SANREMO 2025: abbiamo visto le prove generali. Ecco il nostro racconto

Meglio del lunedì all’Ariston per vedere le prove generali della prima serata del Festival di Sanremo solo… non c’è niente di meglio!
Il teatro si riempie di un’energia particolare, sospesa tra il silenzio concentrato dei tecnici e il fermento degli artisti che salgono sul palco per un’ultima messa a punto prima del grande debutto. È il momento in cui le canzoni prendono finalmente forma definitiva, arricchite dagli arrangiamenti orchestrali che le accompagneranno in diretta nazionale. Luci, suoni, sguardi: tutto è pronto, ma nulla è ancora definitivo.
Qui si ascoltano le prime reazioni, si colgono sfumature che sfuggono a un primo ascolto distratto e si intravede già chi potrebbe lasciare il segno. Impressioni al secondo ascolto, con l’orchestra. Così come sentiremo i pezzi domani, 11 febbraio, durante la prima serata in onda su Rai 1. Con l’asterisco quelli che ci hanno convinto di più.
I COMMENTI
Gaia – Chiamo io chiami tu
Balliamo e balla pure lei. Ritmo e refrain che ti entra in testa e non esce più. Le radio sono già pronte.
Francesco Gabbani – Viva la vita
L’orchestra rende il pezzo ancora più bello. Non ha mai sbagliato un colpo qui a Sanremo. Non lo sbaglia nemmeno in questa sua quarta partecipazione.
Rkomi – Il ritmo delle cose
Le “E” sono così aperte che è indubbio che ci stia marciando su. Un arrangiamento che sovrasta le parole. E una giacca bianca che sovrasta il petto (nudo). Almeno in prova.
Noemi – Se ti innamori muori*
Che testo, ragazzi! E che resa vocale su un pezzo in crescendo che sembra cucito addosso a lei. Profumo di podio.
Irama – Lentamente
La cosa inaspettata è la batteria che entra all’improvviso a metà brano. Bravo perché ci vuole fiato a cantarla. Non è come le ballad a cui ci ha abituati negli ultimi anni. Bellad ma non ballad.
Coma_cose – Cuoricini*
Quella cosa tra “non c’è più l’indie di una volta” e “profumo di tormentone”. Insieme sul palco dell’Ariston sono stati, negli anni, romantici a più riprese. Con “Cuoricini” sono adorabili. Il pezzo è già sulla bocca di tutti.
Simone Cristicchi – Quando sarai piccola*
Simone Cristicchi ha fatto l’impensabile. Con questo pezzo dedicato alla madre malata di Alzheimer ha toccato quelle corde emotive che se le intercetti non piangere è impossibile. E che voce nello special!
Marcella Bella – Pelle diamante
Tentativo di contemporaneità andato a buon fine. E se vi aspettavate una ballad rimarrete delusi. Ho sentito un po’ di Loredana Bertè dell’anno scorso ma il paragone non regge.
Achille Lauro – Incoscienti giovani*
Lauro ha capito che doveva continuare sulla scia di “Amore disperato” e allora quella scia l’ha seguita mescolandoci un po’ di rock. Profumo di podio due.
Giorgia – La cura per me*
Non c’è parola o frase o sentimento per esprimere appieno cosa fa Giorgia con la voce. Il pezzo ha un ritmo che cresce fino a scoppiare con un acuto che ha abbracciato noi a teatro e farà lo stesso con chi il Festival lo guarderà da casa. Aggiungici le parole che sono un inno ad amare se stessi. È fatta.
Willie Peyote – Grazie ma no grazie
Willie Peyote che fa Willie Peyote. Si dice così adesso no? Con riprese di altri arrangiamenti, è tra i pochi pezzi critici nei confronti della società. Solo per questo meriterebbe una menzione speciale.
Rose Villain – Fuorilegge
Un’artista che intuisce che ha fatto centro l’anno scorso cosa fa quest’anno? Continua su quella musicalità, con quel ritmo, con alternare voce e ritmo con passaggi veloci di registro. Brava!
Shablo feat. Guè, Joshua & Tormento – La mia parola
Un brano urban ma anche un po’ soul ma anche un po’ Gemelli Diversi. Quattro esponenti del rap ma la melodia la fa da padrona.
Olly – Balorda nostalgia*
Vince. Perché è la canzone perfetta per Sanremo. Perché racconta la semplicità delle emozioni. Senza fronzoli e sovrastrutture. Con l’orchestra ancora di più.
