Recensione: LOREDANA BERTE’ – “Manifesto”

Recensione: LOREDANA BERTE’ – “Manifesto”

Loredana Bertè è la cantante italiana più moderna e giovane in circolazione. Con lei non si compete.

Vince il podio nella categoria voce femminile, ma anche in quella trap, rap, raggaeton.

Anzi, a contendersi il podio non ci pensano per niente i suoi colleghi Millenial o Gen-Z, perchè sanno già di perdere in partenza.  A loro non ha proprio niente da invidiare, tiene testa a tutti e non rifiuta nessuna collaborazione. Loredana Bertè non invecchia mai, e non è certo perché nasconde i capelli bianchi sotto la tintura azzurra, né per le gambe invidiabili che non ha mai avuto intenzione di nascondere sotto kaftani alla Orietta o tailleuroni alla Ornella. Loredana Bertè è un misto tra un personaggio kawaii, una fatina e una strega ammaliante.

Non fosse ancora abbastanza chiaro, ci pensa “Manifesto” a sugellare il suo ruolo nella musica italiana, un disco che è una vera e propria dichiarazione d’intenti, espressione massima di quello che la cantante è oggi: una donna che ha saputo rinascere molte volte, a cui la vita ha più tolto che dato, ma che è stata in grado di riscattarsi totalmente grazie ad un ritrovato equilibrio e un’invidiabile serenità. E per questo deve dire grazie a se stessa e alla sua capacità di mettersi in gioco. Ed oggi Loredana Bertè è una cantante che sta benissimo tra Fedez, Nitro, Emma Marrone, J-AX, Bombadash.

Manifesto è un disco donna. Una biografia femminile delle tante Loredana che convivono nell’unica e sola Bertè. Manifesto è anche un disco femminista, l’affermazione di una personalità che non ha certo paura di mostrare la grinta, che non ha nessuna voglia di sottomettersi e soccombere, nemmeno di fronte ad un dramma come la violenza sessuale, che lei stessa ha subito all’età di 15 anni e che canta nel brano “Ho smesso di tacere”, scritto per lei da Ligabue.

“Donne di ferro” ristabilisce i ruoli: la donna non è sempre quella del clichè “sedotta e abbandonata”, l’angelo del paradiso da accudire, anzi, sta meglio all’inferno.  E se il concetto non è già abbastanza esplicito, Bertè spiega meglio in “Quelle come me” (“Quelle come me non vanno in paradiso e si, perché quelle come me ti portano in paradiso”). Non mancano i riferimenti ad una certa cultura del razzismo da rigettare, del resto lei non ha mai ecceduto in diplomazia, nè temuto le conseguenze di nette prese di posizione: “Bollywood” è un invito a smettere di arrabbiarsi e fare festa, cantare e ballare come fanno gli attori di Bollywood. “Lacrime in limousine”, con Fedez, è il racconto dolce-amaro della doppia faccia della celebrità.

“Dark Lady” è una finestra sul passato, quello in cui Andy Wahrol in persona le scattava foto con un biker nero e in cui moriva d’invidia per Yoko Ono, l’unica donna che Bertè abbia mai desiderato di essere. Un inno alla libertà di essere come si vuole e fare come meglio si crede (“Io faccio quello che mi va perché ho già visto tutto so bene cosa non si fa per il resto me ne fotto”). “Figlia di Loredana” è l’autobiografia definitiva, “Chi non muore si rivede” è un pezzo di struggente sulla difficoltà a volte di fare i conti con se stessi e con le persone che incontriamo nella nostra vita. Chiosa perfetta con “Persa nel Supermercato”, la canzone della rinascita, della libertà, degli errori che invece di rinnegare, dovrebbero diventare patrimonio dell’Unesco.

SCORE: 6,50

TRE BRANI DA ASCOLTARE SUBITO:

Ho smesso di tacere – Dark Lady  – Donne di Ferro

TRE BRANI DA SKIPPARE SUBITO

Florida – Lacrime in Limousine – Chi non muore si rivede

QUOTES:

Sono una di quelle di cui forse si parla a una cena o in panetteria
poi ognuno ritorna alle proprie faccende
io non ho mai lasciato le mie
li vedo tutti con altri occhi
li vedo gli occhi che guardano me
sono una di quelle che qualcuno le guarda come avessimo dentro qualche tipo di colpa ma

Ho smesso di tacere
e so soltanto io cosa vuol dire

riprendere a guardarmi prima che sia tardi
e camminare ancora sotto il sole

Sono una di quelle e lo sono ogni giorno
e ogni giorno mi sveglio così
il suo fiato puzzava della bestia che ha dentro
sono una di quell, sto qui
e vedo tutti con questi occhi
e vedo gli occhi abbassarsi da me
sono una di quelle, tutta l’acqua non basta
sono una di quelle che tenente nascoste ma

Ho smesso di tacere
e so soltanto io cosa vuol dire
sapete cosa è il buio?
intendo quello vero
è un posto in cui non vedi chi hai vicino

Ho smesso di tacere
e so soltanto io cosa vuol dire

riprendere a spogliarmi prima che sia tardi
perchè ho deciso che me la saprò cavare
ho smesso di tacere ma so soltanto io cosa vuol dire
sapete cosa è il buio?
intendo quello vero
è un posto in cui non vedi chi hai vicino

(Ho smesso di tacere)

TRACKLIST

DISCOGRAFIA

1974 – Streaking
1976 – Normale o super
1977 – TIR
1979 – Bandabertè
1980 – Loredanabertè
1981 – Made in Italy
1982 – Traslocando
1983 – Lorinedita
1983 – Jazz
1984 – Savoir faire
1985 – Carioca
1988 – Io
1993 – Ufficialmente dispersi
1997 – Un pettirosso da combattimento
2005 – Babybertè
2016 – Amici non ne ho… ma amiche sì!
2018 – LiBerté
2021 – Manifesto

VIDEO

WEB & SOCIAL

instagram.com/loredanaberteofficial

Related Posts