Recensione: THE LATHUMS – “How Beautiful Life Can Be”
Istruzioni per l’uso: dimenticatevi rap, trap, drill o similari e dimenticatevi il pop luccicante pieno di campioni e suoni al computer. Indossate il vostro chiodo, i vostri jeans neri e preparatevi ad entrare nel mondo dell’indie-brit.
Finalmente qualcosa che smuove.
“How Beautiful Life Can Be” è il debutto di questo quartetto di ventenni di Wigan che non si fa ammaliare dai facili successi.
Da molti definiti i nuovi Smiths (il cantato del leader Alex Moore in molte canzoni ricorda la fragilità di Morissey), i The Lathums hanno un sound pieno di chitarrine new wave ma trasudano anche di Kooks, Arctic Monkeys, Keane e in certi tratti guardano perfino ai Madness (I See Your Ghost).
Sotto il profilo lirico lo spessore delle loro canzoni non affonda nel colto e ispirato dei loro antenati indie: i loro testi sono semplici e basici.
Problematiche sociali, rapporti vita quotidiana ma il tutto affrontato in modo generico senza andare in profondità.
Un qualcosa senza pretese, di poco impegnativo, da ascoltare e consumare che, senza dubbio, risulta vincente ed apprezzabili alle nuove generazioni abituate alla rapidità del social.
I ragazzi della porta accanto. Nessun atteggiamento e preconfezionamento da star, ma solo voglia di suonare e di fare musica.
Così sono arrivati alla numero uno della classifica Uk.
Meno male !!!
SCORE: 7,50
DA ASCOLTARE SUBITO
Circles Of Faith – Fight On – The Great Escape –
DA SKIPPARE SUBITO
Non mi fa impazzire I’ll Get By. Incolore I Know That Much.
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