Recensione: PIERO PELU’ – Pugili Fragili
Piero Pelù avrebbe voluto fare un album che fosse un mix di generi, ma Pugili Fragili è in sostanza un classico album rock. Nonostante Il Diablo abbia provato a dare nuove sonorità, sezioni elettroniche, alcune metal, l’album risulta ancora molto legato alla mentalità del rocker toscano.
Non fraintendetemi, l’album è davvero tosto, non ha un momento sottotono, picchia forte dall’inizio alla fine e sicuramente il batterista si sarà divertito molto a registrare questi 10 brani. Ma è davvero così innovativo? Per quanto riguarda la sua produzione no, però fa bene alla musica italiana tutto questo rock.
Molta varietà troviamo sui temi trattati: sappiamo che Pelù è molto attivo sul sociale, soprattutto per quanto riguarda la questione ambientale, argomentata, non a caso, nel primo e nell’ultimo brano della tracklist. Ma vengono toccati altri temi come la violenza sulle donne, le infanzie negate e la paura del diverso, tutto questo raccontato con un forte rock n’roll
L’album è pieno di energia, ma credo che questi brani proposti da Piero Pelù troveranno la loro vera natura sul palco.
Score: 7,50
Tre brani da ascoltare subito: Nata Libera – Pugili Fragili – Fossi Foco
Tracklist:
Picnic all’inferno
Gigante
Ferro caldo
Pugili fragili
Luna nuda
Cuore matto
Nata libera
Fossi foco
Stereo santo
Canicola
Discografia:
Con i Litfiba:
1983 – Eneide di Krypton (colonna sonora)
1985 – Desaparecido
1986 – 17 re
1988 – Litfiba 3
1990 – El diablo
1993 – Terremoto
1994 – Spirito
1997 – Mondi sommersi
1999 – Infinito
2012 – Grande nazione
2016 – Eutòpia
Da solista:
2000 – Né buoni né cattivi
2002 – U.D.S. – L’uomo della strada
2004 – Soggetti smarriti
2006 – In faccia
2008 – Fenomeni
2020 – Pugili fragili
Video:
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