Video intervista – EUGENIO SOURNIA: con questo disco ho bisogno di riappropriarmi della dimensione dell’io
Eugenio Sournia lavora all’interno dei sentimenti, tra dolore e amore, la sua è una continua introspezione poetica alla ricerca di sé stesso.
Eugenio Sournia, cantautore livornese che ha esordito nel mondo della musica con la band Siberia pubblicando con loro tre album, presenta ora il suo primo progetto solista, un EP dal titolo “EUGENIO SOURNIA” prodotto da Emma Nolde. Tale scelta è figlia del desiderio di Eugenio di ritrovare, in lei, una sorta di innocenza perduta.
Autore di grande talento, Eugenio ha sempre amato scrivere fin da piccolo, e lo ha fatto inizialmente attraverso la poesia per poi passare, crescendo, alla forma canzone accorgendosi come fosse più facile farlo da dietro ad un microfono piuttosto che pubblicando raccolte. Un talento che sente di avere nel sangue (si chiama Eugenio perché sua madre voleva un emulo di Montale) e una passione coltivata nel corso degli anni a prescindere dagli studi universitari, approfondendo autori come John Keats e Ungaretti.
Una scrittura evocativa, poetica e profonda la sua, che richiama i grandi classici della tradizione italiana e che si ritrova nei sei brani che compongono questo nuovo capitolo del suo percorso discografico nato dall’esigenza di raccontare il rapporto con il dolore che necessita, secondo Eugenio, di recuperare una sua centralità nella musica e nell’arte. Le canzoni sono particolarmente influenzate dal rapporto con i problemi di salute mentale e dall’esperienza religiosa, ma non mancano escursioni verso temi amorosi o maggiormente orientati alla critica sociale.
Abbiamo incontrato Eugenio ecco la nostra videointervista.