, un antipasto di sole che ti scalda un po’ ma non del tutto… Aspettiamo il prossimo flusso! 

TRACCIA PER TRACCIA 

LA PRIMAVERA
Con la più bella palette di colori stagionali, fiorisce in 3’24’’ la focus track: vivido campionario di emozioni. Perfettamente armonizzata alla voce di Lorenzo, qui morbida e delicata, LA PRIMAVERA arriva, tanto attesa, come l’auspicio di una boccata d’aria lunga novantatré giorni. Il singolo 80s synth pop miscela ritmica scarna, sequencer, distorsioni e un pizzico di french touch nel dolce basso, ostinato e ricorrente. Un invito a incamerare le energie giuste, le esperienze positive, pronto a tenere viva l’aura musicale di ognuno di noi.

LA PRIMAVERA esce quando inizia l’inverno, come un’affermazione, una dichiarazione di intenti. È un pezzo nato da un demo strumentale che ho ricevuto da Noochie Rigano e Riccardo Onori, miei collaboratori di tanti anni. Avevo quelle due strofe scritte su un cellulare. Ricordo anche il giorno in cui le ho scritte, ma non ricordo perché, anzi lo ricordo ma non lo dirò. Le ho cantate sulla base e poi è nato il ritornello così come nasce un fiore selvatico. A giugno 2021 ho riacceso il mio studio dopo tanti mesi in cui avevo lavorato solo con mezzi di fortuna (chitarra, cellulare, iPad, quaderni e post it) e LA PRIMAVERA è nata, ma assomigliava un po’ troppo all’estate (addosso) così per un po’ l’ho messa in panchina. Quando Rick mi ha chiesto di ascoltare TUTTI i provini che avevo (circa 40) l’ho messa in coda, e lui quando l’ha sentita mi ha chiesto di cosa parlavo. Della primavera ho detto, la stagione in cui la natura fiorisce di nuovo, ma non una natura addomesticata. Questa primavera è selvatica, ha una tensione dentro, una forza sovrannaturale, qualcosa che per me resta un mistero. Così lui mi ha risposto “entriamoci”, e dentro quel caos di mille tracce che avevamo messo nel demo lui ha fatto la magia e mi ha chiesto di cantarla diverso, senza spingere. Ho pensato a Franco, con me lì c’era Pinaxa e gli ho detto “provo a cantarla pensando di essere con Battiato. Insegnami, facciamogli un omaggio velato, un fiore per lui.”

I LOVE YOU BABY
Arrangiamenti crudi e asciutti, archi dritti e catalizzatori per un sound insistente, sgangherato, imprevedibile: I LOVE YOU BABY è il pianeta psichedelico della nuova Primavera di Lorenzo. Il climax ascendente del fronte strumentale restituisce, fortissima, tutta la carica e l’intenzione del ritornello-mantra, strepitato dadaista, da cantare ad libitum con Jova, o se non altro fino a quando gli occhi della baby non avranno ritrovato la perduta lucentezza.

Lo ammetto, sono pazzo di questo pezzo. Lo so non è elegante dirlo ma è così, se lo avesse fatto un altro gli farei la OLA, per fortuna l’ho fatto io. È una canzone d’amore, è per una ragazza  che deve  scalare una montagna, attraversare l’oceano a nuoto, baciare un rospo in bocca senza nessuna garanzia che si trasformerà in principe. Certe cose non si possono dire in modo enfatico, bisogna dirle ballando, agitando le braccia, alzando il volume, cantando al limite della tonalità, un passo prima che la voce diventi un urlo.

Il pezzo è nato con Riccardo Onori alla chitarra, ed era un rock’n’roll un po’ troppo tradizionale per me, così ci ho registrato sopra una linea di MOOG che poi ho dimenticato. Mr. Rubin che vuol sentire soprattutto le cose di cui mi vergogno un po’ (perché le cose forti si trovano quasi sempre oltre al pudore e alle zone comode) ha detto “per me il pezzo musicalmente è qui, in questo moog fuori contesto.”

UN AMORE COME IL NOSTRO
Ballad tutta sentimento di un’autenticità radicale, con la semplicità e la freschezza che da sempre contraddistinguono Jovanotti: mai uguale a se stesso, sempre riconoscibile. Con una purezza disarmante, UN AMORE COME IL NOSTRO scopre le carte e ci svela il potere essenziale, originario, salvifico del sole, che da innamorati ci sorride proprio come nei disegni dei bambini.

