SANREMO 2020: la pagella dei look della seconda serata
Seconda serata di Sanremo 2020, seconda carrellata di look, secondo giro di voti. Chi vince questa volta?
La sfilata sulla passerella di Sanremo 2020 continua. Per fortuna nessuno strato in meno (Achille Lauro), ma in compenso c’è qualche accessorio di troppo (Junior Cally). Trionfano Levante e Paolo Jannacci.
GABRIELLA MARTINELLI E LULA. Una è rock, l’altra è hip-hop. Una ha una cascata di riccioli rossi, l’altra è rasata a zero. Ammirevole la voglia di essere se stesse in tutto e per tutto, interessante il contrasto, ma i look non sono adatti al palco. Voto 5.
FASMA. Il cappotto metà nero metà Principe di Galles è incomprensibile almeno quanto l’abuso di auto-tune. Voto 5.
MARCO SENTIERI. Lui canta “Billy Blu” ma vediamo solo giallo, giallo, giallo. Non sarebbe nemmeno così male, se messo nei punti giusti – tipo: non sulla parte anteriore dei calzoni e soprattutto non in testa. Voto 3 e mezzo.
MATTEO FAUSTINI (in MATTEO ALESSANDRINI). Nonostante il pantalone difficile, il ragazzo ha capito che non si deve per forza strafare. Bello il grigio che rende formale l’informale. Voto 7 e mezzo.
PIERO PELU’ (in TOM REBL). Non puoi vestire nonno Piero da nonno, ma solo da rocker. Certe usanze sono dure a morire: ma il nipotino avrà i pannolini neri di latex? E soprattutto: quella coda di moffetta attaccata al microfono non farà incazzare gli animalisti? Voto 4.
ELETTRA LAMBORGHINI. E direttamente dai carri di Rio De Janeiro, a Sanremo 2020 Elettra travestita da gallina padovana. Apprezzabile il trucco leggero che fa risaltare il bel viso, ma non la salva da un voto 3.
ENRICO NIGIOTTI (in EMPORIO ARMANI). Versione peggiorata – e fin troppo illuminata – di un gessato, chitarra a mo’ di accessorio (perché non la suona): perché se sul palco non brilli in tutti i sensi, tanto vale non esserci. Voto 4.
LEVANTE (in MARCO DE VINCENZO) – E’ bellissima. I volumi sono perfetti, il rosa le sta d’incanto, le scarpe sono giuste, la gonna longuette contrasta a meraviglia col micro crop top. E lei ha una grazia innata. Per me un 9 e mezzo.
PINGUINI TATTICI NUCLEARI (in DOLCE&GABBANA) – Ero prevenuta su di loro, mi aspettavo un gran casino, e invece sono proprio belli: tutti in abito, alcuni più classici con camicia bianca, altri col tocco colorato che sdrammatizza il tutto. Assortiti. Voto 8.
TOSCA (in FRANCO CIAMBELLA) – Nulla da dire, è elegantissima con lo smoking. Avrei solo dato più ordine all’acconciatura, ma per il resto la sua finezza è incontestabile. Voto 8.
FRANCESCO GABBANI (in EMPORIO ARMANI) – Dopo il costume da scimmione, poteva andar bene tutto. E invece ci ha stupito con questo total black smorzato dai calzini rossi. Bravo, perché ha cambiato stile senza rinnegare se stesso. Voto 7 e mezzo.
PAOLO JANNACCI (in MAY FABER?) – Che meravigliosa sensazione vedere un papillon sul palco di Sanremo. La classe appaga gli occhi. Voto 9.
RANCORE (in DIESEL)– Non è chiaro se sulla manica della giacca ci sia scritto il testo della canzone per sopperire ai vuoti di memoria. Nel complesso non è male, ma il cappellino ci voleva proprio? Voto 6 e mezzo.
JUNIOR CALLY (in DOLCE&GABBANA) – Bene perché è senza maschera, male perché forse serebbe stata meglio di quell’imbragatura sadomaso che gli strizza la giacca. Voto 4.
GIORDANA ANGI (in DOLCE&GABBANA) – La amo molto per la sobrietà con cui si è presentata a Sanremo sin dai primi giorni. Non si tradisce sul palco: sceglie un total black raffinato, ma lo personalizza con le sneakers e gli orecchini lampadario. Voto 7 e mezzo.
MICHELE ZARRILLO (in DANIELE ALESSANDRINI) – Con un completo classico non si sbaglia, soprattutto se hai una certa età e sei circondato da ragazzini che hanno fatto dell’addobbo opulento il proprio marchio di fabbrica. Voto 8 e mezzo.