Recensione: THE WEEKND – “Hurry Up Tomorrow”

Ho un flashback! Premo il tasto play su questo attesissimo nuovo disco di The Weeknd, “Hurry Up Tomorrow”, alzo il volume e ascolto la prima traccia Wake Me Up.

Vengo avvolto da un’atmosfera cinematografica, come l’inizio cupo e distopico di un film. Poi parte il beat e ho una reminiscenza chiara del passato: Thriller di Michael Jackson. Evidente, impattante, forte.

Le aspettative dietro a “Hurry Up Tomorrow” sono altissime. Forse è il disco più atteso dell’anno, quello che farà più clamore mediatico. Lui è la star del pop incontrastata. Il parallelismo con Michael Jackson è quasi scontato. Se Michael fosse ancora vivo, suonerebbe come The Weeknd? Penso proprio di sì!

La prima considerazione è che è un discone, inteso nel senso che è pieno, pieno: venti canzoni e due intro per quasi un’ora e mezza di musica.
La seconda considerazione, che di fatto lo lega in qualche modo a “Thriller”, è che l’album è quasi più un film, un thriller introspettivo e psicologico, un testamento artistico, un concept; il perfetto seguito della sua produzione, il terzo e ultimo capitolo della “trilogia” dopo “After Hours” (2020) e “Dawn FM” (2023).

L’album è senza dubbio il più enigmatico e ostico di Abel:

Tutto ciò che ho è il mio lascito,

canta sulle note funeree dell’apertura di Wake Me Up, forse il capitolo finale del suo enigmatico alter ego, The Weeknd.

La fama è una malattia”, dichiara in Drive, dopo aver confessato: “Voglio solo morire quando sono al mio picco”.

Nella title track conclusiva sembra però aver trovato una risoluzione:

Allora bruciami con la tua luce / Non ho più battaglie da vincere”.

La chiusura di un viaggio sonoro e concettuale tra ascesa e declino, tra il mito della fama e la sua inevitabile dissoluzione.

Nel disco ci sono pochi ospiti, ma incisivi e funzionali alla sua idea musicale: Lana Del Rey, Travis Scott, Future, Florence + the Machine, Giorgio Moroder, Playboi Carti e Anitta.

Musicalmente, il disco è retrofuturismo, la nuova visione del pop nella sua globalità e interconnessione. The Weeknd va oltre i limiti e i confini contemporanei con la sua miscela caleidoscopica fatta di elettronica, synthwave anni Ottanta, urban, trap, soul e R&B.

“Hurry Up Tomorrow” non è solo un album, ma un’esperienza immersiva che trascina l’ascoltatore in un viaggio emotivo e visivo.

Al primo ascolto è una figata. Pieno di potenziali hit, ma anche di profondità e complessità, con la prima parte, senza ombra di dubbio, più osante e sperimentale rispetto alla seconda.  

Se questo è davvero l’ultimo capitolo della saga di The Weeknd, difficilmente si potrebbe sperare in un finale migliore.

Si chiude il sipario, partono gli applausi e l’inevitabile standing ovation. 

ps. “Hurry up tomorrow” diventerà un film in uscita al cinema il 16 maggio, con protagonisti Jenna Ortega e Barry Keoghan. Ma questo è un altra storia…

DA ASCOLTARE SUBITO

Wake Me Up – São Paulo – Enjoy The Show

DA SKIPPARE SUBITO

Lo skippereste un film avvincente? Vi siete risposti! 

SCORE: 8,50

1. Wake Me Up (ft. Justice) – Voto  8,00
2. Cry For Me – Voto 7,50 
3. I Can’t Fucking Sing —-
4. São Paulo (ft. Anitta) –  Voto  8,00
5. Until We’re Skin & Bones —
6. Baptized In Fear  –   Voto 7,50 
7. Open Hearts – Voto  8,00
8. Opening Night – —
9. Reflections Laughing (ft. Florence + The Machine & Travis Scott) – Voto 8,00
10. Enjoy The Show (ft. Future) Voto  8,50
11. Given Up On Me – Voto  8,00
12. I Can’t Wait To Get There – Voto  8,00
13. Timeless (ft. Playboi Carti) –  Voto  7,75
14. Niagara Falls – Voto  8,00
15. Take Me Back To LA – Voto 7,50 
16. Big Sleep (ft. Giorgio Moroder) – Voto 7,50 
17. Give Me Mercy – Voto 7,50 
18. Drive – Voto 7,50 
19. The Abyss (ft. Lana Del Rey)  Voto 8,00
20. Red Terror – Voto 7,50 
21. Without a Warning Voto 8,00
22. Hurry Up Tomorrow Voto 8,00

I VOTI DEGLI ALTRI 

The Indipendent – Voto 10,00
Clash -Voto 9,00
Nme – Voto 8,00
The Telegraph – Voto 8,00
The Guardian – Voto 6,00

TRACKLIST

LA DISCOGRAFIA