Recensione: WILL SMITH – “Based on a True Story”

Will Smith torna al rap con “Based on a True Story”, un’opera che oscilla tra il bisogno di affermazione e il desiderio di riconciliazione.
Dopo anni di incursioni nel cinema e nel mainstream più patinato, il Fresh Prince riabbraccia il microfono con una rinnovata consapevolezza narrativa, un’operazione che si colloca in quel limbo tra il ritorno alle origini e il tentativo di riscrivere la propria storia.
L’album si articola in 14 tracce in cui Smith modula il proprio flow su produzioni pulite e stratificate, lontane dalle ruvidezze del boom bap che lo consacrò, ma capaci di suggerire una maturità sonora inattesa. Tra le collaborazioni spiccano il tocco nostalgico di DJ Jazzy Jeff, l’intensità soul di Jac Ross, la versatilità di Teyana Taylor, ma anche le reminiscenze latine di India Martinez e Marcin o la liturgia corale dei Sunday Service che si intreccia con Fridayy e Smith.
L’apertura, Int. Barbershop – Day, suggerisce un dialogo tra Smith, Jazzy Jeff e la comica B Simone che, tra autocritica e ironia, affronta lo scrutinio pubblico post-Oscar. “Will Smith è cancellato” è la frase che introduce il brano, ma superata la banalità dell’espediente, il pezzo offre spunti interessanti, tra autocelebrazione e consapevolezza del proprio status controverso.
Eppure, oltre questi momenti, l’album fatica a mantenere coerenza e incisività. Ci sono brani che accennano a un’esplorazione interiore più profonda, come Beautiful Scars con Big Sean e You Can Make It con il Sunday Service Choir, ma Smith sembra incapace di andare oltre la superficie.
Le sue riflessioni si perdono in aforismi e liriche che suonano più posticce che viscerali: “La vita ti colpisce, devi incassare” su Make It Look Easy, oppure “Più dura è la caduta, più in alto puoi volare” su You Can Make It. Frasi che tradiscono una certa rigidità comunicativa.
L’album sembra più un esercizio di riabilitazione pubblica che un vero manifesto artistico. L’intenzione di esorcizzare il passato è evidente, ma il risultato è un insieme di pezzi che raramente riescono a colpire davvero. La possibilità di un racconto sincero e privo di sovrastrutture resta in gran parte inespressa, sepolta sotto beat levigati e rime che suonano più concilianti che dirompenti.
Smith è ancora un rapper solido, ma “Based on a True Story” non è il ritorno folgorante che il titolo suggerisce.
DA ASCOLTARE SUBITO
Bulletproof ft. Jac Ross – Beautiful Scars ft. Big Sean and OBanga – You Can Make it ft. Fridayy and Sunday Service
DA SKIPPARE SUBITO
Il disco scorre e si lascia ascoltare.
SCORE: 6,50
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
1997 – Big Willie Style
1999 – Willennium
2002 – Born to Reign
2005 – Lost and Found
2025 – Based on a True Story