Video-Intervista – ELASI e le sue mescolanze sonore reali e virtuali

Video-Intervista – ELASI e le sue mescolanze sonore reali e virtuali

“Campi Elasi” è l’EP di esordio di ELASI, giovane cantautrice, chitarrista e producer alessandrina. Una attitudine quella di non seguire strade tracciate da altri, ma di inventare sempre la sua ricca di contaminazioni, mescolanze e ricerche. 

Un sentiero dalle mille curiose diramazioni, che conduce nel cuore pulsante del suo mondo pop dai confini geografici e musicali fluidi. 

“Campi Elasi” è un luogo di discese di neve calda, strobo sottomarine e vie lattee gonfiabili in cui sono andata a rinascere quando sembrava che non mi riuscissi a rialzare, come lo definisce lei stessa.

La sua musica attinge ai serbatoi artistici più disparati: dall’afrobeat nigeriano alla bossa, dal funk più sperimentale alle sonorità giapponesi e indiane, dalla world music alla house. Frulla insieme Kelsey Lu, St Vincent e Fka Twigs, Blood Orange e Thundercat, Sudan Archives e Jungle.

Ascolta, campiona suoni e ritmi e li ripropone facendoli suoi.
Mescola, corre e rincorre le esperienze e le contaminazioni (s)co(i)nvolgenti dei suoi “trip” reali, virtuali e mentali.
Unisce le più varie forme d’arte e di espressione per plasmare, in un Big Bang creativo, il suo stile unico, sperimentale sia sonoramente che esteticamente.

A sottolineare la sua curiosità onnivora e la passione per i suoni del mondo, la maggior parte delle canzoni contengono l’intervento musicale di un musicista di un diverso Paese (da Singapore all’ Armenia, dal Brasile al Mali), con cui l’artista ha lavorato in remoto via web.

Abbiamo chiacchierato con lei sulla sua musica, sui suoi colori e su lubrificatori vari! 

LA VIDEO-INTERVISTA 

IL DISCO TRACCIA PER TRACCIA 

SOUVENIR

Quando il tuo cuore va in tilt, rimbalzeresti come una pallina da ping pong in giro per tutto il mondo per amore, finché non ti accorgi che, mentre tu dai tanto, quello che ricevi indietro dall’ altra persona è poco più che un banale e pesante souvenir… Perdere quel souvenir non fa neanche piangere.
Questa traccia è nata da un beat di MASTERMAIND: quando me lo ha fatto ascoltare in studio mi ha ispirata al primo istante. Ci siamo divertiti molto a ricamare il beat con elementi etnici (con la Balalaika suonata da Domenico Cambareri), arrangiamenti vocali “malati” (beatboxing, cori pazzoidi, “antani”, ecc.) e fluida energia dance (con la co-produzione di STABBER). Ballare, infatti, è la migliore rivincita.

ESPLODIGODI

È difficile lasciarsi andare, sciogliere le proprie insicurezze, farlo da soli fuori da ogni comfort zone. Ma quando cominci a vedere l’ostacolo come un trampolino, l’invidia come una spinta e il dolore come un’ispirazione, la tua mente esplode come un big bang pieno di suoni nuovi, rinascite e rivincite.
Scrivere questa canzone per me è stato questo: ho provato a non auto-giudicarmi e ho prodotto questa traccia senza avere un obiettivo, uno schema o un vincolo preciso… mi sono lasciata andare ai miei suoni, sono esplosa di creatività in libertà e ho goduto!

La produzione che era nata una notte nella mia cameretta è stata poi arricchita dal prezioso lavoro di Golden Years, Fabio Grande, Simone Manzotti e Antonio Polidoro (mix), con cui ho lavorato al brano nel corso di quasi un anno. Nello special si sente una piccola frase di Duduk (strumento tradizionale armeno) di Mekhak Torosian, con cui ho collaborato a distanza per avere nel brano quella macchia di colore unica in questo pianeta.

SENTIMENTALE ANARCHIA

Dopo una delusione in amore, ho passato un periodo in cui quasi avevo paura di restare da sola con me stessa. Ho galleggiato per qualche mese in un apatico mare incolore, finché non sono riemersa più forte di prima: ho ricominciato a surfare sugli tsunami dei miei sentimenti sregolati, anarchici e poetici.
Questo brano è stato concepito mentre suonavo accordi strambi (di cui non mi ricordo neanche i nomi esatti) alla chitarra, ero appena tornata in Italia dall’Olanda e avevo bisogno di ritrovare un po’ di forza dalla musica, scritta e suonata in modo libero. Il pezzo è inizialmente nato con una struttura pazza, cambi di tempo e accordi fluttuanti, ma una notte ho sognato di sentirlo nelle casse di un club con il sound disco-funk che Frank Carozza ha saputo rendere benissimo (in quel periodo ascoltavo un sacco di Jamiroquai, Frankie Knuckles e Tim Maia). A metà del pezzo interviene il balaphon dei Moustapha Dembelè (in arte Zam), polistrumentista e griot del Mali.

