SANREMO 2021: la cronaca della finale
Ultima serata di un Festival epocale. Epocale nella durata di ogni singola serata, epocale per il numero dei cantanti gara, epocale per il periodo e il suo svolgimento.
Siamo alla fine di questo 71^ Festival di Sanremo. Tra gli ospiti della serata Ornella Vanoni, Giovanna Botteri e Umberto Tozzi. Un Festival lunghissimo a tratti prolisso, con la speranza che il Teatro Ariston sia il primo di tanti teatri aperti e di tanti nuovi concerti. C’era bisogno di Sanremo? Sicuramente, come c’era bisogno di tanta musica nuova per ripartire.
Si inizia con la banda della Marina Musicale Italiana nata 160 anni fa che esegue l’inno nazionale ed è bello ricordarsi il nostro Paese di residenza qualunque sia quello di partenza. Un piccolo memorandum per ricordarci un pezzetto di quello che siamo.
Questa sera a fare da padrone sarà il televoto. tale classifica si sommerà alla classifica generale di ieri, decretando la triade che si giocherà il primo posto, votata dalle tre giurie (stampa+ demoscopica+televoto). A commentare la serata Andrea Grandi.
Ad aprire le danze Ghemon con Momento perfetto un brano che effettivamente viene capito al terzo ascolto, fuori tempo l’interpretazione a tratti.
Nessuno si aspettava che Giovanni Luca Picariello potesse vincere il Festival però che potesse lasciare un maggior segno sì, dopo i discreti riscontri di “Rose viola” due anni fa. Pazienza, a noi è simpatico e il suo groove piace, quindi ci auguriamo che ritorni con un brano più incisivo, per quanto piacevole nel suo incedere swing.
Voto: 6
E’ la volta di Gaia con il suo Cuore amaro in un abito sfrangiato.
Anche dall’ultima vincitrice di Amici ci si aspettava una instant hit, dopo i buoni successi di “Chega” e “Coco Chanel”; invece il suo esordio sul palco dell’Ariston è rimasto un po’ in canna, anche se le radio sembrano già averlo adottato (attualmente è seconda nell’airplay). Brava ad aver tenuto vocalmente nelle sue esibizioni, nonostante da ieri sia afona.
Voto: 6+
Di Irama ancora una volta si vedrà la prova generale de La genesi del tuo colore
Il povero Filippo Maria Fanti tutto avrebbe immaginato tranne che di restare confinato in quarantena a vedere in tv il suo terzo Sanremo. Il video della prova generale va in onda per la terza volta e buon per lui che la resa sia stata più che discreta. Nonostante tutto è in buona posizione in classifica, rischia la finalissima in DAD? Il pezzo è coinvolgente, grazie all’arrangiamento di Dardust.
Voto: 7 di incoraggiamento
Quarto cantante in gara Giò Evan con Arnica. La versione tiratissima di sé per il gran finale senza colori flou ma un completo bianco e nero.
Stralunato e nel suo mondo, Giovanni Giancaspro si è perso come un pesce fuor d’acqua in visibilità tra i 26 artisti e le infinite scalette. Live non è certo imperdibile (per usare un eufemismo) ma suggeriamo di ascoltare il brano inciso per assaporarne la dolcezza e l’onestà.
Voto: 6
Finalmente è il momento dell’ingresso di Fiorello scortato da il gruppo di ballerini mentre intona un medley tra cui La spada nel cuore/Cuore matto/Riderà omaggiando Little Tony. Fiorello vuole prendersi i suoi tempi richiamando al fatto che non ci sarà un Amadeus Ter. L’augurio di Fiorello per il prossimo anno è di ritrovare il pubblico, ospiti internazionali e che vada….male. Togliendosi qualche sassolino dalle scarpe per le critiche dei giorni scorsi.
Quinto cantante in gara Ermal Meta con Un milione di cose da dirti al momento primo per la classifica provvisoria data da demoscopica, orchestra e sala stampa.
