TRIO BOBO esce “Sensurround” feat. Varijashree Venugopal e Stefano Bollani
“Sensurround” è il titolo del terzo album del Trio Bobo, in uscita a ottobre 2019,
Il disco esce dopo “Trio Bobo” (2005) e “Pepper Games” (2016): un lavoro che punta a mettere definitivamente a fuoco lo stile peculiare e i concetti che dal 2002 Faso, Christian Meyer e Alessio Menconi cercano di portare avanti ovvero “musica ben composta e registrata live da uomini in carne ed ossa come si faceva negli anni “70”.
“Sensurround” è il titolo di un sistema sonoro per il cinema brevettato negli anni 70 dalla Universal, il cui effetto era quello di “circondare” gli spettatori con le basse frequenze, rendendo la visione del film molto più intensa e reale.
Se il Trio Bobo è la somma di tre anime il cui risultato è, come si suol dire, maggiore del valore delle singole parti, “Sensurround” vuole essere l’album che riassume tutte le influenze musicali che formano il DNA del Trio: jazz, rock, blues, progressive, funk e anche un po’ di discomusic, il tutto condito con spezie estratte da ritmi africani.
I tre musicisti danno vita a un’esperienza sonora intensa, coinvolgente e divertente, dal vivo come in studio: la differenza tra le due situazioni, nel loro caso, è labile e consta soprattutto dei siparietti esilaranti che caratterizzano le performance sul palco (del resto la loro musica “sorride” anche nella sua versione registrata).
Il Trio Bobo è colore, varietà e amore totale per la musica: gli strumenti dialogano, giocano e creano un ibrido caldo e vitale. Sensurround è un album pieno di composizioni diverse e amore totale per la musica: gli strumenti dialogano, giocano e creano un ibrido caldo e vitale, sorretto da una tecnica eccellente e mai ostentata.
In alcuni brani sono presenti ospiti d’eccezione: Stefano Bollani, la straordinaria cantante/flautista indiana Varijashree Venugopal, i percussionisti Alex Pacho Rossi e Matteo Scarpettini che danno ancora più sapore alla ricetta del Trio. U
na ricetta che nasce europea, ma che da sempre guarda verso l’Africa e l’Asia, ovvero la culla dell’umanità e la terra in cui nasce il sole.
Il limpido ed avvolgente suono è stato registrato con i migliori sound engineer italiani: Foffo Bianchi (da anni guida spirituale del Trio), Andrea “Pelle” Pellegrini, Gianluca Guidetti, Tommaso Bianchi.
Ecco il disco traccia per traccia
Disastro sull’Arno
un brano veloce e frenetico che scaturisce da un momento di tensione: giunti sulle sponde dell’Arno per un concerto, ci siamo resi conto che avremmo suonato in una situazione assurda e disagevole.
Durante il sound check abbiamo improvvisato buona parte del tema principale che è stato poi ultimato in sede di registrazione. Si uniscono al nostro lamento la magica voce di Varijashree e le percussioni di Matteo Scarpettini che fanno tornare tutti allegri.
Brochure
noi adoriamo le brochure perché sono molto utili per promuovere un prodotto o un’azienda. Il nostro sogno è sempre stato realizzare una brochure patinata del Trio Bobo, ma avendo all’interno del gruppo un genovese, risulta complicato spendere dei soldi extra per l’immagine. Per risparmiare abbiamo risolto il problema componendo un brano dal titolo Brochure. Ecco qui la nostra brochure che non costa niente.
Batterista Bobo
un brano che vuole celebrare la dura vita del batterista: tanti anni spesi per ottenere l’indipendenza degli arti, sudore e calli sulle mani. E alla fine chi conquista le ragazze? il cantante o il chitarrista.
Nel brano potrete ascoltare uno spumeggiante Stefano Bollani al piano Fender Rhodes e il percussionista Pacho che si divertono insieme a noi.
Folk chiama Folk
è sicuramente il brano più rilassante del disco. Grazie alla voce evocativa di Varijashree vi trasporterà in una dimensione eterea nella quale è facile innamorarsi, piangere o avere dei brividi, e non bisogna vergognarsene.
1970 il caso Menconi
il sound del brano è ispirato alle musiche dei film polizieschi degli anni ’70, ma si trasforma in un frenetico progressive sempre targato anni ’70. A questo si aggiunge che nel 1970 è nato Alessio Menconi e il gioco è fatto. Punta di diamante della traccia è un assolo di chitarra e voce all’unisono, in cui Varijashree è davvero strabiliante.
Bulinka
il brano nasce dal nostro amore per la musica africana. Ci siamo immaginati un villaggio sperduto dal nome Bulinka dove tutti suonano musica allegra e ritmata.
Ci sono anche la voce ed il flauto di Varijashree ad aggiungere sapore etnico, ma cosa ci fa un’indiana in Africa? E’ semplice, era in vacanza a Bulinka.
Bulinka party
nel villaggio di Bulinka, una volta all’anno c’è una festa dove tutti suonano una danza tribale veloce ed irresistibile. Pacho e Matteo Scarpettini lo sanno benissimo e si sono fatti trovare lì con tutte le loro percussioni. Stefano Bollani, appena l’ha saputo, ha caricato il piano Fender su una vecchia Land Rover e si è precipitato a Bulinka per suonare con noi.
Ciao Ciao Gianni
c’è stato un tempo in cui a Milano c’erano tanti locali dove si poteva fare musica dal vivo. Uno di questi era il Tangram, gestito da un signore burbero ma amante della musica che tutti chiamavano Gianni del Tangram. Oggi Gianni non c’è più, non c’è più neanche il suo Tangram, e noi lo salutiamo con questo blues anomalo.
Boulin Rouge
una composizione articolata che passa da una ouverture dal sapore rock progressive a una melodia in stile Ennio Morricone. La presenza di Varijashree e il sound morriconiano fanno immaginare un film western ambientato a Bangalore.
Shark
parlando di cinema, ci siamo resi conto di essere stati tutti e tre traumatizzati dal film Lo Squalo di Spielberg. Chi non ricorda l’inquietante tema di John Wiliams che accompagna le scene più spaventose?
Partendo dalle 2 note di basso di quel tema abbiamo costruito una canzone decisamente più allegra, immaginando uno squalo buono, magari vegetariano.
Ghetto
il ghetto è un argomento vecchio ma sempre attuale. Ne parlava anche Elvis negli anni ’70 e ne parlano gli attuali rapper e trapper, anche quelli che non provengono da nessun ghetto. In Italia e nel mondo ci sono alcuni imbecilli che ricoprono ruoli di potere e sono infastiditi dalle persone di culture e popoli diversi dalla loro. Per stare tranquilli metterebbero tutti in un ghetto. Noi del trio e anche Varijashree siamo contrari a tutti i ghetti e lo cantiamo insieme in questa allegra canzoncina.
Tigullio Blues
un blues che si rispetti dovrebbe nascere sulle sponde del Mississipi. Alessio Menconi ha improvvisato questo blues sullo sponde del Polcevera, che non ha niente da invidiare al Mississipi, e racchiude tutta la malinconia ligure da levante a ponente.
Batterista Bobo LSD
è un’improvvisazione estemporanea nata in sala prove e registrata per puro caso. Se avessimo assunto degli acidi prima di suonare il risultato sarebbe stato identico.
Qualcuno potrebbe dire: “ma non è un bel pezzo”. Esatto.