Video e Testo: VASCO BRONDI – “Chitarra Nera”

Video e Testo: VASCO BRONDI – “Chitarra Nera”

E’ uscito il nuovo video di Vasco Brondi “Chitarra nera”, videoclip che ha come protagonista ELIO GERMANO per la regia di Daniele Vicari.

Quando ho scritto questa canzone ho pensato subito a Elio Germano, ci siamo conosciuti una decina di anni fa per un progetto che poi non abbiamo ancora realizzato, ma ci siamo riconosciuti subito tra simili.

L’altro sogno era coinvolgere Daniele Vicari di cui avevo amato tra le altre cose La Nave Dolce e mi aveva stravolto Diaz. Daniele voleva girare il video a Collegiove nel paesino ormai disabitato in provincia di Rieti in cui vive sua madre che ha l’unico bar/bottega del paese e in cui lui è cresciuto.

Per me l’idea era semplicemente questo vagare fuori dalle leggi della città cercando le leggi dell’universo e ci siamo ritrovati tutti e tre in questa visione. Disadattati sia alla città che alla vita nei boschi. E sapevo che anche Elio come me appena può va nelle sue zone d’origine in Molise a camminare e ogni tanto si ferma e si accende un fuoco. Abbiamo passato una giornata nel paese e sulle colline attorno.

Elio e Daniele aperti, magnetici e calmi.
C’era una nuvola sotto di noi che piano piano è salita fino ad avvolgerci. Quindici persone nel bosco intorno a questa canzone così catartica dentro una nuvola più grande di noi.”

 

Familiarità e intimità, sono le sensazioni che mi ha subito trasmesso la canzone di Vasco.” – scrive il regista a proposito del videoclip – “Per questo ho pensato di ambientare il videoclip nel paese in cui sono cresciuto, Collegiove in provincia di Rieti. Ho immaginato immediatamente Elio Germano gironzolare per i luoghi nei quali ho giocato e dai quali mi sono poi irrimediabilmente allontanato. Le parole di Vasco hanno il sapore di cosa perduta e allo stesso tempo il sapere di cosa recuperata. Così, quando ho visto davvero per i vicoli del mio paese Elio e Vasco assieme, sfiorare le case immersi tra nuvole basse, mi sono commosso, lo ammetto. Nel video ho provato a trattenere questa commozione per non disperderla, restituendola piano piano come cura per quel dolore ancestrale che solo la bella musica, mescolata alle immagini rarefatte di un luogo dell’anima, possono evocare nella loro purezza.”

IL VIDEO 

IL TESTO

Non sai cosa fare
Dicono che sei a Barcellona e ancora non torni
Oggi digiuni e ancora non torni
Alcuni capelli sono diventati trasparenti
Ma sei come prima, quello di prima

Con due dita in gola tornavi sereno, vincevi Sanremo
Dicevi: “Cosa saremo, cosa saremo?”
Non siamo niente, siamo diventati quasi normali
Mi sveglio all’alba, non guardo le serie
Qui dove vivo non c’è rete, non c’è gente
Neanche più i vecchi che giocano a carte

Qualcuno ogni tanto mi dice che hai smesso
Ma non si sa dove sei
Fuori dagli algoritmi
Forse quando passi non funzionano neanche le fotocellule
Non si aprono le porte

Ma cosa c’era dentro di te?
Il male? Il bene?
Qualcosa che sopravvive e non si arrende
Dicono che il cuore ha delle ragioni che la ragione non comprende

Ho saputo quello che è successo, me l’hanno detto
Mi raccomando, se puoi scegliere
Meglio una casa di reclusione che una casa circondariale
Chiedi se c’è posto a Bollate
Ci sono celle più ampie, più attività da fare
Fai chiamare da tuo padre, che fa chiamare da tua madre

L’ultima volta, come una colpa, mi hai detto:
“Alla fine sei stato l’unico che ha continuato a suonare
Prima eri tu che servivi da bere
Sei l’unico che ha continuato a suonare
E adesso hai anche smesso di bere”