Eravamo a Milano, luglio 2020, io e le mie ragazze. La mattina ogni tanto prendevo la chitarra e cantavamo canzoni che ci piacciono. Dalla cassa Bluetooth usciva una playlist dei Green Day che le mie ragazze adorano, e pure io. Poi è partita “Something stupid” dei due Sinatra. La Teresa mi ha detto “Babbo dovresti scrivere una canzone così” e io ho pensato “embè…” Poi ho preso la chitarra e ne ho scritta di getto una che la imitava un po’, ma quasi giocando le parole mi uscivano insieme alla melodia e mi piacevano, erano vere, avevano forza. L’ho appuntata nei memo vocali del cellulare e ho aspettato l’autunno e poi l’inverno e a capodanno del 2021 l’ho registrata con garage band nel mio laptop. A capodanno eravamo in casa da soli noi tre, e dopo il brindisi l’ho suonata, e alle ragazze è piaciuta. Buon anno, avanti tutta.”

TRA ME E TE
Pillola delicata, gioiello prezioso, archi e synth leggeri, TRA ME E TE è fatta di pochi accordi e un’infinità di pathos, capace di suscitare un’intensa emozione e una totale partecipazione dal primo ascolto. Lorenzo si mette a nudo, come solo lui sa fare, forgiando delicatamente un diamante prezioso, riflessivo ed essenziale. Tra fragilità, paure e amore, una dose di limpida verità.

È una ballad, una canzone d’amore, una dedica che non mi era stata richiesta, infatti lei non è nella stanza con me mentre la canto, ma è con me nel senso che occupa ogni mia cellula. TRA ME E TE è una mini-canzone, piccola al limite dell’inesistenza, e forse non è questa l’epoca buona per canzoni così, incerte, zoppicanti, ma non mi frega niente, a me piace. Rick mi ha proposto di evitare di farla con la chitarra acustica, per portarla da una parte meno tradizionale, così ho chiesto a Davide Rossi se mi faceva una linea di violoncello solo. Dammi un’indicazione, mi ha detto, e io “alla Bach” e lì il cielo ha tuonato e si sono accesi tutti gli allarmi :-)))))”

BORDER JAM
Border Jam fa battere i piedi, alzare le mani al cielo, ballare scoordinati: questa grande festa collettiva, immenso patchwork di icone e immagini coloratissime, muove e smuove qualcosa dentro, passa dai muri e butta giù le porte, disintegrando ogni confine. È Jovanotti il deus ex machina che guida le fila di questa botta di vita e d’entusiasmo quasi “ragazzesco”, per un salto indietro nel tempo – con i jeans e le t-shirt – al ritmo acrobatico del rock’n’roll.

Tutti hanno opinioni e moltissimi ci tengono ad affermarle, radicalizzarle, difendere, esporle, gridarle, farsene un’identità, e a me va benissimo, ci mancherebbe. Il mio problema è che non ho molte opinioni, ho piuttosto delle sensazioni. Se interrogo le mie opinioni il mio parlamento interiore si divide su quasi tutto. Non tutto, ma quasi. Se invece interrogo i miei sogni non ho dubbi: io sogno un mondo senza confini. Punto. Questa canzone parla di un sogno, anzi balla di un sogno, è una festa per sognatori, non è un manifesto politico, è una jam, che vuol dire marmellata. C’è dentro il carnevale, l’Africa, i Clash, la California, il Jova Beach Party, New Orleans, i Balcani, il Mediterraneo… non so cosa c’è dentro, è una jam, una marmellata. Buona però la marmellata, a me piace.”

SCORE: 6,50

DA ASCOLTARE SUBITO

Un amore come il nostro – Tra me e te 

DA SKIPPARE SUBITO

Border Jam è abbastanza boh! 

TRACKLIST

DISCOGRAFIA 

1988 – Jovanotti for President
1989 – La mia moto
1990 – Giovani Jovanotti
1991 – Una tribù che balla
1992 – Lorenzo 1992
1994 – Lorenzo 1994
1997 – Lorenzo 1997 – L’albero
1999 – Lorenzo 1999 – Capo Horn
2002 – Lorenzo 2002 – Il quinto mondo
2005 – Buon sangue
2008 – Safari
2011 – Ora
2015 – Lorenzo 2015 CC.
2017 – Oh, vita!

EP 

2019 – Jova Beach Party
2021 – La Primavera 

VIDEO 

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/lorenzojova
https://twitter.com/lorenzojova

 

 

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