Recensione: RÖYKSOPP – “True Electric”

Recensione: RÖYKSOPP – “True Electric”

Con “True Electric”, i Röyksopp rientrano nel 2025 rivendicando il loro spazio nella cartografia dell’elettronica contemporanea.

Svein Berge e Torbjørn Bruntland tornano a pulsare in alta frequenza, proponendo un compendio espanso della loro tournée omonima: un simil live composto da 19 tracce che rileggono la loro traiettoria ventennale in chiave performativa, tra remix, rielaborazioni e inediti.

Il disco si presenta come una dichiarazione di intenti: un ritorno “alle radici”, come affermano loro stessi, ovvero a quella matrice elettronica pura e club-oriented che sin dagli esordi ha segnato la loro estetica. Eppure, proprio in questo ritorno alle origini si cela l’ambiguità dell’operazione.

Se da un lato l’album offre momenti di indiscutibile tensione emotiva — su tutti la rinnovata What Else Is There? con Fever Ray, che acquisisce una vena quasi liturgica nel suo incedere ipnotico — dall’altro non riesce sempre a sfuggire alla trappola della autoreferenzialità.

Il suono di True Electric è cristallino, levigato, di un’eleganza impeccabile. Ma questa stessa perfezione rischia a tratti di raffreddare l’ascolto, come se l’etereo avesse preso definitivamente il sopravvento sul carnale. L’interazione tra voce e tessitura sintetica, così centrale in brani come Do It Again con Robyn o Running to the Sea con Susanne Sundfør, resta efficace ma prevedibile, senza quello slancio vertiginoso che ci si aspetterebbe da due alchimisti sonori di questo calibro.

A emergere è un’elettronica che si guarda allo specchio, compiaciuta della propria forma ma meno propensa al rischio. La ripetizione di strutture sonore rarefatte e dilatate, pur con variazioni timbriche raffinate, conduce l’album verso una zona di comfort stilistico che affascina ma non sorprende. Non manca la bellezza, ma è una bellezza già nota, familiare, quasi rituale.

True Electric è quindi un lavoro coerente, curato, a tratti incantevole, che conferma l’abilità artigianale dei Röyksopp nel modellare paesaggi sonori avvolgenti.

Ma è anche un album che rivela i limiti di un’estetica che, nel suo raffinato manierismo, fatica a rinnovarsi davvero. Un esercizio di stile che ci fa riascoltare le visioni sonoro del due. 

DA ASCOLTARE SUBITO

Unity (ft. Karen Harding) – What Else Is There? (ft. Fever Ray) – Do It Again (ft. Robyn) 

DA SKIPPARE SUBITO 

Il progetto è monolitico. Nella sua completezza sono ore di musica… tutte da ballare! 

SCORE : Voto 6,50

TRACKLIST

The Ladder [True Electric]
Impossible (ft. Alison Goldfrapp) [True Electric]
This Time, This Place (ft. Beki Mari) [True Electric]
The Girl And The Robot (ft. Robyn) [True Electric]
Here She Comes Again (ft. Jamie Irrepressible) [True Electric]
Monument (ft. Robyn) [True Electric]
Oh, Lover (ft. Susanne Sundfør) [True Electric]
Unity (ft. Karen Harding) [True Electric]
You Don’t Have A Clue (ft. Anneli Drecker) [True Electric]
The “R” (True Electric)
Breathe (ft. Astrid S) [True Electric]
Running To The Sea (ft. Susanne Sundfør) [True Electric]
What Else Is There? (ft. Fever Ray) [True Electric]
Never Ever (ft. Susanne Sundfør) [True Electric]
Sordid Affair (ft. Man Without Country) [True Electric]
I Had This Thing (ft. Jamie Irrepressible) [True Electric]
Feel It (ft. Maurissa Rose) [True Electric]
Do It Again (ft. Robyn) [True Electric]
Like An Old Dog (ft. Pixx) [True Electric]

DISCOGRAFIA 

2001 – Melody A.M.
2005 – The Understanding
2009 – Junior
2010 – Senior
2014 – The Inevitable End
2022 – Profound Mysteries
2022 – Profound Mysteries II
2022 – Profound Mysteries III
2025 – True Electric

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