Recensione: SHIVA – “Dolce vita”

“Se questo è l’inferno io non voglio rimanerci”… inizia così Dolce vita, la prima traccia dell’omonimo nuovo disco di Shiva, il disco numero tre del suo catalogo. 

Shiva ha vent’un anni.  Giovane, ma non giovanissimo. Non è più l’adolescente pischello delle superiori, dove tutto era permesso. E’ un ragazzo che ha raggiunto traguardi incredibili e un successo come pochi. La sua scrittura, sempre stata virtuosa, è più matura e introspettiva.

Andrea ha capito la strada e ha capito cosa vuole dire gestire il successo (Son diventato uomo dopo quеllo del momento, Sto gеstendo una fortuna, Ventuno anni con tre SUV dietro la curva) racconta in Mastercard. E in questo disco racconta la sua storia (La mia storia), racconta il suo rapporto con l’amore che dice ancora di non conoscere (Idee Chiare), delle sue donne (Problema), racconta dei simboli e del rispetto che serve per rimanere in strada nella sua periferia (Collana e Bugie – Superstar – Megatron) e va indietro nel tempo raccontando i suoi fantasmi (Il diavolo chiama e nella ghost track Jackson della deluxe edition). 

La Dolce vita di Shiva ha sempre un velo di malinconia, di introspezione e di ricordo. Forse solo in Montecarlo Andrea si lascia andare al cazzeggio e all’ostentare lusso e notorietà. 

Per quanto riguarda i beat sono stilosi. Molto oscuri e cupi. Drake aleggia un po’ ovunque (il groove di La mia storia è chiaramente ispirata a From Time di Drake, pezzo stra amato da Shiva e già usato per dei freestyle). Shiva non cade nel rischio di fare i soliti beat omologati e dozzinali, magari dalla propensione estiva e latineggiante, piuttosto usa spesso giri di piano che riempiono di tensione il pezzo e anche chitarre (persino un assolo finale in Il Diavolo Chiama).

Penso che “Dolce vita” sia un disco di transizione, quello del passaggio naturale da ragazzo ad adulto, da rapper di quartiere a big della musica, il tutto con la consapevolezza delle sue potenzialità e del suo talento nella narrazione delle sue storie. 

Shiva sa cosa è l’inferno e senza dubbio non ci tornerà… 

SCORE: 6,75

DA ASCOLTARE SUBITO

I can fly – La mia storia – Il diavolo chiama

DA SKIPPARE SUBITO 

Montecarlo