Recensione: THE THE – “Ensoulment”
Un disco ogni quarto di secolo non è male come risposta alla rapidità e iperproliferazione sonora di questi anni.
Che Matt Johnson fosse un personaggio al di là di ogni schema e di tutte le regole si è sempre saputo sin dal debutto con la sua creatura sonora The The nel 1983. “Soul Mining” è un capolavoro ancora inarrivabile per un certo post-punk con attitudine pop anni ottanta.
Sotto il profilo lirico, il disco racchiude tematiche che vanno dall’amore al sesso, dalla guerra alla politica, dalla vita alla morte, ovvero tutte le preoccupazioni carnali e moralistiche di Johnson sono presenti e incombenti.
Sotto il punto di vista tecnico, “Ensoulment” è stato scritto e mixato allo Studio Cinéola di Londra, la base della principale forza creativa dei THE THE, Matt Johnson.
Le canzoni sono state ulteriormente perfezionate durante le prove, prima di una sessione di sei giorni ai Real World Studios vicino a Bath, dove Matt si è unito ai membri di lunga data dei THE THE: James Eller (basso), DC Collard (tastiere), Earl Harvin (batteria) e Barrie Cadogan (chitarra solista). L’album segna anche il ritorno del co-produttore e ingegnere Warne Livesey, che in precedenza aveva lavorato agli album Infected (1986) e Mind Bomb (1989). Tra i collaboratori figurano anche Gillian Glover (cori), Terry Edwards (fiati), Sonya Cullingford (violino) e Danny Cummings (percussioni).
Nel corso degli anni, le pubblicazioni dei THE THE hanno sviluppato uno stile estetico distinto, che in gran parte è dovuto alle opere d’arte del defunto fratello di Matt Johnson, Andrew (AKA l’artista Andy Dog). Ensoulment è frutto di alcune delle opere inedite di Andrew sulla copertina, nel libretto di 32 pagine per i formati vinile e CD, nonché sulle copertine di tutti i singoli.
Sebbene le sue tendenze più sperimentali siano oggi incanalate nel lavoro di colonne sonore, “Ensoulment” ha i suoi momenti visionari, come nel caso di Down By The Frozen River e di Linoleum Smooth To The Stockinged Foot, entrambi pezzi d’atmosfera onirica. Ma, anche se potrebbe sembrare ancora alla ricerca di forze oscure nel mondo esterno, altrove sembra aver trovato una pace interiore. Risin’ Above The Need e A Rainy Day In May, che mostrano il 63enne trasudare positività, sono sostenuti da alcune delle sue melodie più belle dai tempi di Soul Mining.
Godetevi questo disco. Il rischio è di dover aspettare fino al 2050 prima di sentire qualcosa di nuovo firmato The The!
DA ASCOLTARE SUBITO
Cognitive Dissident – Some Days I Drink My Coffee By The Grave Of William Blake – A Rainy Day In May
DA SKIPPARE SUBITO
Nulla il disco funziona e si lascia ascoltare.
SCORE: 7,50
1. Cognitive Dissident – VOTO 8,00
2.Some Days I Drink My Coffee By The Grave Of William Blake – VOTO 8,00
3. Zen & The Art Of Dating – VOTO 7,00
4. Kissing The Ring Of POTUS – VOTO 7,50
5. Life After Life – VOTO 7,00
6. I Want To Wake Up With You VOTO 7,00
7. Down By The Frozen River VOTO 7,50
8. Risin’ Above The Need – VOTO 7,00
9. Linoleum Smooth To The Stockinged Foot – VOTO 7,50
10. Where Do We Go When We Die? – VOTO 7,00
11. I Hope You Remember (the things i can’t forget) – VOTO 7,00
12.A Rainy Day In May – VOTO 7,50
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
1983 – Soul Mining
1986 – Infected
1989 – Mind Bomb
1993 – Dusk
1995 – Hanky Panky
2000 – Nakedself
2024 – Ensoulment