Recensione: ULTIMO – “Solo”

“Solo” è una via di mezzo tra raccolta pandemia e post e un disco nuovo. Diciassette canzoni di cui cinque già pubblicate (quattro datate).

Ultimo ha voluto fare una sorta di regalo ai suoi fan, quasi a compensare l’assenza-presenza di questi ultimi due anni. 

Ascoltando il disco, il quarto dell’artista romano e il primo autoprodotto dalla sua etichetta Ultimo Records, si legge tutta questa propensione al contenitore di emozioni.
Una raccolta, di un’oretta scarsa, di introspezione, malinconia, fragilità, tristezza, ricordi, lividi e amore.
Ultimo in questa dimensione è nella sua confort zone e in questa zona privilegiata, nessuno, in questi anni, è meglio di lui. 

Per ascoltare una canzone con un piglio più leggero, almeno dal punto di vista musicale, bisogna aspettare la traccia numero undici con Quei Ragazzi.
Una batteria che incalza e un po’ di ritmo. Per le precedenti dieci canzoni c’è una sorta di continuo fraseggio Ultimo-pianoforte. 

Una parentesi, insieme a Non saprei mai dove si va, per poi tornare al mood piano, voce e introspezione. 

Come concludere? Ultimo è questo. E’ un ragazzo sensibile e fragile che si mette a nudo e crea grande empatia con il suo pubblico. 
Niccolò è però ormai è un giovane uomo che ha avuto si una vita difficile ma adesso ha raggiunto i suoi sogni e i suoi obiettivi. 
Magari mi sarei aspettato un po’ più di sole (il massimo dell’ottimismo è Buongiorno vita) rispetto a tutte le lacrime versate e da versare. 

Lui piace al suo pubblico così.
Si evolverà … l’ha fatto anche Baglioni che ai suoi inizi non era molto lontano, a livello di introspezione e paranoia, rispetto a Ultimo!!! 

Consigliato nei momenti di massimo sconforto. E’ lenitivo… mal comune mezzo gaudio! 

 SCORE: 6,50

DA ASCOLTARE SUBITO

Niente – Sul finale – La finestra di Greta

DA SKIPPARE SUBITO

Quei Ragazzi – Non saprei mai dove si va. Nonostante tutto lo preferisco in versione paranoia