TROPICO: in questo disco c’è la voglia di rimettere la canzone al centro
“Non esiste amore a Napoli” è il debut album di TROPICO, progetto discografico dell’autore e compositore Davide Petrella, una delle penne più preziose e richieste del panorama italiano.
Davide ha presentato il disco in conferenza stampa. Ecco cosa ha raccontato.
Non esiste amore a Napoli è “tutta la vita che sono riuscito a mettere in un disco.
Posso serenamente ammettere che questo disco viene a liberarmi da tante paure e fantasmi personali.
Mi piace parlare ancora di dischi, in un mondo di musica one shot. Perché un disco è un viaggio, c’è più vita.
A ogni giro, a ogni disco, ho sempre paura che dopo non ci sia più niente.
Quando ho trovato queste nuove canzoni, mi hanno aperto davanti un campo tutto nuovo, mi sono davvero emozionato quando ho capito dove mi volevano portare.Ho voluto fare un disco piuttosto che una serie di singoli perché volevo creare un progetto, non qualcosa di slegato ma un tutto organico.
Questo è il mio primo disco libero. Ci ho messo almeno 3 vite per arrivare fino a qui.Il filo conduttore di questo disco è la mia vita privata. Ho voluto raccontarla nei testi delle canzoni.
E’ un momento un po’ particolare della mia vita, anni complicati con persone che entrano ed escono.
L’amore rimane il centro del racconto, i sentimenti e i rapporti.Tropico è il mio progetto. Volevo che fosse un qualcosa di diverso del Davide autore.
Sono due mondi differenti che convivono ma hanno due identità e riconoscibilità diverse.
Quando scrivo per me so che sto facendo una cosa personale. Quando invece scrivo una canzone per qualcun altro mi piace immergersi nel suo mondo, cercare di capire cosa vuole il suo pubblico, la sua essenza. Sono curioso e mi piace entrare nella sua sfera personale.Non funzionerebbero se mettessi le cose mia nelle canzoni scritte per altri. Non sarebbe credibile.
Quando sono io a fare l’artista devo scegliere cosa mettere in vetrina per rappresentarmi.Napoli è una città d’arte sempre viva e pulsante. Napoli è una città che ha fascino e una personalità molto forte.
Per la musica c’è tanto nella scena urban. Giovanissimi che hanno una grande attitudine e potenzialità. Un buon futuro.
IL DISCO
14 tracce, prodotte da Rosario Castagnola e Sarah Startuffo, che sono tasselli diversi uniti dal fil rouge che lega storie d’amore finite a fuochi mai spenti di innamorati costretti alla lontananza, oltre a racconti di vita in cui è facile ritrovare quella serena malinconia che solo gli autori più ispirati sanno rendere catartica.
L’amore e la vita, raccontati con lo sguardo rivolto verso quello che è stato e che, forse, non c’è più: sembrano essere questi i leitmotiv del nuovo progetto di Tropico.
Caleidoscopiche le sonorità, da quelle avvolgenti che riportano metaforicamente l’ascoltatore “a casa” a quelle più wavy – sprazzi di follia e istinto che portano ad allontanarsi di notte in auto senza una meta, lontano dalla città. Un progetto che guarda alla realtà nuda dei sentimenti con gli occhi incantati di chi pensa all’amore come motore del mondo, un progetto arrivato a compendio di un accurato lavoro in studio, cominciato nel 2019, proprio con la release del singolo che dà il titolo all’album e che ne sintetizza le atmosfere e le tematiche.
GLI OSPITI
Accanto a Tropico in questo prezioso viaggio Calcutta, Elisa, Coez e FRANCO126, grandi nomi della musica italiana che hanno accettato l’invito del cantautore a duettare in quattro tracce presenti nella tracklist, arricchendo ulteriormente un album già denso di poesia e significato.
LA COPERTINA
L’artwork del progetto è affidato ancora una volta all’artista napoletana Vittoria Piscitelli, già visual art director e graphic designer per i singoli Carlito’s Way, Piazza Garibaldi e Non esiste amore a Napoli, contenuti nel disco.
IL DISCO TRACCIA PER TRACCIA
1. CARLITO’S WAY
Apripista di Non esiste amore a Napoli e “canzone guida”, come l’ha definita lo stesso Tropico, Carlito’s Way è un brano dalle sonorità delicate e dalle atmosfere rarefatte, a tratti nostalgiche, che racconta a luci soffuse di due anime elette perse in un mondo troppo stretto, in cui l’unica soluzione per ricominciare sembra essere la fuga verso l’ignoto anche a costo di perdere tutto, come accade nell’omonimo film di Brian De Palma – uno dei film preferiti dell’autore – da cui il brano prende il titolo. A battere il tempo di questa danza a due sono le note di un pianoforte e una ritmica elegante, che impreziosiscono il testo di una canzone d’amore nuda e sincera, in cui si riconosce a chiare linee la cifra stilistica di uno degli autori più importanti degli ultimi anni.
2. NON ESISTE AMORE A NAPOLI (feat. Calcutta)
Titletrack del disco, NEAAN è una canzone dall’arrangiamento squisitamente pop, una dichiarazione d’amore scritta a Napoli ma soprattutto grazie a Napoli. In questa versione del brano, le voci di Tropico e Calcutta si alternano in un dialogo fresco e dinamico per raccontare in musica un amore interrotto a metà, che ha il potere di cancellare tutta la bellezza della città in cui l’autore è nato e a cui è profondamente legato, perchè, nonostante tutto, “non esiste amore a Napoli se sei lontana”.
3. GENIALE
Traccia dedicata ancora una volta all’amore e a quei finali amari che portano con sé un senso estremo di poetica malinconia. Un elegante riff di basso si lega indissolubilmente alla voce di Tropico per i 4 minuti del brano, che sembra disegnare immagini in movimento di una relazione interrotta a metà, spezzata contro la stessa volontà degli innamorati.