Il grande favorito alla vittoria (e sarebbe doppietta dopo “Non mi avete fatto niente” del 2018 con Fabrizio Moro) ha puntato su un brano basic (per qualcuno pure troppo), semplice ed essenziale, tutto voce ed emozione, a differenza di tanti suoi colleghi, avvitati da frizzi e lazzi. Il compito è riuscito (anche a livello di performance vocali), comunque vada è uno dei vincitori.
Voto: 7
Segue Fulminacci con Santa Marinella. Particolarmente fuori fuoco, sarà la stanchezza.
C’era molta (forse troppa) attesa di vedere all’opera il Premio Tenco ma l’esordio all’Ariston non è stato fulminate per i più. Filippo è ancora giovane, crescerà, anche come resa live (anche se stasera sembra più sciolto). Ne sentiremo parlare ancora, anche su brani meno tradizionali come questo, per quanto piacevole e nel complesso riuscito.
Voto: 6/7
Entra Ibra con la sua personalissima formazione. In attacco lui, centrocampo Fiorello, in difesa l’orchestra che ha difeso la forza della musica. Amadeus portiere. Stopper Acchille Lauro. Una squadra di assi.
Tocca a Francesco Renga con la sua Quando trovo te. Dopo la scarsa performance di ieri (per ben due volte) non può che far di meglio, spero.
Inutile girarci intorno: dopo il 2019, Francesco aggiunge nel curriculum un altro Festival da dimenticare, e pure in fretta. Problemi tecnici suoi e non suoi ogni sera: dopo il “bis” di ieri, oggi riconferma essere terrificante su un refrain già di per sé quasi cacofonico. Purtroppo non basta affidarsi a Dardust per assicurarsi automaticamente una hit.
Voto: 5 (non di meno per rispetto verso una carriera più che onesta)
Extraliscio con Davide Toffolo in Bianca Luce Nera. Un’immagine sempre più deliziosamente assurda.
Elisabetta Sgarbi ci ha creduto tanto fin dall’inizio e, da quasi esordienti, non si può certo dire che a loro sia andata così male, visto che al momento sono esattamente a metà classifica. Il loro punk folk però non ci ha travolti del tutto (se non il guizzo nella cover di “Rosamunda”). Una domanda sorge però spontanea: qual è il target che vorrebbero raggiungere?
Voto: 6
Entra Serena Rossi bellissima, spigliatissima ed elegantissima che lancia il suo nuovo programma in onda su Rai 1, Canzone Segreta. Intonatissima (cosa che non fa mai male) intona A Te di Jovanotti la canzone segreta di Amadeus
Nono cantante in gara Colapesce Dimartino, una sorpresa per questo festival, con Musica Leggerissima. Su Instagram hanno scomodato chiunque da Cristiano Ronaldo a Mr. West per aiutarli al televoto.
Incisa è un gioiellino che ha conquistato la stampa e le radio (sono già in vetta), purtroppo Lorenzo e Antonio dal vivo non sono impeccabili e l’arrangiamento orchestrale non li ha premiati più di tanto. Di certo il loro inno alla leggerezza lo cogliamo al volo, specie in tempi come questi. E comunque stasera hanno cantato meglio.
Voto: 8
E’ la volta di Malika Ayane con Ti Piaci Così. Il brano che preannuncia il suo album Manifesto indica chiaramente la direzione che Mali sta prendendo per la sua musica e, mi piace così.
Malika canta il suo ritrovar se stessa su un pezzo ritmato e melodico allo stesso tempo. Il risultato è suonato un po’ ibrido ma la sua classe, il suo carisma e la sua voce hanno fatto la vera differenza. Sorprendentemente penalizzata dall’orchestra, ora la voce passa al pubblico votante.
Voto: 7
Ennesimo siparietto tra Amadeus e Fiorello con appello e ringraziamento a chi organizza le recite scolastiche. Per il senso si prega di visionare la pagina 777 di televideo alla voce: lungaggini.
Tocca a Francesca Michielin e Fedez con Chiamami per nome. Una delle canzone più radiofoniche, sicuramente, del Festival.
