Recensione: THE SMILE – “A Light For Attracting Attention”

Recensione: THE SMILE – “A Light For Attracting Attention”

Mettere insieme Thom Yorke e Jonny Greenwood dei Radiohead, e Tom Skinner dei Sons of Kemet e farsi produrre da Nigel Godrich, con la collaborazione della sezione archi della London Contemporary Orchestra e scegliere per la sezione degli ottoni il meglio dei musicisti jazz inglesi, è un po’ come vincere facile!

Sulla carta sarebbe così ma spesso ci sono state super band che si sono rivelata dei super flop.
Per i The Smile non è questo il caso. 

“A Light For Attracting Attention” è un disco che attraversa. 
Attraversa i generi, assorbe e si contamina.

Ci sono parecchie sperimentazioni ispirative nelle tredici tracce che compongono il disco. 
Non esiste una linea continua, piuttosto esiste una qualità continua esternata in differenti enucleazioni sonore. 

Il collante di tutto questo complesso artistico e creativo è comunque Thom Yorke, centro intorno al quale ruota tutto il progetto The Smile. 

Pezzi come Pana-vision o Speech Bubbles si forgiano e si avvolgono attorno al suo mondo vocale. 
L’universo sonoro è variegato, i battiti elettronici della traccia di apertura The Same, si alternano al rock elettrico di The Opposite, al funk di The Smoke e proseguono con la rumorosa e tirata You Will Never Work in Television Again, brano che fa anche un esplicito riferimento al “bunga bunga” di Silvio Berlusconi. 

L’apporto orchestrale irrompe in tutti i brani, mentre l’aurea dei Radiohead è presente ed evidente in Free in the Knowledge o Open The Floodgates

Waving A White Flag è una fantastica visione mentre Skrting On The Surface chiude il disco in una atmosfera sospesa. 

Sotto il profilo delle liriche il disco parla delle emergenze del mondo, del clima, del degrado sociale, dell’incertezza del futuro. 

Alla fine dell’ascolto comunque viene spontanea porsi la domanda del perché di queste side-project. 

Come propone Alexis Petridis nella recensione del disco pubblicata sul The Guardian le risposte sono: un’opportunità per fare qualcosa di completamente diverso; un eccesso di materiale che non poteva essere inserito nel programma della band, o un’opportunità corroborante di suonare con diversi musicisti.
Queste sono categorie in cui rientrano praticamente tutte le propaggini dei Radiohead finora, dalle colonne sonore dei film di Jonny Greenwood e dalle escursioni nella musica classica, agli album solisti di Thom Yorke, alla band Atoms for Peace di Yorke e il produttore di lunga data dei Radiohead Nigel Godrich.

Forse la risposta sta solo nella musica e nell’amore per questa. 
A noi rimane questo piccolo gioiello, in mancanza del progetto guida: i Radiohead! 

SCORE: 8,00

DA ASCOLTARE SUBITO

Pana-vision – The Smoke – Waving A White Flag

DA SKIPPARE SUBITO 

Naturalmente nulla! 

TRACKLIST

DISCOGRAFIA 

2022 – A Light For Attracting Attention

VIDEO 

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