RECENSIONE: VASCO BRONDI – “Paesaggio dopo la battaglia”
Dopo aver concluso la sua esperienza con il progetto Le luci della centrale elettrica, “Paesaggio dopo la battaglia” segna il ritorno sulla scena musicale di Vasco Brondi.
Un disco autoprodotto da Cara Catastrofe e distribuito da Sony Music, composto da ben 10 tracce scritte e prodotte tra Ferrara, Milano e New York, che raccontano la nuova visione del cantautore tra battaglie intime e universali, battaglie di crescita e di ricerca, battaglie di perdite e di conquiste.
Un album di racconti, un viaggio attraverso il significato più intimo e profondo del concetto di battaglia e di cosa significhi superare le avversità della vita attraverso il tempo e lo spazio. Un manoscritto pregiato in musica, in cui c’è sempre la ricerca fiduciosa del bello anche nei tempi più difficili, anche dopo le ferite e il sollievo che li hanno contraddistinti. Mi piace pensare al nuovo progetto di Vasco Brondi in questi termini.
A proposito della sua nuova fatica in musica, lo stesso Brondi ha dichiarato:
“Nel lavorare a questo disco mi sono rapportato con l’idea di non dover per forza stupire e con la volontà di essere autentico. Allo stesso tempo ho voluto far evolvere il mio lavoro coinvolgendo più persone possibili, amici e musicisti. PAESAGGIO DOPO LA BATTAGLIA è una ricerca fiduciosa che crede nel cambiamento e nella trasformazione, una via per affrontare il periodo particolare che stiamo vivendo, un cortocircuito tra atmosfere diverse, e un insieme di battaglie, intime e universali, tenute insieme da una voce narrante accompagnata da strumenti fantasma: un’orchestra di fiati, un pianoforte, un coro gospel e vari sintetizzatori”.
A partire dalla scelta del cover del progetto, una foto inedita di Luigi Ghirri del 1986, intravediamo le atmosfere in cui veniamo catapultati fin dal primo momento in cui schiacciamo play su Spotify. Ad aprire le danze ci pensa “26000 giorni“, la media dell’aspettativa di vita sul pianeta Terra; seguita da “Ci abbracciamo“, un pezzo scritto prima dell’avvento del COVID-19 e in tal senso profetica. Quegli abbracci di cui Vasco Brondi ci parla a lungo, oggi li reclamiamo a gran voce. Abbiamo immensamente bisogno del contatto fisico, dei baci, degli abbracci e delle carezze di chi amiamo. In questo senso “Paesaggio dopo la battaglia” è a suo modo un punto di contatto tra ciò che stato e cio che è il nostro nuovo presente.
Il disco, la cui produzione artistica è curata da Taketo Gohara, Vasco Brondi e Federico Dragogna, si arricchisce della partecipazione e la collaborazione di numerosi musicisti di importanza internazionale: da Mauro Refosco (Red Hot Chili Peppers, David Byrne) a Paul Frazier (David Byrne), fino ad arrivare ad Enrico Gabrielli e Alessandro “Asso” Stefana (PJ Harvey, Vinicio Capossela, Mike Patton).
Il contributo di questi grandi artisti e musicisti, rende “Paesaggio dopo la battaglia” un disco corale. Al tempo stesso, può essere definito un LP dove tutte le influenze culturali (e non necessariamente musicali) di Vasco Brondi si mescolano: dal cinema alla poesia, passando per la letteratura e la filosofia. La title track del disco, ad esempio, è una lettera aperta all’Italia e alle sue tribulazioni passate ed odierne, “Adriatico” è un’ode al mare come spazio poetico, ancestrale e d’ispirazione, “Il sentiero degli dei” riporta l’uomo con i piedi per terra alla sua dimensione di puntino in mezzo all’universio. Ai pezzi più evocativi, si affiancano quelli più introspettivi, come “Mezza Nuda” e “Due animali in una stanza“, intimi romanzi di formazione tra temporali e viaggi in treno; “Luna crescente”, brano di ricerca di sé e della propria consapevolezza e quel poema senza fine che è “Chitarra Nera“, un flusso di coscienza perpetuo.
Chiunque ascolterà “Paesaggio dopo la battaglia“, si ritroverà in una delle piccole o grandi battaglie raccontate da Vasco Brondi, il bardo della fragilità, della timidezza e della consapevolezza di non affrettare mai i tempi in un mondo che freme per avere a tutti i costi un pezzo di te.
SCORE: 9,50
TRE BRANI DA ASCOLTARE SUBITO:
“Ci abbracciamo” – “Mezza nuda” – “Chitarra nera”
DISCOGRAFIA:
Come Le luci della centrale elettrica
2008 – Canzoni da spiaggia deturpata
2010 – Per ora noi la chiameremo felicità
2014 – Costellazioni
2017 – Terra
Come Vasco Brondi
2021 – Paesaggio dopo la battaglia
2020 – Talismani per tempi incerti
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