SUPERERRORE

Questo pezzo è una jam di follia insieme a Federico Secondomè, lo abbiamo scritto insieme mischiando il pop alla malattia psichedelica (che sta in una delle parti più sincere del suo e del mio mondo): chitarre distorte, cambi di tempo, paradossi (come quello dell’onnipotenza di Dio e del sasso), suoni megaricercati mischiati a svarioni glitch/supererrori digitali, e tanti altre sorprese della nostra mente. Un supererrore a volte può darti la spinta più grande per volare come un superoe nel tuo sistema solare personale.

VALANGHE

Valanghe è una danza liberatoria nel fuoripista di questo mondo veloce. Ho scritto una lista dei desideri di tutte le cose che vorrei fossero più longeve, profonde e viscerali: vorrei che l’amore, le parole, la scuola, le promesse, le idee fossero meno superficiali, apatiche e neutrali di come sento che sono ors. Viviamo di fretta e spesso non ci lasciamo per davvero andare fuori dagli schemi sociali, ipnotizzati e distratti dall’ansia del successo o dallo schermo nero (gattini).

La musica è nata da un esperimento di loop di chitarra, vocoder e synth che pensavo sarebbe rimasto per sempre nel dimenticatoio del mio computer, finché non ci ho improvvisato sopra il testo. Ho poi lavorato alla produzione insieme a Stabber, mischiando tessuti elettronici, groove dance e etnici, arrangiamenti vocali psichedelici, chitarre lo-fi, tabla e canti sufi del maestro indiano Kamod Raj.

VOLI PINDARICI

Voli pindarici è il pezzo che più mi diverto a suonare: è il mio giro di accordi preferito e la ritmica delle parole mi fa sentire come se cantassi una lingua sconosciuta/conosciuta, una specie esperanto dello spazio. Quando l’ho scritta volevo solo scrivere un pezzo house-pop che ti ascolti anche se non capisci le parole (come quelli in coreano di Peggy Gou, in giapponese di Soichi Terada, o in arabo di Omar Souleyman…), ma in realtà il testo, anche se molto pindarico e metaforico, ha un grande significato per me. Mentre lo scrivevo stavo provando a ricominciare ad amarmi dopo un periodo molto difficile in cui alcuni adulti bulli mi avevano fatta sentire inutile e senza speranze…
Ho lavorato alla produzione di questa traccia con Golden Years e Fabio Grande, il mix è di Simone Manzotti (con cui suono anche nei miei live) e gli interventi musicali di Zhongruan (strumento pizzicato a corde della tradizione cinese) e di percussioni sono rispettivamente di Sulwyn Lok (Singapore) e di Bela Couy (Brasile). 

ABOUT ELASI 

ELASI, al secolo Elisa Massara, classe 1993, è una cantautrice, chitarrista, producer alessandrina il cui stile musicale è impregnato di viaggi in giro per mondi, reali e immaginari.

Con una formazione di chitarra classica al Conservatorio Vivaldi di Alessandria, di produzione musicale presso uno studio di Los Angeles e di un biennio di songwriting presso l’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini di Roma, Elasi a ottobre 2018 pubblica per Costello’s Records/Peermusic il suo primo singolo “Benessere”. Il brano attira subito l’attenzione di pubblico e critica grazie al sound colorato e solare che caratterizza tutta la produzione dell’artista, capace di intrecciare le influenze musicali più varie, dall’afrobeat alla bossanova, dal R&B al funk, dal nu jazz all’elettronica sperimentale, dall’house al glam rock.  A gennaio 2019 esce il brano “Vivo di vividi dubbi” (Costello’s Records/Peermusic).  A novembre 2019 esce il singolo “Si salvi chi può” per Sugar, e ad aprile 2020 il brano “Continenti” (Sugar).

In questi anni ELASI si è esibita sui palchi di molte prestigiose realtà italiane (Blue Note, Auditorium Rai, MI AMI Festival, Home Festival) e ha vinto borse di studio, bandi e premi per il suo progetto artistico (Bando ORA!X, Premio miglior canzone e Premio miglior arrangiamento al Premio Bindi, artista del mese su MTV New Generation, finalista su Rai 1 al Premio Lelio Luttazzi, borsa di studio per Berklee Umbria Jazz Clinics). “Campi Elasi” è il suo Ep di esordio, in uscita il 28 ottobre 2020 per Never Ending Mina e distribuito da Artist First, nel quale ha sviluppato collaborazioni in remoto con musicisti da tutto il mondo.

Parallelamente al percorso artistico, Elisa si è laureata in Economia, lavora part-time come Consulente Finanziario e collabora alla stesura di bandi e alla progettazione di azioni culturali di rigenerazione urbana con l’Associazione ZuEnde e il Collettivo G.A.S.A. (di cui è fondatrice).

I VIDEO 

WEB & SOCIAL 

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