Recensione: LONDON GRAMMAR – “The Greatest Love”
Il quarto album dei London Grammar, “The Greatest Love”, segna il ritorno del trio britannico con una miscela di sonorità familiari e nuove sfumature, consolidando la loro evoluzione musicale.
A undici anni dal loro esordio la band formata da Hannah Reid, Dan Rothman e Dot Major si trova oggi in una posizione di sicurezza creativa, sperimentando con nuove forme senza allontanarsi dalle radici che li hanno resi amati.
Sin dalle prime note di “The Greatest Love”, si percepisce una maturazione artistica. La voce di Hannah Reid, sempre più ricca e dinamica, è il filo conduttore di un album che sfoggia testi crudi e confessionali, offrendo un’introspezione personale e diretta.
In brani come Fakest Bitch e You And I, la cantante si lascia andare a riflessioni disarmanti su relazioni e auto-consapevolezza, esibendo una vulnerabilità potente. La Reid, ormai sposata e madre, porta con sé una nuova prospettiva che si riflette nelle sue parole, rendendo le storie raccontate ancora più incisive.
Dal punto di vista musicale, però, “The Greatest Love” non sempre riesce a eguagliare la forza emotiva dei testi. Se da un lato troviamo tracce come Kind Of Man, che evocano le atmosfere più intense dei dischi precedenti grazie a chitarre funk distorte e a vocalità sollevate, dall’altro lato, molte delle canzoni mancano dell’impatto sonoro caratteristico che i fan si aspettano.
L’approccio musicale sembra, in alcuni momenti, troppo educato, quasi in contrasto con la carica emotiva dei testi. Questo crea un’oscillazione tra momenti di grande intensità, come nell’opener House con il suo ritmo elettronico nervoso e echi trip hop che rischiano però di sembrare eccessivamente contenuti.
Le canzoni migliori sono quelle in cui la tensione musicale si allinea perfettamente con la narrazione, come nella title track “The Greatest Love”, che chiude l’album con un’esplosione di emozioni.
Qui, la band riesce a raggiungere il massimo equilibrio tra liriche e strumentazione, offrendo un finale epico che racchiude l’essenza del disco: una dichiarazione di amore e di libertà artistica.
Nonostante la mancanza di alcune scintille sonore che caratterizzavano le loro produzioni precedenti, l’album rappresenta un solido capitolo nella loro carriera, dimostrando che il trio continua a muoversi con sicurezza e ambizione nel panorama musicale.
DA ASCOLTARE SUBITO
House – You and I – Kind of Man
DA SKIPPARE SUBITO
Disco che si lascia ascoltare e non necessità di skip
SCORE: 6,75
House – Voto 7,00
Fakest Bitch – Voto 7,00
You and I – Voto 7,25
LA – Voto 6,50
Ordinary Life – Voto 6,50
Santa Fe – Voto 6,50
Kind of Man – Voto 7,25
Rescue – Voto 7,00
Into Gold – Voto 6,75
The Greatest Love – Voto 7,00
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
2013 – If You Wait
2017 – Truth Is a Beautiful Thing
2021 – Californian Soil
2024 – The Greatest Love
IL VIDEO
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