Recensione: PINGUINI TATTICI NUCLEARI – “Hello World”
Ho ascoltato quattro volte “Hello World”, il nuovo disco dei Pinguini Tattici Nucleari. È un mio metodo per recensire gli album.
La prima impressione è stata di una forte familiarità, ma con un twist.
A livello lirico, “Hello World” richiama l’immaginario degli 883 degli anni Novanta: racconti di vite normali ma proiettati in una dimensione più contemporanea e visionaria. Musicalmente, il disco invece guarda altrove. Certi arrangiamenti ammiccano ai Coldplay, soprattutto nel tentativo di amplificare le emozioni con melodie universali, ma alla fine tutto torna nei binari tipici dei Pinguini Tattici Nucleari.
Questa capacità di essere, insieme, riconoscibili e accessibili è il marchio di fabbrica della band, la loro comfort zone.
Hello World è la prima frase che gli studenti di programmazione, per tradizione, imparano a far ‘dire’ a un programma. Queste due semplici parole sono la sintesi di tutto: soggetto e contesto, input e output.
Ogni volta che una band pubblica un album é come se salutasse il mondo, portando fuori quello che é stato chiuso ‘dentro’ per anni, le canzoni.
Hello World é il nostro nuovo viaggio e accoglieremo chiunque si voglia unire a noi. É un viaggio tortuoso, dove a volte ci si deve adattare, ma promettiamo che ne varrà la pena: mettetevi scomodi.”
“Hello World” non è un disco che spiazza, ma un viaggio tra momenti più intimi e riflessivi che conforta, un’estensione naturale di ciò che i Pinguini rappresentano nella scena musicale italiana.
È un album che si muove tra episodi di vita quotidiana, piccole grandi storie che sanno farsi universali. Una canzone dei Pinguini ti invita a entrare, sederti e scoprire che parla anche di te.
La loro qualità principale è proprio questa. Nei loro testi non troverai mai storie tossiche, rapporti malati, esasperazioni e voglia di rivalsa malsane.
Nel loro viaggio esiste la gioia e la tristezza, la felicità e la malinconia, l’inizio e la fine delle relazioni, l’amicizia, i rapporti famigliari, le paure e gli ostacoli generazionali ma il tutto è raccontato in modo semplice, reale.
La vita di tutti giorni vissuta dai trentenni raccontata così come è.
I loro testi sono frasi che possono diventare continue citazioni da scrivere nei diari o nei post in un immaginario generazionale.
Nel disco anche un brano, Migliore, dedicata a Giulia Tramontano, un segno dell’attenzione e della sensibilità della band ai temi sociali.
L’essenza dell’intero lavoro arriva nella traccia finale, Titoli di coda. Una dichiarazione di intenti che celebra quanto raggiunto, con ringraziamenti a tutti coloro che hanno reso possibile il successo e l’affetto che i Pinguini continuano e continueranno a ricevere come narratori della quotidianità di una generazione.
DA ASCOLTARE SUBITO
Islanda – Amaro – Alieni
DA SKIPPARE SUBITO
Il primo ascolto funziona ed è anche piacevole. Il secondo va bene lo stesso. Al terzo ne ho skippata la metà e al quarto ascolto me ne sono rimaste 4 o 5 canzoni
SCORE: 6,75
1. Hello World – Voto 6,50
2. Per Non Sentire La Fine Del Mondo – Voto 6,50
3. Islanda – Voto 7,00
4. Burnout – Voto 6,50
5. Nevica – Voto 6,50
6. Your Dog – Voto 6,50
7. Amaro – Voto 7,00
8. Alieni – Voto 7,00
9. Fuck You Vincenzo – Voto 6,25
10. Romantico Ma Muori – Voto 7,00
11. Piccola Volpe – Voto 6,50
12. Nativi Digitali – Voto 6,75
13. Bottiglie Vuote – Voto 6,50
14. Migliore – Voto 6,75
15. Titoli Di Coda – Voto 7,00
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
2014 – Il re è nudo
2015 – Diamo un calcio all’aldilà
2017 – Gioventù brucata
2019 – Fuori dall’hype
2020 – Ahia!
2022 – Fake News
2024 – Hello World
VIDEO
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