Recensione: SPARKS – “The Girl Is Crying In Her Latte”
Dopo 25 album in studio e due colonne sonore, gli Sparks pubblicano “The Girl Is Crying In Her Latte”. Ma come al solito, quando si parla del duo statunitense, ci sono ben poche ragioni per piangere.
Quando non conosco una band e voglio farmi un’idea, di solito non inizio mai dall’ascolto dell’ultimo disco. Inizio dal primo, poi ascolto il “cult” – o quello che una certa critica ha definito tale -, poi passo al best of e solo alla fine, se mi ha conquistato, al lavoro più recente.
Con gli Sparks ho casualmente rotto questa tradizione. Quando mi sono decisa ad addentrarmi nella loro immensa discografia, qualche anno fa, ho iniziato dall’allora ultimo album “Hippopotamus”: chissà perché non ho messo in pratica il mio rito, io che sono schiava delle routine. Sono rimasta talmente affascinata da quel mondo così variegato e stravagante che se oggi dovessi consigliare a qualcuno come approcciarsi a questa band, gli direi di partire proprio da “The Girl Is Crying In Her Latte“, fresco fresco di release.
Per dire, non consiglierei mai di fare la conoscenza dei Metallica ascoltando 72 Seasons, o dei Depeche Mode con “Memento Mori”, seppur eccellenti.
Con gli Sparks è diverso. Dei loro 27 album pubblicati – 25 in studio + 2 colonne sonore – se ne può pescare uno qualsiasi a caso dal 1972 al 2023, e non certo perchè vittime di ripetizioni o autocitazione: io direi piuttosto che la questione è riassumibile nella frase “Non sbagliare un colpo”. Gli Sparks sono il sogno di ogni fan: nella prima fase di carriera, fino a fine anni 80, hanno pubblicato quasi un disco all’anno.
Poi si sono rallentati, ma mai fermati. Ed oggi, a 77 anni Ron e 74 Russell, questi due signori confermano ancora una volta che nella musica possono convivere coerenza, evoluzione, sperimentazione, maturità, varietà, storia.
“The Girl Is Crying in Her Latte” contiene soprattutto quella verve ironica e strampalata che da sempre è il marchio di fabbrica degli Sparks, espressione della loro anima di teatranti sofisticati che gli consente di mantenere inalterato il livello lirico altissimo. E infatti il video della opening e title track include una ballerina d’eccezione: niente di meno che Cate Blanchett, rea di essersi momentaneamente tolta di dosso il controverso e austero personaggio di Lidia Tàr per giocare a impersonificate l’esatto opposto nel clip della band.
Il resto è uno scrigno di sonorità synth pop e progressive conquistate quando hanno incontrato Giorgio Moroder, mixate al glam rock degli esordi e incursioni orchestrali che elevano ancora di più il grado di elaborazione di questo lavoro, introdotto oltre che dal singolo omonimo, dai pezzi “Nothing Is As Good As They Say” e il bellissimo “Veronica Lake“, sull’attrice colpevole di aver ispirato una pettinatura che le operaie copiavano, per poi rimanere con i capelli incastrati nei macchinari delle fabbriche, e per questo boicottata dal governo americano.
E se 27 dischi non vi bastano, correte a vedere il documentario di Edgar Wright “The Sparks Brothers”, e il bellissimo e premiato musical “Annette“, di Leos Carax. Non farete in tempo a finirli che i due avranno già tirato fuori qualcos’altro.
SCORE: 8,00
TRE BRANI DA ASCOLTARE SUBITO:
“The Girl Is Crying in Her Latte” – “Veronica Lake” – “The Mona Lisa’s Packing Leaving Late Tonight”
UN BRANO DA SKIPPARE SUBITO:
Non pervenuto.
QUOTES:
There’s a war going on, can’t make a mistake
All the girls are on the line, they must stay awake
Every B-29, so much at stake
But they’re working on the line, ‘til they all will ache
And they all want to be Veronica Lake
But that peek-a-booy hair, it’s a big mistake
As the foreman has to yell, ‘put on the brake’
Yet another girl caught, Veronica Lake
And their loverboys are gone, so much at stake
As they rivet and drill, then they take a brеak
Reading movie star mags, they will imitatе
Yes, the one they all adore, Veronica Lake
And that peek-a-booy hair, it’s a big mistake
One again foreman yells, ‘put on the brake’
As the blond wavy hair, millions partake
And they fancy themselves Veronica Lake
In the midst of a war, we all must partake
Of our fantasy world, give us all a break
And their fantasy girl who they imitate
Is their number one choice, Veronica Lake
Veronica Lake
Veronica Lake
(Veronica Lake)
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
1972 – A Woofer in Tweeter’s Clothing
1974 – Kimono My House
1974 – Propaganda
1975 – Indiscreet
1976 – Big Beat
1977 – Introducing Sparks
1979 – Nº 1 in Heaven
1980 – Terminal Jive
1981 – Whomp That Sucker
1982 – Angst in My Pants
1983 – In Outer Space
1984 – Pulling Rabbits Out of a Hat
1986 – Music That You Can Dance To
1988 – Interior Design
1994 – Gratuitous Sax & Senseless Violins
1997 – Plagiarism
2000 – Balls
2002 – Lil’ Beethoven
2006 – Hello Young Lovers
2008 – Exotic Creatures of the Deep
2009 – The Seduction of Ingmar Bergman
2015 – F·F·S (col nome FFS insieme ai Franz Ferdinand)
2017 – Hippopotamus
2020 – A Steady Drip, Drip, Drip
2023 – The Girl Is Crying in Her Latte
VIDEO
WEB & SOCIAL:
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