Sembravano i favoriti e dopo i voti di 3 giurie Fedez e Francesca si trovano alla 17, dietro agli Extraliscio e a Orietta Berti (specie per l’orchestra). Il televoto dovrà essere schiacciante a loro favore per proiettarli nella terna finale. Il brano sembra non avere nulla che non possa piacere e forse il problema è proprio questo: costruito in laboratorio proprio per piacere. Comunque una nota di merito a lei, che in queste sere ha letteralmente guidato e trascinato un Federico emozionato e quasi intimorito (anche nelle performance). Comunque ora sono i re dei download e degli streaming (e terzi in radio), buttali via.
Voto: 6 ½
Entra Ornella Vanoni, la signora della musica italiana, che in diretta nazionale fa la paternale a Fiorello sul fatto che si mette a cantare rubando il mestiere proprio a chi come lei lo fa di professione. E’ così che intona Una ragione di più/ La musica è finita/ Mi sono innamorato/Domani è un altro giorno. La Vanoni malgrado le sue intemperanze anche buffe, è una grandissima artista e lo dimostra una volta di più oggi sul palco dell’Ariston.
Entra Francesco Gabbani, posizionato al pianoforte, intona Un sorriso dentro al pianto, il nuovo singolo scritto proprio per la Vanoni. Il singolo sta riscuotendo successo ben posizionato nelle classifiche e ancora una volta Francesco mostra la sua maestria come penna.
Dodicesimo campione in gara Willie Peyote con Mai dire mai (La locura)
Il 90% del pubblico di Rai1 probabilmente non sapeva nemmeno della sua esistenza, eppure Guglielmo Bruno è al momento al secondo posto nella classifica generale e rischia pure il colpaccio. Il suo brano ha un tiro micidiale e un ritornello a presa rapida, su cui lui ci costruisce un testo di pseudo-denuncia, un po’ ruffiano ma certamente funzionale allo scopo. Comunque vada, ha già vinto.
Voto: 7
“Se non fai sfida con te stesso non puoi crescere” e mai verità fu più centrata. Ibra ha vinto tanto ma non tutto, il fallimento non è il contrario del successo ma una parte del successo. L’importante è fare ogni giorno la differenza. Un Festival che dell’Italia intera, l’Italia che spera ma che sa anche darsi da fare per rialzarsi.
Scende le scale Tecla Insolia, secondo posto tra le Nuove Proposte lo scorso anno, quest’anno interpreterà Nada in La bambina che non voleva cantare, film in onda il 10 marzo su Rai 1.
Tredicesima cantante in gara Orietta Berti con Quando ti sei innamorato.
12° Festival e 12° posto al momento: un Festival comunque vada da ricordare per Orietta, che a 77 anni suonati dà ancora piste di tecnica e bravura ai suoi colleghi più giovani. Certo, il brano è un C-side di “Grande amore” de Il Volo, ma lei vola più alto, quindi soprassediamo anche noi. Non ci stupiremmo se stasera il televoto le regalasse ulteriori soddisfazioni.
Voto: 10 a lei (che si fa inseguire da 3 volanti della polizia, che vorrebbe duettare coi “Naziskin” e che stanotte ha allagato la sua stanza d’albergo) e alla voce, metà al brano, fate voi la media.
Quattordicesimo campione in gara, Arisa con Potevi fare di più.
Comunque vada, Rosalba si è fatta valere anche in questo Festival, visto che al momento è terza. Difficile, difficilissimo possa vincere per la terza volta, ma l’intenso brano firmato da Gigi D’Alessio qualche brivido lo regala e lei lo interpreta sempre con trasporto ed emozione, stasera in modo anche più preciso.
Voto: 7-
Giovanna Botteri arriva in scena decantando alcuni versi di Caro Amico Ti Scrivo (Lucio Dalla) riagganciandosi al suo essere inviata a Whuan quando scoppiò il Covid. La nostalgia per il proprio paese, il modo di affrontare il suo essere lontana da casa. Il calore umano che immagini ad occhi chiusi, consapevoli che gli altri ci sono al di là delle distanze.
