Recensione: MANIC STREET PREACHERS – “The Ultra Vivid Lament”
I Manics tornano e dimostrano ancora una volta di saper mettere in note le metafore distorte della società odierna.
Lucentezza e mancanza di autocomprensione del nostro secolo. Sono questi i due campi di azione dei Manics per il loro nuovo album in studio. Èd il lamento, citando proprio il titolo, del titolo dell’album, che evoca la necessità di realtà ma anche di urgenza ed evasione.
The Ultra Vivivid Lament è un appello alla pazienza e alla comprensione, la capacità di aspettare senza l’ansia di precorrere i tempi. Sicuramente i Manicate Street Preachers sono una band sicura della propria posizione, e (visto la loro storia musicale) non disposta a piegarsi alle richieste di un mondo dell’arte spietatamente commerciale. Il primo singolo Orwellian affronta di petto questa ricerca spasmodica di apparenza, mostrando l’altra faccia della medaglia della visione distorta dell’utopia di Orwell.
I Manics si sono sempre imposti di confrontarsi con la facciata più critica del presente, i loro dischi sono acutamente consapevoli del mondo in generale, pur mantenendo sempre una certa distanza oggettiva. Il loro punto di osservazione è sempre stato arretrato, mai in prima trincea, al fine di osservare la realtà attraverso le rovine della cultura pop del ventesimo secolo.
Il grande trionfo di The Ultra Vivid Lament risiede paradossalmente nella genuina rottura con il proprio passato musicale e storico. Un atto dovuto dopo la prematura scomparsa di Richey Edwards. Una boccata d’aria fresca, più leggera e libera dal dover seguire i dogmi del “più rock” o “più melodica”, gli interludi che rompono il dogma strofa-coro, forte-tranquillo, con molte tracce che terminano sotto la soglia dei quattro minuti. Unconventional per qualsiasi radio. James Dean Bradfield canta con una bella voce tessendo melodie vocali intorno ai testi di Nicky Wire, più personali che mai, che riescono ad incoraggiarci a riflettere sui latipiù reconditi del nostro animo.
SCORE: 7,00
DA ASCOLTARE SUBITO
DA SKIPPARE SUBITO
un album da ascoltare dall’inizio alla fine…skippare non è ammesso
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
1992 – Generation Terrorists
1993 – Gold Against the Soul
1994 – The Holy Bible
1996 – Everything Must Go
1998 – This Is My Truth Tell Me Yours
2001 – Know Your Enemy
2004 – Lifeblood
2007 – Send Away the Tigers
2009 – Journal for Plague Lovers
2010 – Postcards from a Young Man
2013 – Rewind the Film
2014 – Futurology
2018 – Resistance Is Futile
2021 – The Ultra Vivid Lament
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