Io ti ho detto: “Che bello che è stato perderti, vederti sparire”
Sei rimasto a vent’anni
Arriveremo a cinquanta con ragazze che vogliono figli
Che vogliono figlie, che ci vorrebbero normali
Ma siamo animali, siamo animali senza istinto
Quindi ancora peggiori

La tua chitarra nera dov’è finita?
Te la sei venduta?
Come il mio basso su eBay
Finito su un’isola greca

Chissà se adesso, invecchiando
Anche tu hai iniziato a interessarti di beni immortali
Dei nomi degli alberi, delle divinità locali e delle ventenni

No, non puoi immaginarti
La musica adesso è un’altra cosa
Tutti cercano di sponsorizzarti, musica e alta moda
Suoni all’Arena, in una palestra, in una parrocchia o sulla luna
Tutte celebrità
Suoni o fai pubblicità
Suoni e fai pubblicità

Ho saputo quello che è successo, me l’hanno detto
Mi raccomando, se puoi scegliere
Meglio una casa di reclusione che una casa circondariale
Chiedi se c’è posto a Bollate
Ci sono più attività da fare
Fai chiamare da tuo padre, che fa chiamare da tua madre

Ho imparato delle cose che ti potrebbero servire
Ci sono questi precetti che seguo negli ultimi mesi
Cammino nei boschi, se mi vedi non mi riconosci
Ti ho già detto che mi sveglio all’alba e dormo
Dormo benissimo, adesso

Nel monastero buddista c’erano molti monaci e monache della nostra età
Addirittura dei monaci ex punk
Tu gli diresti:
“Giù le mani dalla mia anima, anime salvatrici
Non diventeremo perfetti mai
Non illumineremo nessuno”
Pieni di difetti, niente di cui vergognarsi
Anzi, li facciamo vedere meglio salendo sui palchi
Sotto le luci a gridare: “Guardami!
Guardami! Sono così!”

La casa dove stavamo è diventata famosa
La zona è migliorata, adesso vale una fortuna
Anche questa piccola città è diventata fascista
Ma passerà, questa ondata di merda passerà
Passerò ore in verticale sulla testa
A meditare, a lasciarmi respirare
Tua madre ti voleva curare con oli essenziali
Segni zodiacali, ti voleva guarire
Chissà che effetto fa essere normali

La tua chitarra nera dov’è finita?
Te la sei venduta?
Come il mio basso su eBay
Finito su un’isola greca

Sognavo che facevo il mio vecchio lavoro quando tornavo
Quello di quando avevo diciott’anni e c’erano ancora tutti
Tutti a pezzi e senza figli, sorridenti
Chissà cosa disegni, se ancora disegni

Ho saputo quello che è successo, me l’hanno detto
Se eri fortunato, finivi a Bollate
Non a Ferrara nella casa circondariale
Lì era una casa di reclusione
C’erano docce più calde, più attività da seguire
Era più facile da sopportare
L’hanno detto a tuo padre, che l’ha detto a tua madre
Così non doveva finire

Chissà se hai avuto un’ultimissima notte d’amore
Ci vediamo nella prossima vita
Mi ricomincerai a salutare
Ti ricomincerò a salutare
Siamo sempre stati pieni d’amore
Pieni da scoppiare

IL DISCO 

PAESAGGIO DOPO LA BATTAGLIA, il primo album di Vasco Brondi dopo la conclusione del progetto artistico Le Luci Della Centrale Elettrica, sarà pubblicato il prossimo 7 maggio, autoprodotto da CaraCatastrofe, distribuito da Sony Music.

Nella prima tiratura limitata disponibile in pre-order al link https://bit.ly/pdlbvb, il CD è accompagnato dal libro “Note a margine e macerie”, un diario on the road in una nazione deserta. Un racconto dei tragitti tra uno studio di registrazione e l’altro, di notti silenziosissime tra Milano, Ferrara e i ricordi di un viaggio in India, di un inverno a Lampedusa o dei paesi disabitati dell’Italia interna.

La tiratura limitata dell’LP con vinile trasparente è andata esaurita in 24 ore, rimane disponibile la versione con vinile nero.

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/vascobrondi
https://www.facebook.com/vascobrondii
vascobrondi.it/chitarranera

Related Posts