RECENSIONE: TAYLOR SWIFT – “Fearless (Taylor’s Version)”

On: 9 Aprile 2021
In: news, recensioni
By: Alessia Bisini
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La cantautrice americana, reduce dalla (ri)pubblicazione del suo rivoluzionario album country-pop del 2008 “Fearless” (ribattezzato Taylor’s Version), ha preso pienamente in mano le redini della sua carriera musicale.

Se potessi definire Taylor Swift con una parola, userei “imprenditrice musicale”. Attenzione, non lo dico di certo con un’accezione negativa. Dopo lo strepitoso successo di “folklore” ed “evermore“, due album rilasciati in piena pandemia che ne hanno sancito la piena maturità artistica, Taylor ha scelto di fare un salto nel passato. Come? Registrando nuovamente il disco che l’ha lanciata nell’olimpo della musica pop e che l’ha portata a vincere il suo primo Grammy Award a soli 20 anni.

Facciamo un passo indietro. Per chi non lo sapesse, nell’agosto 2019 la Swift aveva annunciato che avrebbe registrato nuovamente i suoi primi sei album in seguito alla vendita dei diritti della Big Machine Records, la sua precedente etichetta, alla Ithaca Holdings dell’imprenditore statunitense Scooter Braun, noto manager di artisti quali Ariana Grande, Kanye West e Justin Bieber. Questo ovviamente implicava anche il possesso della proprietà dei master originali degli album della cantante.

Rimboccandosi le maniche e chiudendosi nel suo studio di registrazione, Taylor Swift ha inciso nuovamente i pezzi che hanno segnato un’intera generazione cresciuta cantando a squarciagola brani iconici come “Love Story“, “You Belong With Me“, “Fifteen” e l’omonima “Fearless“.

La vera chicca di questo progetto è sicuramente la maturità vocale della Swift e quindi una maggior consapevolezza del proprio strumento, oltre ala presenza di sei brani inediti tenuti nel cassetto per oltre 13 anni. Uno di questi, You All over Me (from the Vault), ha visto la partecipazione vocale di un’altra stellina del country-pop Maren Morris, che pare voler seguire le orme della sua sorella maggiore.

“Fearless (Taylor’s Version)” è paragonabile all’esperienza sensoriale provata da Proust quando aveva assaggiato la famosa madeleine, un dolcetto al lui tanto caro poichè aveva suscitato una miriade di sensazioni legate al suo passato. Mai come in questo momento naufragare nella nostalgia e nel ricordo ci fa stare bene.