Recensione: MOBY – “always centered at night”
Moby è un collezionista di voci e corde vocali umane. Le ricerca, le seleziona, le cataloga e le ripone negli scaffali in un ipotetico negozio di dischi mentale.
Questo minuzioso lavoro di analisi è al centro del suo nuovo disco.
“always centered at night” come tutto quello che ruota nel mondo di Moby è più un progetto, una avventura nell’ignoto, tra dimensioni idiosincratiche e le proprietà sensoriali appunto di un negozio di dischi (lo strano odore, il personale che fissa, la rampa di scale, i portali sonori che ti circondano, frammenti selezionati di storia accaduta e accadente) rispecchiati nei tredici brani.
Voci irregolari, disordinate, ma appositamente curate, i lati A e B del crepuscolo significativi per l’impalcatura della nostra esistenza qui, intensificati anche con i cantanti che ha raccolto lungo la strada.
Un disco che vive tra giorno e notte. Una qualità quella di Moby di oscillare tra questi due poli, tra le due atmosfere ricreando spessori e emozioni che si tingono dei colori del giorno e pariteticamente di quelli della notte.
Anche per gli standard di Moby, “always centered at night” è speciale. L’album è strutturata come una raccolta di racconti. Si tratta di canzoni personali e il personale è spesso politico, come anche la natura di questo lavoro che supera i confini.
Il singolo di punta, dark days, è stato registrato con l’acclamata cantautrice soul-jazz Lady Blackbird, un brano ritmico sostenuto dalla sua voce profonda e seducente e dalla sua anima sincera.
Tra gli altri collaboratori figurano serpentwithfeet per l’apertura on air, il defunto poeta dub Benjamin Zephaniah in where is your pride?, uno spoken word con un potente messaggio e poi ancora la cantante sudanese Gaidaa, residente nei Paesi Bassi, il rifugiato reale del Burundi J.P. Bimeni, residente a Londra, e Aynzli Jones, cresciuta a Kingston e residente a Londra.
Ci sono brani diurni e pezzi crepuscolari, nati al calar della sera, con stili degli ultimi 30 anni di musica elettronica, come ad esempio il pezzo “we’re going wrong” con quel tocco trip-hop con Brie O’Banion, o il ritmo spezzato, quasi drum ‘n’ bass di medusa con Aynzli Jones o la latin house di feelings come undone con Raquel Rodriguez.
Un disco pieno, un disco intenso, un disco pensante ,un disco visionario… un disco di Moby!
DA ASCOLTARE SUBITO
dark days – where is your pride? – ache for
DA SKIPPARE SUBITO
Niente. Una esperienza sonora da fruire per intero.
SCORE: 8,00
on air ft. serpentwithfeet- VOTO 7,00
dark days ft. Lady Blackbird – VOTO 8,00
where is your pride? ft. Benjamin Zephaniah – VOTO 8,00
transit ft. Gaidaa – VOTO 7,50
wild flame ft. Danaé Wellingto – VOTO 8,00
precious mind ft. India Carney – VOTO 7,50
should sleep ft. J.P Bimeni – VOTO 7,00
feelings come undome ft. Raquel Rodriguez – VOTO 8,00
medusa ft. Aynzli Jones – VOTO 7,50
we are going bad ft. Brie O’Banion – VOTO 8,00
fall back ft. Akemi Fox – VOTO 7,50
sweet moon ft. Choklate – VOTO 7,50
ache for ft. Jose James VOTO 8,50
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
1992 – Moby
1993 – Ambient
1995 – Everything Is Wrong
1996 – Animal Rights
1996 – The End of Everything (come Vodoo Child)
1999 – Play
2002 – 18
2004 – Baby Monkey (come Vodoo Child)
2005 – Hotel
2008 – Last Night
2009 – Wait for Me
2011 – Destroyed
2013 – Innocents
2016 – Long Ambients 1: Calm, Sleep.
2016 – These Systems Are Failing
2017 – More Fast Songs About the Apocalypse
2018 – Everything Was Beautiful, and Nothing Hurt
2019 – Long Ambients 2
2020 – All Visible Objects
2021 – Reprise
2024 – always centered at night