4. C’ERAVAMO TANTO AMATI (feat. Elisa)
Cosa resta quando la fiamma di un amore si spegne? Cos’è per noi l’altro dopo che una storia finisce? In C’eravamo tanto amati Tropico traccia un quadro dove cattura e incolla le ceneri di un rapporto in chiusura, in cui non manca, nonostante tutto, il desiderio di “telefonarti e chiederti la tua voce”. La traccia ha un sound dolce e delicato, come dolce e delicata è la voce di Elisa, che Tropico ha voluto al suo fianco per raccontare i troppi dubbi di due anime complementari che, anche da lontane, continuano a cercarsi.
5. AMERICANO
Un brano dal sapore tutto pop, dalle melodie che entrano delicatamente nella testa per non andarsene più. Un cocktail a base di bitter e vermouth rosso diventa il pretesto per raccontare la storia di una ragazza dagli occhi “alla Nefertiti” che, tra i rumori della città, si consola brindando a tutti i progetti falliti e alle cicatrici di una relazione in dirittura d’arrivo. La voce di Tropico è accompagnata da un interessante riff di basso, che impreziosisce le sonorità già ricche, creando un groove morbido e trascinante.
6. DINT O SCURO
Le venature soul della voce di Tropico disegnano un racconto molto personale fatto di riflessioni e bilanci notturni. Cartoline dalle città che hanno ospitato una storia al capolinea, una lei ora irraggiungibile ma ancora al centro dei pensieri dell’autore, per Dint o scuro Tropico sceglie un abito sonoro catchy e uptempo, con un ritornello che non ti lascia più, come i ricordi quando viene sera.
7. BAMBINA
Brano tutto da cantare, dall’intro lento di chitarra acustica e tastiere che lascia presto spazio a un sound più ritmato trascinando l’ascoltatore fino al ritornello, dove Tropico sigilla la frase che tutti gli innamorati separati dalle circostanze vorrebbero pronunciare a un incontro casuale con l’altro: “Mi ricordo di te bambina, ti ricordi di me? Sì, come potrei dimenticarti?”
8. VASCO (feat. COEZ)
Un’ansia maledetta e quella sensazione di vivere una vita che non ti appartiene più: Vasco è una lettera di confidenze e dure verità, cantata a due voci da Tropico e dal cantautore e rapper Coez. Aperto da un riff di chitarra acustica, il brano si arricchisce a poco a poco, grazie a campionature elettroniche e una ritmica che strizza l’occhio a mood urban.
9. NON VOGLIAMO DIVENTARE GRANDI
È lo slogan di un pezzo dal sound pop che esprime tutta l’irrequietezza e la spericolata voglia di vivere dei vent’anni, tra dubbi, incoerenze e il desiderio di trovare il proprio posto nel mondo. In Non vogliamo diventare grandi le note di un pianoforte accompagnano la voce di Tropico per tutta la traccia, la ritmica è sostenuta e ai ritornelli seguono interessanti assoli di chitarra elettrica, che prendono il sopravvento sul finale della canzone, impreziosendolo e rendendo in musica tutta la smania di vivere degli anni migliori.
10. PIAZZA GARIBALDI (feat. FRANCO126)
Un testo malinconico per una base dal sapore squisitamente pop quello di Piazza Garibaldi, un brano che vola a latitudini opposte rispetto al periodo in cui siamo ma che vola alto, come alto è il volume con il quale andrebbe ascoltato e cantato. In duetto con FRANCO126, altra raffinata penna della musica italiana, la famosa piazza romana diventa il luogo simbolo degli amori sospesi, interrotti o mai maturati, raccontati in un pezzo dal sound fresco e avvolgente.
11. BAMBOLINA VOODOO
Un racconto di un amore dagli occhi blu e tristi, etereo e leggero, tornato alla mente grazie a un piccolo pupazzo di pezza, che diventa metafora dei suoi potenti ricordi. Un pezzo dal sound leggero, contraddistinto da chitarre elettriche che dominano l’intera traccia e sonorità che regalano alla prima parte del brano atmosfere oniriche, a tratti psichedeliche, per poi sfociare nella seconda parte in un pop trascinante in cui domina un controtempo che caratterizza ulteriormente il brano.
12. GARAGE DAYS
Il dodicesimo brano della tracklist è caratterizzato da una ritmica decisa che esplode in un ritornello potente e fortemente evocativo, come è evocativo il significato intriso della traccia. I garage days non sono altro che i giorni di quella ibrida e insicura fase della vita che è l’adolescenza, in cui ogni piccola cosa era pura trasgressione, passata tra una sigaretta fumata di nascosto e la mente persa a sognare un futuro fuori dalle quattro mura di casa e da quella provincia simile “a un film”.
13. BALACLAVA
Ci sono le chitarre più pop, le tastiere tipiche dell’elettronica e una ritmica che strizza l’occhio al trip-hop: Balaclava, tredicesimo brano di Non esiste amore a Napoli, è un brano delicato ma incisivo, a tratti sentimentale e a tratti visionario, in cui realtà e sogno sembrano mescolarsi fino a confondersi.
14. NON ESISTE AMORE A NAPOLI
Il cammino attraverso le atmosfere intime e soffuse del disco si conclude nello stesso punto in cui è cominciato, riproponendo all’ascoltatore il brano omonimo che dà il titolo all’album. A differenza del secondo brano della tracklist, questa volta è la sola voce di Tropico a congedare l’ascoltatore, raccontando una volta in più, attraverso una profonda libertà compositiva, la sua Napoli tutta bellezza e storie d’amore da raccontare.
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