“Red Bull 64 Bars, the album” beatmaker e un MC alle prese con le 64 barre
Esce “RED BULL 64 BARS, THE ALBUM”, il progetto discografico, manifesto della scena rap italiana in uscita venerdì 28 maggio. L’album, che comprenderà 10 brani inediti, è anticipato dalla traccia inedita in uscita il 6 maggio con GEMITAIZ al microfono e CARL BRAVE alla produzione.
I brani di RED BULL 64 BARS, THE ALBUM nascono dall’incontro fra artisti di mondi sonori diversi: una sfida creativa che vede protagoniste coppie formate da un beatmaker e un MC che creano 64 barre dove ogni barra è un verso, senza la possibilità di inserire un ritornello.
Red Bull 64 Bars è un format che riporta il rap alla sua vera essenza”. A parlare così è Marracash, ed è una fotografia semplicemente perfetta.
Nato nei Red Bull Studios di Auckland in Nuova Zelanda e fatto crescere dall’MC David Dallas, in pochissimi anni (inizia tutto infatti nel 2017, con lo sbarco in Italia già l’anno successivo) Red Bull 64 Bars è diventato un’unità di misura universale e una cartina di tornasole severissima sul valore reale al microfono di un MC e sulla capacità di calibrare la giusta alchimia col lavoro di un beatmaker. Appunto: il rap alla sua vera essenza.
IL DISCO
A stabilirlo è stata la stessa scena hip hop, attraverso i suoi protagonisti: in Italia molti fra i più grandi esponenti del genere sono infatti già passati attraverso questa prova.
Ora, arriva il momento di un passo in più: il prossimo 28 maggio 2021 esce “Red Bull 64 Bars, The Album”, in collaborazione con una label leggendaria come la Island. Una tappa importante in questa avventura nonché un capitolo fondamentale nella storia del rap italiano, vista la batteria di talenti coinvolti. I brani sono stati registrati sul Red Bull Music Studio, portato per l’occasione all’Alcatraz di Milano.
Il rap vive attraverso regole molto particolari, attraverso codici che sono riconoscibili – e condivisi – prima di tutto da chi ne è vero appassionato. La credibilità è un caposaldo. In modo molto naturale, la particolare routine attraverso la quale un MC si esprime al microfono per 64 misure (le “64 barre” a cui si riferisce il nome del format) e deve farlo senza ritornelli, senza vie di fuga, senza rete, collaborando all’impronta con i più talentuosi producer della scena reclutati specificatamente per l’occasione (con accostamenti spesso inediti, a rendere il tutto ancora più unico e felicemente rischioso) è diventata subito una prova del nove. Grandi maestri, nuova scuola, giovani talenti, solidissimi veterani, tutti combinati spesso in maniera sorprendente: uniti sotto il segno di questo format che in pochi anni ha intrecciato i destini e i talenti di un’intera scena musicale.
Red Bull 64 Bars lo ha fatto chiedendo agli artisti, MC e beatmaker, immediatezza. Poco tempo per preparare il testo (o le musiche), poco spazio per prendere respiro. La competizione è serratissima: competizione con se stessi, con chi si è già misurato con questo format, con la necessità di mantenere alta la tensione lirica ed emotiva per un lasso di tempo che va ben oltre la durata abituale della strofa standard, stravolgendo le regole consolidate. Come già detto: niente ritornelli come porto sicuro in cui rifugiarsi, ma carta libera alla sperimentazione, alla voglia di stupire, all’artificio verbale, alla punchline che mette KO l’ascoltatore percorrendo metafore acrobatiche, rime inaspettate ed adrenalina a mille, senza un attimo di respiro. Una sfida artistica eccezionale. Una sfida intrisa di autenticità – l’autenticità senza compromessi della migliore cultura hip hop.