Recensione: KENDRICK LAMAR – “To Pimp a Butterfly”

Recensione: KENDRICK LAMAR – “To Pimp a Butterfly”

Discostory essential: le interviste e le recensioni da rileggere … TASSATIVO

Il 16 marzo del 2015, dieci anni fa, usciva “To Pimp a Butterfly” il terzo disco di Kendrick Lamar. 

L’album si rivelò immediatamente come un’opera monumentale, destinata a lasciare un’impronta indelebile nella cultura afroamericana e globale.

“To Pimp a Butterfly” si affermò rapidamente come uno dei punti di riferimento più significativi della storia dell’hip hop, capace di influenzare tanto il panorama musicale quanto quello politico. Oggi continua a essere considerato un disco fondamentale, sia sotto il profilo musicale che per le sue implicazioni sociali, rispecchiando e alimentando le tensioni di un periodo cruciale per le questioni razziali negli Stati Uniti.

Con le sue 16 tracce e oltre un’ora e un quarto di durata, To Pimp a Butterfly si configurò come una summa fenomenale della musica afroamericana degli anni precedenti, ma anche delle tradizioni musicali che ne hanno segnato la storia.

Il disco vantava la partecipazione di leggende del rap e di artisti jazz, funk e R&B, tra cui Dr. Dre, Snoop Dogg, George Clinton, Pharrell Williams, Kamasi Washington, Thundercat e Flying Lotus. Dominante nelle classifiche e celebrato dalla critica, l’album conquistò un posto ai vertici delle classifiche di fine anno del 2015, diventando un’icona della musica contemporanea.

LE CURIOSITA’ 

Il titolo iniziale dell’album doveva essere Tu Pimp a Caterpillar (TU-P-A-C), un omaggio a Tupac Shakur. Lamar lo cambiò in To Pimp a Butterfly (che può essere tradotto con l’espressione “Sfruttare una farfalla”). Lamar decise di sostituire la parola “caterpillar” (bruco) con “butterfly” (farfalla), spiegando il motivo in un’intervista con MTV: «Usare la parola “farfalla”, volevo solo mostrare la luminosità della vita e la parola “magnaccia” (pimp) ha così tanta aggressività e questo rappresenta molte cose.

L’influenza di un viaggio in Sudafrica – Kendrick ha visitato Robben Island, dove fu imprigionato Nelson Mandela, e il viaggio ha influenzato profondamente il tono politico e sociale dell’album.

L’intervista immaginaria con Tupac – La traccia finale, Mortal Man, include un’intervista simulata con Tupac Shakur, costruita utilizzando estratti reali da una vecchia intervista.

Jazz e Funk come colonne portanti – L’album si distacca dal sound hip-hop convenzionale, attingendo a jazz, funk e soul grazie alla collaborazione di musicisti come Thundercat, Flying Lotus e Kamasi Washington.

Il concept di “Lucy” – In molte tracce, Kendrick fa riferimento a “Lucy”, abbreviazione di Lucifer, che rappresenta le tentazioni del successo e del materialismo.

Il brano che ha cambiato tutto – Alright è diventato un inno del movimento Black Lives Matter, nonostante Lamar inizialmente non lo avesse scritto con l’intenzione di essere un manifesto politico.

Un album registrato in segretezza – Il disco è stato creato in gran parte in una casa di Los Angeles, senza interferenze esterne, per mantenere l’integrità artistica.

La voce di una leggenda del funk – George Clinton, icona del funk e leader dei Parliament-Funkadelic, appare nella traccia d’apertura Wesley’s Theory, consolidando l’influenza del P-Funk nell’album.

Influenze letterarie – Lamar ha dichiarato che mentre scriveva l’album, si ispirava a libri come La rivolta di Atlante di Ayn Rand e Il prezzo della disuguaglianza di Joseph Stiglitz.

La cover, scattata da Denis Rouvre, mostra Kendrick e un gruppo di uomini afroamericani davanti alla Casa Bianca con dollari e champagne, simboleggiando la lotta e la rivendicazione del potere da parte della comunità nera.

SCORE: 10,00

I VOTI DEGLI ALTRI 

The Telegraph – Voto 10,00
Spin – Voto 10,00
Pitchfork – Voto 9,30
Uncut – VOTO 9,00
Rolling Stone – Voto 9,00
Billboard.com – Voto 9,00
Mojo – Voto 8,00
The Guardian – Voto 8,00
New Musical Express (NME) – Voto 8,00
The New York Times – Voto 8,00

TRACKLIST

Wesley’s Theory (feat. George Clinton & Thundercat) 
For Free? (Interlude) 
King Kunta 
Institutionalized (feat. Bilal, Anna Wise & Snoop Dogg) 
These Walls (feat. Bilal, Anna Wise & Thundercat) 

Alright 
For Sale? (Interlude) 
Momma 
Hood Politics 
How Much a Dollar Cost (feat. James Fauntleroy & Ronald Isley) 
Complexion (A Zulu Love) (feat. featuring Rapsody) 
The Blacker the Berry 
You Ain’t Gotta Lie (Momma Said) 

Mortal Man 

DISCOGRAFIA 

2011 – Section.80
2012 – Good Kid, M.A.A.D City
2015 – To Pimp a Butterfly
2017 – Damn
2022 – Mr. Morale & the Big Steppers
2024- Gnx

VIDEO 

WEB & SOCIAL 

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