VASCO BRONDI: “Paesaggio dopo la battaglia è un disco fatto di battaglie intime e collettive”
Vasco Brondi è tornato sulla scena musicale con il suo nuovo disco, “Paesaggio dopo la battaglia“, in uscita venerdì 7 maggio, autoprodotto da CaraCatastrofe e distribuito da Sony Music, nonchè anticipato dai brani “Chitarra nera” e “Ci abbracciamo“.
“Paesaggio dopo la battaglia” rivela Vasco Brondi e lo presenta con estrema onestà e trasparenza: il suo modo di vedere le cose, la sua sensibilità e la profondità con cui analizza il mondo che lo circonda sono il centro di tutti i brani, che riescono così a trasportarci in una dimensione unica, solo di Vasco.
A distanza di quattro anni dall’ultimo lavoro con Le luci della centrale elettrica, Vasco ha raccontato in conferenza stampa cosa significasse per lui questo nuovo progetto:
Raccontare questo disco, mi ha permesso di capire a posteriori il significato più profondo dietro al mio progetto. Questo album prende il suo titolo da una canzone (omonima) contenuta in esso. Si tratta di una brano riferito ad un’entità, una nazione: l’Italia. Ho pensato che potesse essere un buon contenitore per racchiudere tutti gli altri brani che compongono l’LP. Fa riferimento ad un paessaggio attuale e nuovo, che non può che essere differente in seguito a quanto abbiamo vissuto nell’ultimo anno e mezzo.
Sulla copertina del disco:
La copertina è stata scattata da Luigi Ghirri nel 1986 e rappresenta la strana capacità umana di risorgere se ci si mette d’impegno. Si dice che i gatti abbiano 7 vite, gli esseri umani possano averne anche 700. Un bambino traballante che esce da un’apocalisse e che rappresenta al meglio la nostra condizione umana attuale. Mi interessava che ci fosse un collegamento con i posti in cui sono cresciuto. Questa copertina è estremanente importante perchè mi riporta anche al mio punto di partenza.
Sulle battaglie raccontate nel disco:
Questo disco è fatto di battaglie intime e collettive. Al suo interno trovate anche la mia battaglia personale: scrivere il disco e il mio rapporto con la musica, che può essere definito di vicinanza ed allontanamento al tempo stesso. Ho fatto della frase “Siamo qui per rivelarci e non nasconderci” il mantra di “Paesaggio dopo la battaglia”, anche perchè si tratta di un progetto liberatorio, dove per la prima ho camminato con le mie gambe.
Sul processo creativo e di stesura del disco:
In tutto il mio percorso mi sono accorto che per me è indispensabile seguire una mia direzione e quindi non sentirmi in obbligo di stupire. Ho accolto a braccia aperte la possibilità di essere autentico. Le prime canzoni che ho scritto, prima dell’avvento della pandemie, sono quelle che risuonano più forti all’orecchio dell’ascoltatore, come “Ci abbracciamo”, che è un brano profondamente attuale e che acquista un senso diverso dopo l’avvento del COVID-19. Non ho forzato il processo di scrittura del disco. Credo che ci voglia rispetto per le proprie riflessioni e per me questo è stato l’unico modo onesto di rapportarmi a ciò che faccio.
Sul potere e il valore terapeutico della musica:
La musica e la scrittura sono il mio strumento più intimo. Fermarmi nel mio studio a Ferrara, mi ha perfmesso di riflettere e di trasformare la musica in un anticorpo. Il tempo che mi sono preso per pensare, per scrivere e comporre, mi ha fatto capire che devo avere e tutti dovremmo avere rispetto dei nostri tempi. La nostra società è caratterizzata dalla convinzione di essere delle macchine produttive, senza sosta. Nel momento in cui ci si ferma, questa condizione ci spinge a sentirci fuori posti. Invece, siamo governati dalle stesse leggi che regolano la natura. Uscire dalla città ed immergermi nella campagna mi ha aiutato molto in questo senso.
Sulla timidezza e sulla sua figura all’apparenza introversa e schiva:
Sembra che la timidezza sia un tabù al giorno oggi. Spesso e volentieri sono stato bollato come snob, ma la verità è sono una persona profondamente timida e riservata.
Sull’importanza della ricerca e della cura per la scrittura:
Non credo nelle esperienze immediate che si tramutano in canzoni: è un percorso controrto, di lavoro e di ricerca continua. Non potevo non parlare del presente e di qualcosa che mi ha toccato e ci ha toccato in prima persona. L’arte toglie la polvere dei giorni, dice Picasso, e ci fa vedere il nucleo pulsante della vita che può essere impolverata dalle vicissitudini.
Guarda la clip di presentazione dell’album:
GLI INCONTRI E IL TOUR
Vasco Brondi sarà protagonista di una serie di incontri organizzati presso alcuni importanti Atenei italiani:
10.05 – Università Statale di Milano,
11.05 – Università degli Studi di Napoli Federico II,
14.05 – Università di Siena,
18.05 – Università degli Studi di Trento,
25.05 – Università di Bologna.
A seguire le prime date del nuovo tour:
28.06 – Estate Sforzesca 2021, Milano;
30.06 – Estate fiesolana, Fiesole (FI);
13.07 – Sequoie Music Park, Bologna;
16.07 – Flowers Festival, Collegno (TO);
18.07 – Festival Estate al Castello – Villafranca di Verona (VE);
21.07 – Villa Olmo Festival, Como;
30.07 – Tener-a-mente Festival, Vittoriale degli italiani – Gardone Riviera (BS).
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