Recensione: THE ROLLING STONES – “Hackney Diamonds”
Tutti noi abbiamo dei cugini fenomeni, o almeno abbiamo qualche parente che è uno spettacolo in qualcosa. Io ho un cugino che ascolta solo, ma solo, solo e solo i Rolling Stones.
Una vera e propria divinizzazione. Integralismo allo stato puro.
Per lui non esiste altra musica all’infuori di Jagger e soci.
Una sorta di undicesimo comandamento che rispetta santificando le feste (ovvero quando passano in Italia va rigorosamente ai concerti) e perpetrando e accogliendo la loro predicazione.
“Hackney Diamonds” è l’ultimo libro del loro “vangelo apocrifo”. Un disco che arriva dopo una assenza di ben diciotto anni dal loro ultimo album di inediti in studio, che risale al 2005 con “A Bigger Bang”.
Nel disco c’è un po’ tutto il mondo dei Rolling. C’è il compianto batterista Charlie Watts che è presente in due brani, Mess It Up e Live By The Sword, c’è l’ex bassista della band, Bill Wyman, sempre in Live By The Sword.
C’è Keith Richards come Lead Vocals in Tell Me Straight.
C’è la voce di Lady Gaga e le tastiere e il piano di Stevie Wonder in Sweet Sounds Of Heaven, c’è il piano di Elton John in Get Close e Live By The Sword e c’è anche il basso di sir Paul McCartney, l’amico-rivale Beatles di sempre, in Bite My Head Off.
Un disco che rappresenta un’epitome della storia della band, non il capitolo finale (almeno lo si spera), ma l’ennesima pietra rotolante che compone l’immaginario storico fatto di un suono rock ‘n’ roll che si fonde con il blues e con il pop.
E proprio alla fine del disco c’è Rolling Stone Blues. La perfetta chiusa del cerchio. Il ritorno da dove erano partiti sessant’anni fa.
Se questo dovesse essere il loro ultimo disco tutto quadrerebbe alla perfezione!
Ma conoscendo la storia di Mick, Keith e Ronnie con il ca**o che questo è il loro ultimo disco!!!
Il voto di mio cugino? 10 naturalmente, senza ombra di dubbio, ma non tanto per la musica, anche lui è obiettivo e mi dice che non c’è nulla di nuovo anche se il disco dice che è granitico e Stones proprio come se lo sarebbe aspettato, ma piuttosto per l’aspetto storico dell’evento.
Un disco dei Rolling è sempre un evento, indipendentemente dalla qualità musicale o lirica, quella conta ormai poca.
Non hanno più nulla da dimostrare!
Alla fine questo è comunque un grand bel disco, 100% Rolling Stones!
Well my mother told my father just before I was born
She said “I got a boy child coming, he’s gonna be, he’s gonna be a rolling stone, gonna be a rolling stone, gonna be a rolling”
Oh well
SCORE: 8,50
I VOTI DEGLI ALTRI
The Times: 10,00
The Daily Telegraph: 10,00
Daily Mail: 10,00
Rolling Stone: 8,00
Independent: 8,00
Uncut: 8,00
DA ASCOLTARE SUBITO
Mess It Up – Whole Wide World – Sweet Sounds of Heaven
DA SKIPPARE SUBITO
Non ne parliamo nemmeno… 48 minuti di energia allo stato pure che nemmeno una band di ventenni con gli ormoni a palla ha!!!
TRACKLIST
Angry
Get Close
Depending On You
Bite My Head Off
Whole Wide World
Dreamy Skies
Mess It Up
Live by the Sword
Driving Me Too Hard
Tell Me Straight
Sweet Sounds of Heaven
Rolling Stone Blues
DISCOGRAFIA
1964 – The Rolling Stones
1964 – England’s Newest Hit Makers
1964 – 12 x 5
1965 – The Rolling Stones No.2
1965 – The Rolling Stones, Now!
1965 – Out of Our Heads
1965 – December’s Children
1966 – Aftermath
1967 – Between the Buttons
1967 – Flowers
1967 – Their Satanic Majesties Request
1968 – Beggars Banquet
1969 – Let It Bleed
1971 – Sticky Fingers
1972 – Exile on Main St
1973 – Goats Head Soup
1974 – It’s Only Rock ‘n’ Roll
1976 – Black and Blue
1978 – Some Girls
1980 – Emotional Rescue
1981 – Tattoo You
1983 – Undercover
1986 – Dirty Work
1989 – Steel Wheels
1994 – Voodoo Lounge
1997 – Bridges to Babylon
2005 – A Bigger Bang
2016 – Blue & Lonesome
2023 – Hackney Diamonds