Recensione: TEARS FOR FEARS – “The Hurting”
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Il 7 marzo ha compiuto 40 anni uno degli album che più ha segnato l’evoluzione del synth-pop degli anni ’80. Il disco in questione è il debutto dei TEARS FOR FEARS – “The Hurting”.
Il debutto del duo inglese di Bath, formato dal chitarrista Roland Orzabal e dal bassista Curt Smith, è un giusto mix di angoscia adolescenziale, vite familiari infelici, ricerca di identità e ribellione.
Già dal nome scelto, tratto dalla psicoterapia marginale incentrata sui traumi infantili, i Tears For Fears sono diventati, con questo loro disco, gli eroi del synth-pop.
Crudo, tetro e cupo, “The Hurting” è pieno di atmosfere oscure groove radi e tappeti di sintetizzatori pesanti e ossessivi che grazie alla voce calda ed emotiva del duo porta ad ammorbidire l’impianto sonoro e renderlo ancora di più malinconico e triste.
Brani come l’ipnotico e percussiva Mad World è una riflessione cupa e nichilista sulla monotonia della vita, mentre l’altra hit Pale Shelter, nonostante abbia un tono ottimista musicalmente, nei testi parla di dolori sentimentali.
Un disco pieno di bellezza e di gemme pop autentiche, un vero e proprio trampolino di lancio per il disco successivo, “Songs from the Big Chair” l’album che ha segnato il definito successo planetario del duo.
SCORE: 9,00
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
1983 – The Hurting
1985 – Songs from the Big Chair
1989 – The Seeds of Love
1993 – Elemental
1995 – Raoul and the Kings of Spain
2004 – Everybody Loves a Happy Ending
2022 – The Tipping Point
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