Recensione: KAISER CHIEFS – Duck
Conobbi i Kaiser Chiefs in una tipica serata universitaria bolognese, una di quelle con premesse poco impegnative e “solo” il 50% di possibilità che degenerasse in qualche locale.
Ero a casa della “cugina della fidanzata dell’amico di”: una cena tranquilla a base di (in ordine di quantità fornita) alcol sotto forma di vino del discount e carboidrati dall’aspetto di piadina salsiccia e cipolla, un grande classico. All’epoca ero molto più propensa a spingere i miei limiti, non solo alimentari, anche musicali. Per questo tra una lezione di semiotica e una di psicologia cognitiva, mi divertivo ad ascoltare band del panorama indie (l’indie-indie, che non è l’indie di oggi). Quella sera, oltre ad amici, vino e piadina, c’era anche MTV in sottofondo (MTV-MTV, che non è l’MTV di oggi). Ad un certo punto, parte il beat di “Everyday I love you less and less” e non c’è più piadina che mi tenga incollata alla sedia. Mollo tutto, strutto e alcol, e mi piazzo davanti alla TV. Sono rapita. Chi sono questi Kaiser Chiefs? Che roba è? Perché mi piace così tanto?
Circa un mese dopo mi trovavo a Barcellona in una discoteca minuscola dal pavimento appiccicoso e l’aria viziata intrisa di vapori alcolici e puzza di sudore, dove si ballava tutti attaccati. Ed ecco che di nuovo parte quella canzone dei Kaiser Chief. Penso di non aver mai ballato e urlato tanto in vita mia. Conoscere una canzone che passa il dj in discoteca e poterla ballare e cantare, è una delle sensazioni per cui è valsa la pena non aver snobbato i club, almeno in quel periodo della mia vita: ti senti bello, potente, invincibile.
Grazie ai Kaiser Chiefs, da allora, ho l’occasione di tornare ai meravigliosi e irripetibili tempi dell’università (ma senza l’assillo degli esami, almeno!) ogni volta che metto su un loro disco. Ok, non ho più provato le stesse sensazioni di “Employment” e “Yours truly, angry mob” con i successivi album. I Kaiser Chiefs, ad un certo punto, si sono allontanati da loro stessi, e pure io.
Per questo “Duck” è stato accolto dalla sottoscritta senza aspettarmi un lavoro rivoluzionario: anzi, a dirla tutto non volevo essere troppo sorpresa, semmai rassicurata. E così è stato: il loro è un vero disco anni Duemila. L’ho capito dalle prime note, ma prima di cantare definitiva vittoria ho dovuto aspettare il terzo brano in lista, “Wait”, in cui ho finalmente intravisto qualcosa di molto simile a quel “Na na na na na na” che mi aveva fatto innamorare di loro. E’ stato in quel momento che li ho riconosciuti completamente, e mi sono finalmente rilassata. Devo ammettere che dopo “Record Collection” ho avuto la sensazione che parabola del disco avesse intrapreso la discesa. Mi sbagliavo: da “Electric Heart” si riprende alla grande, fino alla fine. Nonostante sia inevitabile pensare al passato, “Duck” non è un disco per nostalgici: risulta comunque nuovo perchè nuovi sono i tempi, e un disco cambia a seconda del momento in cui lo ascolti. A me fa tornare frangettona con la borsa di Emily The Strange a tracolla, ad un ventenne di oggi potrebbe sembrare la più innovativa tra le novità.
L’anatra alla Kaiser Chief è servita.
Score: 7,00
Tre brani da ascoltare subito: Wait – Don’t just stand there, do something – Northern Holiday
Quotes:
Of hitting the road?
Leave it behind
Lighten the load
Full of mistakes
Make a new start
Pull up a crate
And empty your heart
Cross out high school dances, cross out all the one hit wonders
And we’ll cross out kisses, cross out private numbers
Cross out teen romances, cross our hearts and hope to die again but
Never erase the days of Kurt Cobain and Frasier Crane
Never forget my name (hey!)
Let everything wash away with all that (?) Seattle rain
How do you know
When it is real
And when it’s a show?
Making the rent
And sending it home
Pack up the tent
Why should we go-go-go-go-go-go-go-go
Cross out high school dances, cross out all the one hit wonders
And we’ll cross out kisses, cross out private numbers
Cross out teen romances, cross our hearts and hope to die again but
Never erase the days of Kurt Cobain and Frasier Crane
Never forget my name (hey!)
Let everything wash away with all that (?) Seattle rain
Cross out high school dances, cross out all the one hit wonders
And we’ll cross out kisses, cross out private numbers
Cross out teen romances, cross our hearts and hope to die again but
Never erase the days of Kurt Cobain and Frasier Crane
Never forget my name (hey!)
Let everything wash away with all that (?) Seattle rain
Never forget my name (hey!)
Never erase the days of Kurt Cobain and Frasier Crane
Never forget my name (hey!)
Let everything wash away with all that (?) Seattle rain
“Kurt vs Frasier (The Battle for Seattle)”
Tracklist:
01. People know how to love one another
02. Golden Oldies
03. Wait
04. Target Market
05. Don’t Just Stand There, Do Something
06. Record Collection
07. The Only Ones
08. Lucky Shirt
09. Electric Heart
10. Northern Holiday
11.Kurt Vs Fasier (The Battle for Seattle)
Discografia:
2005 – Employment
2007 – Yours Truly, Angry Mob
2008 – Off With Their Heads
2011 – The Futur Is Medieval
2012 – Start The Revolution Without Me
2014 – Education, Education, Education and War
2016 – Stay Together
2019 – Duck
Se ti è piaciuto ti consiglio anche: