Video-Intervista – MAMELI: il mio disco è un compendio sulla nostalgia
“Amarcord” è il primo album di ufficiale di Mameli. Un concept album che ruota intorno ad una frase in dialetto romagnolo, divenuta celebre nell’omonimo film di Federico Fellini: A m’arcord! (Io mi ricordo).
Il termine Amarcord indica una rievocazione nostalgica del passato, quel filo sottile che avvolge i pensieri più quotidiani e li rende malinconici nei confronti di qualcosa o qualcuno. Questa nostalgia è meramente soggettiva, anche se, nella cultura popolare, si tende (erroneamente) a definire “Amarcord” oggetti o personaggi dal sapore vintage o cult.
Per Mameli, il filo sottile che funge da leitmotiv per la scrittura del nuovo album, è proprio la nostalgia di una relazione ben precisa.
Una storia d’amore passionale e ironica, compiutasi sulla carta, ma che ancora interseca i pensieri del cantautore.
Non è sofferenza, non è lacerazione struggente del proprio io, ma un sorriso dal gusto amaro. Una partita persa, che forse si vorrebbe rigiocare.
Anche il concept visivo dell’album rafforza l’espletazione del concetto “Amarcord”. L’artista è stato rappresentato in situazioni di evidente contrasto visivo. Ciò che si nota superficialmente è la realtà, mentre i dettagli figurano i pensieri di Mameli.
L’abbiamo incontrato e ci ha raccontato dell’idea dell’album e di come è andata poi a finire la storia d’amore che ha originato il tutto…
LA VIDEO-INTERVISTA
IL DISCO TRACCIA PER TRACCIA
Tutto l’album racconta la nostalgia di Mameli per una relazione conclusa.
1. Sopra di me:
Guardo il cielo sopra di me, c’è un bel sole quando ti penso” è il ritratto nostalgico della relazione finita.
Il brano è una commedia, l’inizio di tutto il discorso.
Parlo tra me e me.
2. Amarcord:
Qui vengono ricordate le cose che facevamo, con la consapevolezza che non siamo più un’unica cosa.
“Non siamo più di moda” appunto, il tempo e passato e noi siamo finiti.
3. Borotalco feat. Lorenzo Fragola
Flashback sull’inizio della relazione. Ci troviamo al corteggiamento, al flirt iniziale, alle prime passioni.
“Eri vestita perfetta senza maglietta”. Lei un po se la tira, a me questa cosa piace.
4. Buoni x nulla
I litigi, le scazzate, anche gli insulti. Mi sono rotto le scatole di starle dietro, non ha più senso stare insieme se non ci troviamo su niente. Le classiche parole detto in un momento di rabbia, non pensate costantemente, probabilmente utili solo a ferire l’altro.
5. Argomento triste
Mi è di nuovo scesa la botta nostalgica. E’ un continuo Up and Down tra nostalgia e spensieratezza.
“Noi due un argomento triste, i resti di un falò, ma nell’aria solo cenere”.
6. Maniglie
Qui la musica è una vera e propria citazione di “Pablo” di Francesco De Gregori. C’è stato un periodo non troppo breve della carriera di De Gregori in cui non ha suonato dal vivo la canzone. Io sono stato a 4 suoi concerti e non l’ho mai sentita. È una delle mie canzoni preferite, è una cosa che mi è mancata, quindi ho voluto citarla così. Anche se so che adesso ha ripreso a suonarla, per fortuna. Mi tocca riandare al concerto.
7. Futuro
Il disco si chiama Amarcord, la fine dell’album non poteva che chiamarsi “Futuro”. E’ la chiusura del discorso, un brano speranzoso per tutti noi. L’ho scritto in pieno Lockdown, c’è dentro sempre la relazione, ma mi focalizzo anche sulla società, sul nostro modo di vivere e di comunicare.
“ Penso che un giorno parleremo in un altra lingua, e che ci saluteremo citando Fabri Fibra: Vaffanculo scemo!”
ABOUT MAMELI
All’anagrafe Mario Castiglione, MAMELI nasce a Catania nel 1995. Musicista eclettico, produttore e autore delle sue canzoni, a soli 20 anni lascia la Sicilia per trasferirsi a Milano. “Inno”, il suo EP di debutto, è uscito il 26 aprile 2019 per Hokuto Empire, distribuito da Sony Music. In poche ore ha raggiunto la Top 3 su iTunes. Il disco conta oggi su Spotify più di 4 milioni di stream, con i singoli di successo “Ci vogliamo bene”, “Milioni di Cose” e “Casa di Carta”. “Inno” è caratterizzato da sonorità dal gusto vintage e allo stesso attuali, i testi si ispirano alla vita quotidiana di Mameli, specchio della sua generazione. L’EP è stato scritto e prodotto dall’artista stesso e mixato da Alex Trecarichi (Ci vogliamo bene) e Ivan Rossi (Limonare, Milioni di cose, Netflix, Lentiggini, Gelateria), ingegnere del suono che ha lavorato con artisti del calibro di Baustelle e Thegiornalisti. Dopo un tour instore di presentazione dell’EP , Mameli si esibisce, a luglio, in alcuni importanti festival italiani e, con l’estate, escono nuovi singoli come “Latte di Mandorla” e “Anche quando piove” feat. Alex Britti.
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