Quindicesimo cantante in gara, Bugo con E invece sì. Un Cristian sciolto con la voglia solo di divertirsi ritornando alle sue origini. L’attitudine che piace di Bugo.
Cristian è giustamente stufo di sentir parlare di Morgan; venendo però a questo Festival, però, non si può fingere che il cantautore abbia serie difficoltà nella resa live, uno dei motivi che lo ha relegato nelle ultime posizioni della classifica. Peccato, perché il brano non è affatto malvagio e lui ha una cifra stilistica propria e onesta.
Voto: 6
Amadeus consegna il Premio Città di Sanremo a Fiorello.
Senza Rosario Fiorello non sarebbe stato possibile fare questo festival.
Sedicesimo brano in gara Maneskin con Zitti e buoni.
Allora, qui occorre scindere bene loro dal brano: i Måneskin, pur giovanissimi, hanno una presenza scenica da veterani e un grande carisma; “Zitti e buoni”, invece, e dico purtroppo, non è all’altezza delle loro doti, con un testo banalotto e un refrain ripetitivo e quasi fastidioso, lontano parecchio dalla stesura armonica dell’ultimo singolo, “Vent’anni” (unico sussulto, il bridge). Al televoto faranno sicuramente bene (sospinti anche dal bel duetto di giovedì con Agnelli e dall’endorsement del Blasco) e “rischiano” davvero il colpaccio ma viene davvero da chiedersi se questa canzone resterà.
Voto: 6
E’ il momento di Achille Lauro un extraterrestre anticipato da un ballerino che apre la pista a C’est la vie. Posso dire con certezza dopo questa ultima puntata, che la vera scoperta di questo disco è proprio lui artista poliedrico che on si è fatto inghiottire da critiche e successo ma ha continuato imperterrito a portare avanti la sua idea di arte, controcorrente, contro tutto e tutti.
E’ a volta di Madame con Voce vestita come una sposa o cresimanda a discrezione.
La più giovane dei 26 lascerà comunque un segno a questo Festival, al di là della posizione finale nella kermesse: non si è snaturata per l’occasione, ha guadagnato anche pubblico più mainstream, dimostrando di saper calcare il palco e trasmettere il suo estro. “Voce” non è un brano facile, è da assimilare con gli ascolti, nel sound e nella costruzione, ma già sta ottenendo buoni risultati sulle varie piattaforme.
Voto: 7
Federica Pellegrini e Alberto Tomba scendono le scale dell’Ariston che lanciano la competition per il logo ufficiale di Milano Cortina 2026 scelto dal pubblico.
Su palco La Rappresentante Di Lista con Amare in un abito maestosissimo.
La scoperta di questo Festival: un brano armonioso, energico, potente, positivo, che rimbalza fra la splendida voce di Veronica e il ritmo travolgente firmato anche da Dardust. Partivano da outsider e sono piaciuti a tutte le giurie, indipendentemente dal risultato del televoto. Bravi.
Voto: 9
Super ospite della serata Umberto Tozzi, che si presenta dietro al piano per interpretare i suoi più grandi successi Ti amo ripresa anche da La Casa di Carta, Stella Stai, Tu e Gloria. Un groove e un piglio che insomma visto l’età vorrei avere anche io a quest’ora.
Tra i favoriti del Festival, al momento quarta dopo l’affossamento di ieri della stampa che l’ha posizionata (un po’ esageratamente) solo 17sima. La voce è sempre splendida e precisa, la ballad efficace in funzione delle sue doti ma non memorabile. Al televoto sarà un terno al lotto ma la terna finale non è così remota.
Voto: 6 ½
Si passa al volo ai Coma_Cose con Fiamme negli occhi
Anche senza considerare che giovedì hanno distrutto Battisti, loro sono da sempre un mio limite e questo Festival non ha che confermato la mia opinione sulla loro evanescenza. Riconosco al brano una certa dolcezza e orecchiabilità (in radio sta andando già discretaemente) ma a mio avviso è tutto davvero troppo low profile, arrangiamento compreso.
