Recensione: LA RAPPRESENTANTE DI LISTA – “Giorni felici”

Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina incarnano, a loro modo, i “Giorni Felici” che celebrano nel loro nuovo disco.

Il titolo stesso è una scommessa: un inno ambiguo che suggerisce la precarietà del presente, quell’oscillazione perpetua tra l’ombra e la luce, tra la dolcezza del momento e la sua inevitabile transitorietà.

Rabbia, delusione, orgoglio e giorni felici. Lucidità, depressione, disperazione, dolore, riscatto e giorni felici. Passato e futuro convivono nel presente, graziosi e incombenti. “Noi, veloci e immobili, spezzati, arrotati dalla vita, ma con le ali per volare. Convinti ancora una volta di poter resistere”, così La Rappresentante di Lista descrive il nuovo lavoro.

Per LRDL, questo disco rappresenta un viaggio nella loro mente, una rappresentazione lirica e sonora dello stato attuale della band, che segna una nuova fase nella scrittura e nella composizione, consolidando uno stile sonoro sempre più riconoscibile e personale.

Ancora una volta, LRDL esplora con maggiore profondità le sonorità che evocano i ricordi di crescita e formazione, inni generazionali che rimangono indelebili nelle ossa e che ispirano la colonna sonora dell’oggi. I temi rimangono quelli cari al progetto: LRDL continua a indagare l’emotività umana, mettendola in relazione con l’altro e con il mondo.

Per realizzare l’album, la coppia ha viaggiato: da New York, dove hanno incontrato il chitarrista Kit Conway, allo Studio 13 di Damon Albarn a Londra, fino a Palermo, Arezzo e Milano, dove tutto ha preso forma alla Casa degli Artisti nel 2023.

Sul piano sonoro, il disco parte con grande energia. Fino a Mondo, l’album scorre veloce, in un flusso quasi ininterrotto. Con questo brano, il ritmo rallenta per poi riprendere con Karaoke e accelerare definitivamente con Baby Baila e la successiva Countdown, dove Veronica sperimenta anche l’autotune e conclude con un ritmo inaspettatamente languido.

La chiusura con Cattivo sorprende: un rock grintoso cantato solo da Dario, arricchito da chitarre stridenti e ritmi incalzanti, che tuttavia risulta, a mio avviso, poco in linea con il resto del disco.

Questi sono “Giorni Felici” per LRDL, che si offrono come una promessa di catarsi e di introspezione anche per i nostri “Giorni Felici”. 

SCORE: 7,25