SANREMO2021: Le pagelle della prima serata
Prima serata del Festival di Sanremo 2021, si parte con le pagelle.
Un Sanremo dall’atmosfera surreale, ma inevitabile vista la situazione che conosciamo tutti quanti. L’Ariston completamente vuoto, noi davanti alla televisione di camera a commentare i brani e gli interminabile intermezzi su WhatsApp, ma comunque siamo sempre qui, con le nostre pagelle serata per serata. Stasera in gara i primi quattro giovani e i primi 13 big, valutati dalla giuria demoscopica.
Partiamo dai giovani in gara.
Gaudiano con “Polvere da Sparo”:
il ragazzo ha personalità e da il meglio di sé. Purtroppo il brano risulta abbastanza debole e scontato, e la sua voce, per quanto buona, non dà carattere alla canzone. Diciamo che il Festival si sarebbe potuto aprire meglio.
Voto: 5
Elena Faggi con “Che ne so”:
un brano dalla struttura semplice e leggera, ma poco coinvolgente. La voce è buona ma non eccezionale, prova ad avvicinarsi all’Arisa di Semplicità, ma il timbro non è affatto lo stesso. Comunque Elena è m0lto dolce e interpreta discretamente la canzone.
Voto: 6
Avincola con “Goal!”:
il testo è in linea con i classici pezzi che vengono fuori dal panorama indie lanciato da Tommaso Paradiso. Musicalmente è anche buono, ma viene vanificato da delle strofe sconclusionate.
Voto 5 1/2
Folcast con “Scopriti”:
il migliore della prima manche dei giovani. Brano molto sanremese, che sta a pennello sul palco dell’Ariston. La canzone è cantata molto bene, con tanta grinta e voglia di far bene. Se devo trovare una pecca, direi la Telecaster messa in spalla solo per farle fare presenza.
Voto 7
Ecco le pagelle dei big.
Arisa con “Potevi fare di più”:
non inizia alla grande Arisa, ma si riprende nella seconda metà del brano e lo conclude molto bene. Arisa ha una voce pazzesca, il brano le si cuce bene addosso e il testo funziona. Bocciata la sezione ritmica del brano, un tentativo di renderlo più moderno ma completamente fuori contesto.
Voto: 6 1/2
Colapesce e Dimartino con “Musica Leggerissima”:
probabilmente sarebbe stata perfetta per l’edizione di Sanremo 84, ma siamo nel 2021 e tutta questa musica italiana anni ’80 non credo possa funzionare. Il brano mi suona vecchio, vecchissimo, dalle sonorità alla voce dei due cantanti. Il testo è molto banale, quindi per me bocciati.
Voto: 5
Aiello con “Ora”:
musicalmente il brano è bello, ma Aiello si è mangiato metà testo. Sarà stata l’emozione o la voglia di spaccare ma purtroppo ha esagerato e non si è capito molto. Per ora non raggiunge la sufficienza.
Voto: 5 1/2
Francesca Michelin & Fedez con “Chiamami per nome”:
bene la coppia, sempre molto affiatati. Il brano funziona, soprattutto il ritornello che entra in testa già dal primo istante. Francesca Michelin molto precisa e sicura, Fedez visibilmente emozionato, non riesce a trattenere le lacrime a fine esibizione. Base semplice, non molto articolata, ma buona.
Voto: 7
Max Gazzè con “Il farmacista”:
tutto molto complesso, dalla scenografia agli incastri nel testo e alla struttura del brano. Salito sul palco con una band di sagome e vestito da Leonardo Da Vinci, che altro da dire, un genio probabilmente incompreso.
Voto: 7 1/2
Noemi con “Glicine”:
un buon brano e una buona interpretazione da parte di Noemi. Non ha dato nulla di più rispetto alla Noemi che conosciamo, anzi forse è stata anche un po’ con il freno a mano tirato. Il brano è classico ma comunque eseguito molto bene e con un bel sorriso.
Voto: 7
Madame con “Voce”:
prima emozione vera della serata. La giovane ragazza pare emozionata all’inizio, ma con personalità sale sul palco e colpisce forte. Il brano è musicalmente fresco, ma molto legato alla tradizione. Un brano nuovo e italiano. Brava!
Voto: 8
Maneskin con “Zitti e Buoni”:
Incazzati neri i ragazzi, un brano super rock che spacca alla grande. Una scarica di adrenalina per la mezzanotte, chitarre elettriche distorte e il batterista che rischia di spaccare le pelli. Il ritornello resta fisso in testa, e i violini nello stacco di basso calzano a pennello. Fortissimi!
Voto: 8 1/2
Ghemon con “Momento perfetto”:
un po’ di allegria sul palco dell’Ariston. Ghemon regala un brano dai suoni swing e con delle trombe meravigliose. Il testo un po’ scarico, come la sua esibizione.
Voto: 6 1/2
Coma_Cosa con “Fiamme negli occhi”:
non so, forse bisognerebbe dargli un altro ascolto. Al primo ascolto è abbastanza insignificante, a tratti interessante ma dà l’impressione che manchi qualcosa. Rimandati.
Voto 5 1/2
Annalisa con “Dieci”:
la voce è forte, è precisa. Il brano è un classico, parte calmo per poi salire e urlare alla grande. Si merita la sufficienza perché ha una voce cristallina, non di più, sarebbe potuta essere molto più convincente e coinvolgente
Voto: 6
Francesco Renga con “Quando trovo te”:
il brano di Renga non è un granché, credo il peggior brano della serata. Ritornello brutto, strofa brutta, arrangiamento brutto. Probabilmente neanche lui troppo convinto della canzone, o forse per colpa del l’orario tardo, la interpreta in maniera poco convinta.
Voto 4 1/2
Fasma con “Parlami”:
subisce forse l’essere l’ultimo cantante in gara, e Fasma si perde tra i versi della sua canzone. Il brano è nel suo pieno stile, la voce con autotune è il suo marchio di fabbrica, come l’entrata della chitarra elettrica prima del ritornello. Comunque nel complesso è un lavoro discreto che li fa ottenere una sufficienza.