SANREMO 2021 – NOEMI: Glicine è un piccolo incipit all’evoluzione di Metamorfosi

SANREMO 2021 – NOEMI: Glicine è un piccolo incipit all’evoluzione di Metamorfosi

NOEMI, in gara al Festival di Sanremo 2021  con il brano “Glicine”.

Noemi sarà in gara al 71° Festival di Sanremo con il brano “Glicine” scritto da Ginevra Lubrano, Francesco Fugazza, Tattroli e Dario Faini che ne ha curato anche la produzione con il suo team di producer chiamato Dorado Inc. e i Muut.

L’artista torna sul palco dell’Ariston forte di un rinnovamento profondo che l’ha portata a esplorare sonorità diverse, colori inediti della sua voce. Ha voluto cercare e collaborare con nuovi autori come Ginevra, produttori d’avanguardia come i Muut e l’esperto team di Dario Faini.

Come il glicine, pianta rampicante dalla fioritura delicata, ma in grado di piegare nel tempo il ferro, e dalle radici robuste, così la donna cantata da Noemi scopre dentro di sè la forza di rinnovarsi nel momento fragile della fine di un amore. Una forza molto simile a quella che ha trovato la Noemi di oggi. “Glicine” anticipa il nuovo album di inediti in uscita a marzo.

Qui di seguito trovate le dichiarazioni principali di Noemi durante la conferenza stampa.

Il nuovo album “Metamorfosi”.

Metamorfosi è il frutto degli ultimi due anni della mia vita. Parte dalla volontà di ricentrarmi a livello umano e musicale. Dopo il mio settaggio come persone, ho avuto la forza di confrontarmi con l’underground italiano che mi ha permesso di rimettere a fuoco la mia identità musicale. Per lavorare a questo disco sono partita da me, dalla mia voglia di cambiamento e di evoluzione per raccontarmi sotto una luce diversa senza perdere il mio io. Grazie a Metamorfosi ho dovuto lavorare anche su me stessa per acquisirlo, ho scoperto dei suoni nuovi anche della mia voce aggiungendo nuove dinamiche e colori. Mi sento come se fossi riuscita ad aprire questa porta e ho trovato un giardino fiorito con una coscienza diversa. All’interno del disco si sono aggiunti vari autori Franchino126 ha scritto “Si Illumina”, c’è un pezzo di Neffa “Tu non devi”, Daniele Magro, Federica Abbate e Silvia Toffani. Queste persone mi han datola possibilità di scommettere e appassionarmi alla musica.

Glicine e lo spostamento di esibizione.

Glicine è una canzone che amo per la sua doppia anima. E’ come se avesse una grande forza di classicità tramutata in una modernità incredibile. E’ un anello di congiunzione tra il gusto della melodia e il testo intenso e quello che sto vivendo. Per lo spostamento è stata una grande emozione, l’unico neo, mi dispiace per Irama e ho cercato di sostituirlo al meglio. Sono contenta se Irama potrà continuare sono assolutamente favorevole a questa sua performance perché so che lavoro c’è dietro.

Evento scatenante della metamorfosi personale.

Sono sempre stata molto equilibrata come persona ma non mi sentivo molto a fuoco, mi sembrava di essere in un vicolo cieco senza grandi passioni. Fondamentalmente quello che mi ha toccato è stato questo, mi sono rimessa in gioco grazie anche a dei nuovi spunti e obiettivi. Mi sembrava di essermi ripetuta troppo. Volevo trovare una formula nuova per appassionarmi. L metamorfosi in questo periodo storico ha il suo peso, il lockdown mi ha obbligata a riflettere. Sono sempre stata sbrigativa, questo momento storico mi ha obbligata a riflettere su me stessa attraverso un’identità personale e musicale.

Commenti sulla nuova fisicità.

La cosa più evidente è il mio nuovo fisico. In realtà parte tutto dalla testa e dalla propria felicità interiore. Credo sia fondamentale essere come si vuole. Il complimento che mi piace di più è la nuova luce negli occhi che qualcuno percepisce. Ecco quella luce parte da questa nuova consapevolezza di me stessa. La moltitudine dei punti di vista sul mio fisico penso sia normale, l’argomento del corpo di una donna è sempre caldo ha tante sfaccettature. Il messaggio che voglio lanciare io è “Vai bene se vai bene a te”, il corpo è uno specchio della nostra anima. Dobbiamo amarci.

La voce.

Ho sempre vissuto il canto come impeto e assalto. Un upgrade che ho voluto fare vivere la mia voce mettendomi maggiormente in discussione, anche il falsetto sulla prima strofa di Glicine è qualcosa di nuovo per me. Mi ero rinchiusa in una cattedrale dove la voce aveva solo due suoni, ora la vivo come un dono grazie al disco e allo studio che sto facendo.

Passato e Presente.

Tutti i cambiamenti comportano dei tagli netti con le forme mentis distruttive. La felicità è in divenire, sono contenta della mia mentalità dinamica. Se siamo infelici bisogna avere il coraggio di smuovere la acque, sentirsi appassionati e coinvolti.

Cover

Porto Neffa che è un’ artista che stimo. E’ anche un richiamo al mio disco e mi piaceva portare questa alchimia anche sul palco del festival. Neffa è uscito con un disco recentemente. Abbiamo scelto prima di andare via che è un pezzo funky, talmente funky che abbiamo aggiunto i fiati di Superstition. Non vogliamo rinunciare alla voglia di sognare e spero che il pubblico riesca a staccare da questa situazione che tutti stiamo vivendo. La platea vuota è un impatto forte ma giusto. Il Festival deve essere l’emblema della situazione chetiamo vivendo. Non si deve però rinunciare a regalare un sogno o strappare un sorriso al telespettatore che guarda il Festival da casa.

 

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