Recensione: LUCIO BATTISTI – “Il nostro caro angelo”
Discostory essential: le interviste e le recensioni da rileggere … TASSATIVO
Uscito a settembre del 1973 “Il nostro caro angelo” compie cinquant’anni. Quarto album di inediti Lucio Battisti, l’ottavo della sua discografia. Il disco rappresenta una svolta piuttosto marcata verso le atmosfere più progressive e pop-rock.
Nel disco ritmi e tanta presenza di strumenti elettronici, tra cui il sintetizzatore, mentre si riduce il peso del pianoforte, archi e fiati (punto fermo dei lavori passati).
I testi di Mogol risultano più “maturi” e orientati, oltre che sul ricorrente tema dell’amore, anche sul sociale e anche qui si trovano richiami ecologici.
LE CURIOSITA’
IL SUCCESSO
L’album è stato un grande successo commerciale vendendo oltre 500 mila copie.
Nel 1973, caso raro nella storia discografica italiana, riesce a conquistare il primo e il secondo posto in classifica (con Il mio canto libero e Il nostro caro angelo), distanziando opere di respiro e successo internazionali come The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd (3º) e Don’t Shoot Me I’m Only the Piano Player di Elton John (4º).
LA COPERTINA MISTERIOSA
La copertina dell’album presenta un’immagine enigmatica, eccentrica e astratta il che ha suscitato diverse interpretazioni tra i fan e i critici musicali. Secondo successive interpretazioni, intendeva sensibilizzare il pubblico su temi cari al duo Battisti-Mogol come l’ecologia e la salvaguardia delle tradizioni.
Il progetto e i costumi sono stati realizzati a Cantù e le foto scattate dal fotografo Paolo Minoli anche lui canturino.
CONTESTO POLITICO E SOCIALE
L’album è stato pubblicato nel 1973, un periodo di notevole fermento politico e sociale in Italia. Molte delle canzoni di Battisti affrontano temi sociali e politici dell’epoca.
LA CRITICA ALLA CHIESA
Secondo quanto riportato in una intervista di Claudio Bernieri a Mogol, contenuta nel libro dello stesso Bernieri – Non sparate sul cantautore, 1978, edizioni Mazzotta, la canzone sarebbe un discorso contro la Chiesa.
«Il nostro caro angelo è un discorso contro la Chiesa! L’hai sentita? Il nostro caro angelo è l’ideale. Effettivamente è un testo un po’ difficile, però è autentico. Guarda che è semplicissimo, te lo posso spiegare in tre parole: voglio dire che l’ideale dell’uomo è distrutto man mano che si vive, perché è chiaro che chi vive con le ali viene ferito. Allora si mettono i remi in barca e si comincia a fare il discorso del compromesso; qui c’è proprio il tentativo di difendere questo ideale, le ali bianche non servono più. L’uomo condannato da questa Chiesa, visto come un peccatore, oscura sempre di più: è un discorso contro la Chiesa fatto con mezzo milione di copie, è un discorso sociale, assolutamente» (Mogol intervistato da Claudio Bernieri).
LA COVER
La cantante russa Svetlana Tchernykh, nel 2006, incide una improbabile cover di “Il nostro caro angelo” dal titolo Храни меня мой ангел inserita nell’album Черных поёт Баттисти.
INTERNAZIONALE
“La collina dei ciliegi” è stata incisa anche in spagnolo.
I CREDITI DEL DISCO
Lucio Battisti: chitarre, pianoforte elettrico, percussioni;
Bob Callero: basso;
Gianni Dall’Aglio: batteria e percussioni;
Mario Lavezzi: percussioni;
Gian Piero Reverberi: pianoforte elettrico, sintetizzatore, archi elettronici, percussioni;
Massimo Luca: chitarra acustica (La canzone della terra e Il nostro caro angelo);
Mara Cubeddu: cori;
Barbara Michelin: cori;
SCORE: 8,75
TRACKLIST
La collina dei ciliegi
Ma è un canto brasileiro
La canzone della terra
Il nostro caro angelo
Le allettanti promesse
Io gli ho detto no
Prendi fra le mani la testa
Questo inferno rosa
DISCOGRAFIA
1969 – Lucio Battisti
1971 – Amore e non amore
1972 – Umanamente uomo: il sogno
1972 – Il mio canto libero
1973 – Il nostro caro angelo
1974 – Anima latina
1976 – Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera
1977 – Io tu noi tutti
1977 – Images
1978 – Una donna per amico
1980 – Una giornata uggiosa
1982 – E già
1986 – Don Giovanni
1988 – L’apparenza
1990 – La sposa occidentale
1992 – Cosa succederà alla ragazza
1994 – Hegel
WEB & SOCIAL
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