SANREMO 2021: Le pagelle della seconda serata
Tornano le pagelle di Newsic.it e anche questa sera daremo un voto alle restanti quattro Nuove Proposte e alla seconda metà dei Big in gara al Festival di Sanremo 2021.
Anche la seconda serata è stata inaugurata dalle nuovi voci del panorama musicale italiano, le Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2021:
Wrongonyou con “Lezioni di volo” – VOTO 9
Una buona performance, caratterizzata da un buonissimo timbro vocale e senza particolari sbavature (l’emozione del debutto sul palco del Festival è inevitabile) e con un pezzo dal forte impatto radiofonico. Lo sentiremo spesso in radio.
Greta Zuccoli con “Ogni cosa di te” – VOTO 6
Una voce delicata, quasi eterea, che però risulta troppo poco incisiva tra quella delle altre Nuove Proposte del Festival (nonostante la produzione a cura di Diodato.
Davide Shorty con “Regina” – VOTO 7
Da X Factor al palco dell’Ariston, Davide Shorty ne ha fatta di strada. Il suo pezzo ha carattere, groove e lascia il segno soprattutto grazie ad un rap accattivante e che (pare) resta impresso nella testa.
Dellai con “Io sono Luca” – VOTO 5
Il pezzo sanremese del duo di Rimini (proveniente da Area Sanremo) è scanzonato, spensierato, leggero e potrebbe funzionare a livello radiofonico. Sinceramente? Non ci ha conquistato.
I due concorrenti, che si aggiungono a Glaudiano e Folcast nella finale di venerdì, sono: Davide Shorty e Wrongonyou.
Nel complesso, si può dire in totale franchezza che il livello delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2021 è decisamente più basso rispetto a quello dell’anno precedente.
Diamo spazio ai Big!
Orietta Berti con “Quando ti sei innamorato” – VOTO 6
Orietta Berti rappresenta dignitosamente la quota di quel Sanremo passato che ormai non c’è più, perché i tempi e le mode cambiano, si sperimenta e si osa. La sua voce è una delle più significative del bel canto italiano. Quest anno ha proposto il più classico dei brani che si possano sentire nel contesto sanremese. La giuria demoscopica indubbiamente la ringrazierà.
Bugo con “E invece sì” – VOTO 6
Dopo la debacle con Morgan in quel lontano venerdì 7 febbraio 2020, Bugo ci riprova da solista e tenta di omaggiare i suoi modelli di riferimento. Le sonorità sono alla Vasco, ma questo tentativo di emulare a tutti i costi a lungo andare stanca. Non è una canzone memorabile e forse iniziamo a capire perché Baglioni l’avesse rifiutata alle selezioni.
Gaia con “Cuore Amaro” – VOTO 7
Un pezzo spagnoleggiante, con delle vibes alla Rosalía che si sposano bene con la voce di Gaia. Il testo non è immediato, il beat decisamente di più. Da risentire più volte.
Lo Stato Sociale con “Combat Pop” – VOTO 6 1/2
La band bolognese torna all’Ariston in pompa magna. Non solo voce, ma anche tanta scenografia e la volontà di proseguire con quanto era stato ideato attraverso l’uscita di una serie di progetti “solisti”. Lodo sbuca dallo scatolone, mentre sono Ale, Bebo, Checco e Carona a sporcarsi le mani a dovere. Il risultato è una accozzaglia di parole e musica. Geniali, ma stasera ci è mancata molto “la vecchia che balla”.
La Rappresentante di Lista con “Amare” – VOTO 8 1/2
Una canzone che comunica allegria, movimento, energia pura e che ti fa venire voglia di cantare a squarciagola. Per essere al loro debutto sanremese, Dario Managiaracina e Veronica Lucchesi hanno affrontato il palco dell’Ariston a testa alta e non hanno nulla da rimproverarsi.
Malika Ayane con “Ti piaci così” – VOTO 7
Quinta partecipazione al Festival per la cantante milanese, che con la usa voce ricca e limpida al tempo stesso (che vede la firma di Pacifico tra i suoi autori), Malika conquista per l’intensità del suo pezzo. 10 e lode per l’arrangiamento orchestrale veramente curato.
Ermal Meta con “Un milione di cose da dirti” – VOTO 6 1/2
Un pezzo che in realtà non si scosta in alcun modo da ciò che siamo sempre stati abituati a sentire dal buon caro Ermal. Il suo è il classico “compitino” portato a casa, con cuore e sentimento ovviamente, ma resta sempre un compitino. I Lupi di Ermal, questo il nome della sua fanbase, non resteranno delusi.
Extraliscio Feat. Davide Toffolo con “Bianca luce nera” – VOTO 7
Moreno il Biondo, Mirco Mariani e Mauro Ferrara, insieme al leader dei Tre Allegri Ragazzi Morti Davide Toffolo, hanno debuttato sul palco di Sanremo 2021 portandoci metaforicamente in una balera e facendoci venire voglia di ballare un liscio.
Random con “Torno a te” – VOTO 5
Una canzone che forse è tra le meno rappresentative tra quelle che abbiamo sentito in queste prime due serate del Festival. Random ce l’ha messa tutta, ma l’orario e la tematica trattata e rivisitata in (oltre ad un po’ di titubanza nella voce) non hanno aiutato.
Fulminacci con “Santa Marinella – VOTO 7 1/2
Voce pulita, chitarra acustica (unita al lavoro magistrale dell’orchestra sanremese), un testo curato e una melodia avvolgente sono stati gli ingredienti che hanno definito la performance di Fulminacci, vincitore della Targa Tenco per la Miglior opera prima con il suo album di debutto “La vita veramente”.
Willie Peyote con “Mai dire mai (La Locura)” – VOTO 8 1/2
Willie dissacrante e sa dove colpire duro, con le parole e non solo. Il suo è un attacco duro e crudo contro l’atteggiamento del bel paese verso la cultura e l’intrattenimento: “Questa è l’Italia del futuro, un Paese di musichette mentre fuori c’è la morte”. Un pezzo credibile ed estremamente radiofonico. Bravo, bravo, bravissimo.
Gio Evan con “Arnica” – VOTO 7
Una canzone che di base vuole essere un omaggio ad una pianta, da lui definita “magica, fragile e perenne”. Gio Evan piace perché non è il tipico concorrente che ci saremmo immaginatati di vedere sul palco di una manifestazione canora come Sanremo. Il suo brano non stona, scorre piacevolmente e ha il sapore di una poesia.
Irama con “La genesi del tuo colore” – VOTO 6
Nonostante non abbia potuto presentare il suo brano dal vivo, la prova-video di Irama ricorda il mood dei suoi brani precedenti. C’è un po’ di tutto: è un calderone di musica pop, con una spruzzata di elettronica e reggaeton. Anche per lui niente di veramente nuovo.