Recensione: NEGRITA – “Canzoni Per Anni Spietati” [Traccia per traccia]

Recensione: NEGRITA – “Canzoni Per Anni Spietati” [Traccia per traccia]

La nostra generazione ha fallito? Questo è quello che sembra chiedersi i Negrita tra le righe del loro nuovo disco “Canzoni Per Anni Spietati”.

Un album che arriva dopo sette anni di silenzio e con il pensiero di una generazione alla deriva.

“Canzoni per Anni Spietati” non è solo il ritorno discografico dei Negrita, ma un grido di consapevolezza, una riflessione lucida e implacabile su un presente che si sgretola sotto il peso della disillusione. Un concept album che non si limita a osservare, ma incide nella carne viva del nostro tempo, con un lirismo acuminato e un impianto sonoro capace di ammaliare e inquietare al tempo stesso.

Già dai primi singoli, Non Esistono Innocenti Amico Mio, Noi Siamo Gli Altri e Nel Blu (Lettera ai Padroni della Terra), si delinea il respiro dell’album: un affresco spietato dell’oggi, dove il senso di sconfitta generazionale si intreccia a un’urgenza espressiva che non fa sconti. Le parole fendono l’aria come lame, evocando immagini di un’Italia stanca, corrosa dalla mediocrità e dall’indifferenza. Ma non c’è retorica, non c’è didascalismo: la scrittura dei Negrita resta carnale, viscerale, capace di parlare ai cinquantenni che si interrogano sul fallimento della loro epoca, senza mai cadere nel cinismo sterile.

Musicalmente, l’album si muove con un’eleganza selvaggia. Il folk non è solo un codice stilistico, ma un linguaggio primordiale che si mescola a sfumature rock, blues e accenti mediterranei, creando un tessuto sonoro mutevole e avvolgente. Se le armonie richiamano radici profonde, gli arrangiamenti si spingono oltre, giocando con atmosfere ipnotiche e costruzioni imprevedibili. Ogni brano è un’isola che si collega alle altre attraverso il filo delle parole, come in un’antologia musicale dove il tema unificante è la lotta contro l’omologazione del pensiero.

Non mancano gli omaggi simbolici, dichiarazioni di appartenenza a una tradizione cantautorale che ha sempre intrecciato musica e impegno. Song to Dylan non è una semplice dedica, ma una rievocazione dello spirito ribelle che attraversa il disco, mentre Viva l’Italia di De Gregori viene riletta con una chiave contemporanea, sottolineando le tensioni sociali e il senso di spaesamento che caratterizza il nostro tempo.

Canzoni per Anni Spietati è un album politico nel senso più alto del termine: non schierato, ma necessario. Un’opera che non offre soluzioni, ma pone domande, spingendo l’ascoltatore a non voltarsi dall’altra parte. I Negrita tornano con un disco che è insieme incantesimo e risveglio, un canto di sirena che seduce con la bellezza della forma per poi colpire con il peso della sostanza.

Un buon disco che richiede attenzione, che non ammette distrazioni, che merita di essere ascoltato con la consapevolezza che, oggi più che mai, la musica può ancora scuotere le coscienze.

TRACCIA PER TRACCIA 

Nel Blu (Lettera ai Padroni della Terra)
Il brano prende ispirazione da un pezzo famoso di Bob Dylan, che è Masters of War. Lì si parlava della società degli anni 60, delle guerre che c’erano in quel momento. Noi invece raccontiamo la società contemporanea, quella del 2025. Un brano dall’andatura marcata, un groove solido e rock and roll. Siamo piuttosto orgogliosi di questo pezzo. In qualche modo è forse anche il pezzo più rappresentativo del disco e non è un caso che lo apra.
 

Noi Siamo Gli Altri
La società contemporanea tende a schematizzare, e qualche volta lo fa drasticamente: o sei bianco o sei nero, o sei progressista o sei un conservatore… non si considera mai una terza via. Ci sono persone che non si riconoscono in nessuno schieramento e “Noi siamo gli altri” vuol dire questo, che esiste cioè una terza, una quarta, una quinta via alla società contemporanea e cerchiamo di raccontare in questa canzone il mondo che vediamo con i nostri occhi. Abbiamo una coscienza, abbiamo una cultura e vogliamo manifestarla.
 

Ama o lascia stare
Un brano che a livello di groove ci ha dato subito grandi soddisfazioni. Tra l’altro c’è anche uno special che è molto funky e quindi abbiamo goduto nell’arrangiarlo perché ha un sound molto Negrita di un certo periodo. In questo brano diciamo che, se l’alternativa ad amare è odiare, non ce n’è bisogno.
 

Song to Dylan
All’inizio della sua carriera Bob Dylan dedicava un brano, Song to Woody, a Woody Guthrie, il suo riferimento musicale da giovanissimo. Abbiamo voluto scrivere un testo rispettando questa tradizione, una Song to Dylan. Anche a livello musicale abbiamo composto una canzone che assomiglia allo stile di Dylan divertendoci con la filologia. È un brano acustico.
 
