THE DREAM SYNDICATE a maggio il nuovo album “These Times”
I The Dream Syndicate pubblicheranno These Times, il secondo album dalla reunion del 2012 in arrivo quasi trent’anni dopo la loro fondementale comparsa sulla scena Paisely Underground californiana. These Times uscirà il 03 maggio.
A proposito dell’album il frontman Steve Wynn racconta: “Mentre scrivevo le canzoni per il nuovo album ero piuttosto ossessionato da Donuts di J-Dilla. Adoravo il modo in cui si era avvicinato alla produzione di dischi, come un DJ, un collezionista di dischi, un appassionato di musica che vuole mostrare tutta la sua musica preferita, distorcendola e cambiandola fino a farla sua. Stavo trafficando con sequencer, drum machine, loop – qualsiasi cosa mi conducesse fuori dal mio modo abituale di scrivere facendomi sentire come se stessi lavorando ad una compilation piuttosto che “sempre alla stessa cosa”. Può risultare non proprio automatico mettere The Dream Syndicate e J-Dilla nella stessa frase ma io sento quell’album quando sento il nostro nuovo album.”
Se How Did I Find Myself Here, del 2017, era un album per le ore serali, tutto spacconerie ed esplosioni catartiche, questo These Times è l’album gemello per le 2 del mattino, più malinconico e variabile, con la band che si muove come fosse il dj di una trasmissione notturna, mentre l’ascoltatore si lascia andare ai sogni chiedendosi, il giorno dopo, se qualcuno di questi fosse reale.
Co-prodotto da John Agnello (Phosphorescent, Waxahatchee, The Hold Steady, Dinosaur Jr.),These Times è stato registrato ai Montrose Studio di Richmond in Virginia. Wynn ha scritto in studio i testi dei brani, dopo che la band aveva finito di registrarli, in questo modo le parole furono dettate più dai suoni che da altro. Questo processo ha contribuito all’urgenza del titolo dell’album.
“These Times. Questo è tutto. È tutto ciò di cui stiamo parlando, tutto ciò a cui stiamo pensando. Non si può evitare il panico esistenziale di un mondo che sta rapidamente precipitando, evolvendosi e cambiando corso di ora in ora. Sembra falso non affrontare e riflettere le cose a cui non possiamo smettere di pensare: l’intero mondo sta proprio guardando. I testi dell’album sono solo uno specchio del terrore, del panico, della mania, della speculazione, della malinconia, alla fine ignorando l’abbandono che potrebbe seguire. È tutta questione di dove siamo. ”