Recensione: LUCHE’ – “Dove Volano le Aquile”
“Dove volano le aquile”, lavoro solista numero cinque per Luchè, un album nuovo, non lontano dallo stile del rapper napoletano, ma diverso, più introspettivo, più sentito e, perché no, anche più sentimentale.
Nel suo ultimo album, Luchè non solo mette ancora in mostra le sue fantastiche doti da MC, ma riesce ad inserire le sue rime all’interno di un contesto più ampio, aprendo i suoi orizzonti anche ad un rap melodico, capace di soddisfare l’ascolto di chi è neofito per quanto riguarda questo genere.
L’album si apre con la strepitosa voce di Elisa nel brano D10S, che fin dal principio fa capire qual è la direzione che vuole prendere “Dove volano le aquile”. Un brano dai toni leggeri e malinconici, che prepara l’ascoltatore ad un tipo di ascolto riflessivo.
Il secondo brano della tracklist, “Slang”, è quello più old school dell’album. Qua i toni si alzano un po’, in modo da premere un po’ sull’acceleratore dopo la partenza soft del primo brano. “Slang” ha lo scopo di far sentire alla gente quanto Luchè sia uno dei migliori interpreti del genere in Italia.
Di particolare interesse sono i featuring con Marracash e Madame; il primo dal testo profondo e sentito, condito alla perfezione dalla strofa come sempre magistrale del rapper di Barona; il secondo un perfetto brano da radio, con una bella melodia, che non oscura il testo tanto personale. In “Qualcosa di Grande” sentiamo Madame tirare fuori un’altra strofa da hit, non deludendo per l’ennesima volta.
L’avvicinamento al pop si fa sentire anche nel brano “Ci Riuscirò”, il brano che presenta il featuring di Ernia. Una canzone che racconta gli obiettivi che Luchè si è prefissato e che è riuscito a raggiungere. Stesso discorso vale per la strofa di Ernia, preciso come un metronomo sulla traccia, sbizzarrendosi con il suo flow.
Degne di citazione sono le canzoni “Over” con Geolier e “Addio” con Guè e Noyz Narcos. Due brani dai ritmi sostenuti, la prima cantata interamente in napoletano, che dà al pezzo uno slang e una musicalità diversa rispetto alle altre tracce, la seconda riesce ad essere a metà tra risultare un brano introspettivo e un brano di rap vecchio stile.
Questo Luchè ha forza e coraggio, non è facile affrontare un cambiamento, non tanto nello stile, quanto più nel contenuto. Luchè ha avuto sempre delle ottime capacità di scrittura, ma questa volta sembra che la sua penna abbia voluto andare più affondo per farci scoprire lati di Luchè che non avevamo mai conosciuto.
SCORE: 8,00
DA ASCOLTARE SUBITO
Qualcosa di Grande – Ci Riuscirò Davvero – Addio
DA SKIPPARE SUBITO
La prima volta è da ascoltare tutto
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
2012 – L1
2014 – L2
2016 – Malammore
2018 – Potere
2022 – Dove volano le aquile