Voto: 5 ½
Achille Lauro presenta Lo Stato Sociale con Combat Pop, e sicuro risvegliano dal torpore.
Partendo dal presupposto che Alberto non ci ha fatto rimpiangere Lodo nel ruolo di frontman, archiviamo questa partecipazione della band come un divertissement libero e un po’ autoreferenziale. Sicuramente hanno fatto spettacolo, la sensazione è che si siano divertiti più loro di noi.
Voto: 6
E’ il turno di Random con Torno a te
Premesso che Emanuele è un 19enne simpatico che ha avuto un’opportunità e che prova a coglierla, la colpa di averlo mandato un po’allo sbaraglio è di chi l’ha proposto e di chi l’ha scelto. Non vogliamo inferire ma ci permettiamo di dire che forse non era né il brano (una ballad vetusta e noiosa) né il momento adatto. Gli auguriamo di riprovarci presto con risultati migliori.
Voto: N.C.
Un Gazzè Kent/Superman/direttore di orchestra porta sul palco Il farmacista
Anche Max come Lo Stato pensa a divertire se stesso e a fare spettacolo, cercando con look improbabili, misteriose Trifluoperazina Monstery Band e neologismi più o meno riusciti di distogliere l’attenzione dal fatto che il brano musicalmente è un “Sotto casa” meno coinvolgente. Peccato.
Voto: 6
Ventiquattresima è la volta di Glicine di Noemi super stilosissima
Dopo essere stata sabotata dal suo partner Neffa giovedì (e da problemi tecnici), la scaletta di oggi vuole darle la mazzata finale per lasciarla fuori da un non improbabile podio. Veronica è in forma, fisicamente e vocalmente, e comunque vada questo Festival ha lasciato maggior segno rispetto gli ultimi tentativi.
Voto: 7
Penultimo cantante in gara Fasma con Parlami
Anche Tiberio gioca la carta del B-Side, portando un brano meno d’impatto rispetto a “Per sentirmi vivo”, con il quale aveva fatto la differenza lo scorso anno nei Giovani. L’autotune è la sua cifra stilistica, è pretestuoso continuare a rinfacciarglielo. Probabilmente la consacrazione è solo rimandata.
Voto: 6+
Ultimo cantante in gara Aiello con Ora.
Aiello probabilmente è arrivato troppo carico al Festival e ha pagato da subito un’interpretazione troppo enfatica e una resa live vocale imprecisa. Detto ciò, il brano ha un suo perché e di certo non merita l’attuale ultima posizione.
Voto: 6-
Torna sul palco il vincitore delle Nuove Proposte, Gaudiano e ripropone la sua Polvere da sparo che gli è valsa la vittoria ieri.
E’ arrivato il momento della classifica che mostrerà i 3 Big che si contenderanno la vittoria sono Ermal Meta, Francesca Michielin e Fedez, Maneskin. Si azzera tutto e solo questi tre artisti verranno televotati, votati da stampa e da demoscopica.
Salgono sul palco Zarrillo che interpreta La notte degli amori e Cinque giorni, Paolo Vallesi che interpreta La forza della vita e Riccardo Fogli con Storie.
Uno dei protagonisti di questo Festival è indubbiamente Dardust che ha prodotto molti dei brani in gara. Sale sul palco per dare vita a una performance dal sapore internazionale.
E’ il momento delle assegnazioni:
Il premio della Critica Mia Martini viene assegnato a Willie Peyote.
Il premio della sala stampa Lucio Dalla va a Colapesce e Dimartino.
Il premio Barzotti per il miglior testo a Voce di Madame
Il premio Giancarlo Bigazzi assegnato dall’orchestra a Ermal Meta con Un Milione Di Cose Da Dirti
Vince il 71^ Festival di Sanremo: Maneskin
Secondo posto: Fedez e Francesca Michielin
Terzo posto: Ermal Meta