Elodie – Dimenticarsi alle 7
Con questo brano che poco si discosta dai suoi più celebri, Elodie esprime al massimo la sua vocalità. Gli altri pezzi sanremesi erano però migliori di questo. Ma qua c’è più voce. Ma gli altri erano più centrati. Insomma ci siamo capiti.
Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore
Tiziano Ferro, Nek e Giulia Anania per un colosso della musica italiana che fa il suo ma senza strafare.
Tony Effe – Damme ‘na mano
Sonorità sudamericane, un parlato più che un cantato, a metà tra stornello romano e poesia d’amore. Risultato dignitoso.
Serena Brancale – Anem e core
Energia, voce e passione ma lontana da “Baccalà”. E ci chiediamo: perché?
Brunori SAS – L’albero delle noci*
È come sentire una voce familiare che ti racconta una storia (che, in questo caso, è quella della sua compagna e di sua figlia) Questo è Brunori.
Modà – Non ti dimentico
Un ritorno forse sottotono ma con un brano che non parla d’amore (ci sta una pausa, sì).
Clara – Febbre
Qui un altro caso di Clara che fa Clara. Le impressioni sono le stesse di quando abbiamo ascoltato l’anno scorso “Diamanti grezzi” per la prima volta. Ma il pezzo gira bene, e noi ci muoviamo ascoltandola.
Fedez – Battito*
Stupisce. Pezzo intenso e sentito. Parla, a suo dire, di depressione. E lo fa in modo diretto. L’orchestra “pompa”, come le casse, su un arrangiamento tutt’altro che banale.
Lucio Corsi – Volevo essere un duro*
La punta di diamante ma anche l’outsider. Lui emerge per come è. Il pezzo è il più sincero tra tutti e invita all’accettazione dei propri limiti.
Bresh – La tana del granchio
Arriva in punta di piedi e porta a casa un SÌ sincero. Ottima la resa sul palco.
Rocco Hunt – Mille volte ancora
Eccolo un altro centro inaspettato. Folk a gogo, refrain in napoletano, e tanto basta per coinvolgere il pubblico.
Sarah Toscano – Amarcord
Non era il momento, in questo Sanremo già così pieno. Ma Sarah è brava, a dire il vero bravissima, e il pezzo (pieno di archi) si presta per essere suonato dall’orchestra.
Joan Thiele – Eco
Atmosfere vintage e retró che per un esordio a Sanremo vuol dire essere coraggiose. Nelle strofe il basso e la batteria coprono le parole (nel senso che non si capiscono), il refrain si prende poi tutto.
Francesca Michielin – Fango in paradiso
La costruzione del pezzo è da manuale. Voce e melodie pulite, pochi orpelli, testo sincero. Terzo Sanremo e due secondi posti: l’incantesimo si romperà.
The Kolors – Tu con chi fai l’amore
Le radio non vedono l’ora di suonarla. Le strofe ci portano dritti al refrain che è tipico di Stash e i suoi.
LA SCALETTA DI USCITA DI DOMANI
Le varie esibizione dovrebbero anche essere l’ordine delle esibizioni di domani…
- Gaia – Chiamo io chiami tu
- Francesco Gabbani – Viva la vita
- Rkomi – Il ritmo delle cose
- Noemi – Se ti innamori muori
- Irama – Lentamente
- Coma_Cose – Cuoricini
- Simone Cristicchi – Quando sarai piccola
- Marcella Bella – Pelle diamante
- Achille Lauro – Incoscienti giovani
- Giorgia – La cura per me
- Willie Peyote – Grazie ma no grazie
- Rose Villain – Fuorilegge
- Shablo feat. Guè, Joshua & Tormento – La mia parola
- Olly – Balorda nostalgia
- Elodie – Dimenticarsi alle 7
- Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore
- Tony Effe – Damme ‘na mano
- Serena Brancale – Anem e core
- Brunori SAS – L’albero delle noci
- Modà – Non ti dimentico
- Clara – Febbre
- Fedez – Battito
- Lucio Corsi – Volevo essere un duro
- Bresh – La tana del granchio
- Rocco Hunt – Mille volte ancora
- Sarah Toscano – Amarcord
- Joan Thiele – Eco
- Francesca Michielin – Fango in paradiso
- The Kolors – Tu con chi fai l’amore