Non esistono innocenti amico mio
Era venuto fuori un giro di accordi molto promettente e lo step successivo sarebbe stato quello di scriverci un testo. Era il giorno di Pasqua, Pau era nel suo studio con le finestre aperte. Abita un po’ in collina, sotto a un paese con la ferrovia, la strada, il fiume e l’agglomerato urbano. Ha Sentito le campane della chiesa del paese sotto casa, poi una sirena della polizia e ha preso questo gancio dalla realtà per inserirlo nella prima riga del testo. Da lì a seguire è venuta l’idea e si è completato praticamente da solo. Tanto che il giorno dopo l’ha portato in studio e il pezzo era già praticamente finito. Poi l’abbiamo arrangiato e l’abbiamo fatto diventare quello che ascolterete. Non esistono innocenti, amici miei.
 

Buona fortuna
Buona fortuna, altrimenti detto Shalalala dal nome di archivio: abbiamo degli hard disk con del materiale vecchio che ogni tanto riascoltiamo e questo è un brano del ‘99 a cui abbiamo voluto dare una chance. Ci abbiamo lavorato per un po’, ne è uscita una versione che non ci convinceva del tutto e abbiamo provato a stravolgerla nella velocità, nel tempo ed è quella che sentite adesso nel disco.

Dov’è che abbiamo sbagliato
Uno dei pezzi più rock che ci sono nell’album. In questo brano cerchiamo di fare un’analisi di pregi e difetti della nostra generazione. Vedendo i risultati nella realtà di oggi, viene da pensare che da qualche parte abbiamo sbagliato. La nostra generazione fondamentalmente ha prodotto ben poche cose rilevanti per l’andamento del mondo e ce ne vogliamo prendere la responsabilità.
 
Viva l’Italia
C’è una tradizione stupenda di cantautori in Italia. Sarebbe sbagliato credere che, siccome facciamo rock, non ascoltiamo questo genere musicale, anzi, siamo cresciuti ascoltandolo e apprezzandolo. Uno dei nostri preferiti è Francesco De Gregori che ha scritto tantissime canzoni importanti, ogni riga che scrive è un diamante. Abbiamo voluto mostrare la nostra stima nei confronti di De Gregori attraverso questa nostra versione di Viva l’Italia, canzone che ha un contenuto calzante per questo momento storico e che si inserisce bene in questo concept.
 
Non Si Può Fermare
L’album si chiude con Non si può fermare, che canta Drigo. È una canzone nata durante il lockdown, periodo in cui Drigo sentiva chiaramente che non era il caso di scrivere nulla, avvertendo fortemente il peso del dramma che stavamo vivendo. Una volta finito, se fosse mai finito, avremmo voluto rimuoverlo e non pensarci mai più. Ma qualcosa scavava dentro e questa sensazione arrivava soprattutto quando si avvicinava la bella stagione e sapevamo tutti che, arrivato il bel tempo, saremmo potuti uscire. Si viveva l’attesa dell’estate come qualcosa di enormemente prezioso, una cosa che fino a qualche mese prima davamo semplicemente per scontato. Questa ineluttabilità delle stagioni che cambiano, della Terra che continua la propria esistenza, al di là degli errori, delle cose che l’umanità riesce a fare, ci mette a contatto con la sensazione di grandezza che l’uomo può avvertire, senza confrontarsi invece con la nullità che è realmente di fronte all’enormità dell’Universo. È un brano che, celebrando con gioia l’arrivo dell’estate, vuole anche mettere l’accento sul contrasto che c’è nel rapporto fra uomo e Natura.

DA ASCOLTARE SUBITO

Noi Siamo Gli Altri – Non Esistono Innocenti Amico Mio  – Dov’è Che Abbiamo Sbagliato

DA SKIPPARE SUBITO

Un concept album è da ascoltare dall’inizio alla fine! 

SCORE: 7,50

Nel Blu (Lettera ai Padroni della Terra) – VOTO 7,50
Noi Siamo Gli Altri – VOTO 8,00
Ama O Lascia Stare –  VOTO 7,00
Song To Dylan – VOTO 7,00
Non Esistono Innocenti Amico Mio – VOTO 7,50
Buona Fortuna – VOTO 7,00
Dov’è Che Abbiamo Sbagliato – VOTO 7,50
Viva L’Italia –   VOTO 7,50
Non Si Può Fermare –  VOTO 7,50

TRACKLIST

DISCOGRAFIA

1994 – Negrita
1995 – Paradisi per illusi
1997 – XXX
1999 – Reset
2001 – Radio Zombie
2005 – L’uomo sogna di volare
2008 – HELLdorado
2011 – Dannato vivere
2015 – 9
2018 – Desert Yacht Club
2025 – Canzoni Per Anni Spietati

VIDEO

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