SANREMO 2021 – LO STATO SOCIALE: “Sul palco abbiamo portato quello che siamo”
La band bolognese ieri sul palco ha omaggiato i lavoratori dello spettacolo con l’esibizione sicuramente migliore tra le 26 proposte, forse perché nessuno fino a quel momento nessuno aveva riportato il Festival alla realtà che il mondo della cultura sta vivendo.
“Grazie perché ci siete”, ho scritto ieri da qualche parte sui miei social. E lo penso davvero, lo penso da sempre.
I cinque ragazzi sono intervenuti in una conferenza stampa in cui si sono raccontati, dicendoci che loro sul palco hanno fatto semplicemente Lo Stato Sociale:
Da sempre siamo persone attente a quello che succede nel mondo. Ogni volta che ne abbiamo l’occasione, cerchiamo di raccontare la realtà nelle nostre esibizioni”.
Insieme a loro anche Toto e Morris, i due rappresentanti dei lavoratori dello spettacolo che, insieme a Francesco Pannofino e a Emanuela Fanelli, hanno accompagnato la band nella cover di ieri di “Non è per sempre” degli Afterhours.
Morris è un gestore di tre cinema della provincia di Bologna:
Lusingato di aver accettato la proposta dei ragazzi, e grazie perché hanno scelto me che sono un gestore di sale indipendenti”.
Toto Barbato è invece il gestore di The Cage, live club di Livorno, che ha idealmente rappresentato tutti i live club d’Italia:
Stiamo cercando di riportare davanti all’opinione pubblica la nostra esistenza. Chiediamo di essere equiparati a cinema e teatri”.
Alla domanda del perché si sia abbandonata la formazione “Lodocentrica” della band, proprio Lodo ha risposto che
tranne ‘Una vita in vacanza’ che è doppio platino, tutti i dischi d’oro che abbiamo vinto non sono cantati da me. Qualcuno ha scritto che è una provocazione, noi semplicemente abbiamo scelto che ‘Combat pop’ la cantasse Albi perché la faceva molto bene”.
“Combat Pop ci rappresenta molto”, aggiungono.
È nato prima il titolo, poi il testo. È la voglia di non prendersi troppo sul serio anche nel messaggio che veicola. La messa in scena che abbiamo messo su serviva a capire che ci sono delle cose che non vanno bene e allora noi cerchiamo di farcele andare bene scendendo a, volte, anche a compromessi”.
“Che senso ha vestirsi da rockstar, fare canzoni pop per vendere pubblicità?”, dicono nel loro pezzo.
Indispensabile l’apporto di Luca Lombardo, trasformista napoletano che li accompagna sul palco che ben trasmette il senso tutto della canzone: per andare avanti, bisogna cambiare.
Lo Stato Sociale non ha pubblicto un solo album, ma ben 5 mini album (uno per ogni componente del gruppo), che sono già editi.
Gli album sono nati perché abbiamo cercato di approfondire i nostri linguaggi singoli all’interno del collettivo che siamo. Combat pop è naturalmente inserito nell’EP di Albi”.