Video-Intervista – MOONAGE: la cornice di due anni di lavoro e amicizia

“E in fondo, che differenza fa?” è il titolo del nuovo album dei Moonage. Dieci tracce che rappresentano la grande versatilità della band unita dal desiderio di ricercare un sound innovativo e personale.

Un semplice obiettivo: riportare in voga il sound immortale degli anni 70’-80’, fondendolo con influenze più moderne e trattando nei testi tematiche attuali, usando un linguaggio giovane e mai banale. 

Tra fiati, percussioni e chitarre frenetiche, l’album si apre con tracce energiche e dallo stile un po’ retrò come “Dimmichenesai” e “Freaks”, usciti come singoli tra ottobre e novembre. Seguono tracce dalle sonorità più moderne come “La notte se ne va” e “Come stai”, dove spiccano evidenti le influenze elettroniche. C’è anche spazio per ballad più soffuse come “Ballerina del sabato sera” e la dolce “Vivida”, nel semplice incontro tra la voce di Idra (cantante della band) e un pianoforte. “Portogallo” e “Serena” hanno il volto dei primi singoli pubblicati dalla band, mostrandone la natura originaria più legata al mondo indie-rock. Nel mezzo troviamo “NANANANANARANARA”, brano che privilegia sonorità pop con un ritornello che non esce dalla testa.

Il disco si chiude con la strumentale “Tesi”, a conclusione di un percorso musicale ricchissimo, un viaggio dalla musica classica ad oggi. 

Il particolare titolo dell’album gioca come una provocazione dal significato tutt’altro che scontato: un invito a godersi ogni giorno con spontaneità e istintività, abbandonandosi agli imprevisti che la vita mette sul percorso di ciascuno. Perché in fondo, se le cose non vanno come avevamo immaginato, che differenza fa?  

LA VIDEO-INTERVISTA 

IL DISCO TRACCIA PER TRACCIA 

1. Dimmichenesai

“Dimmichenesai” è il brano di apertura dell’album, un’immediata scossa all’ascoltatore concepita per attirarne subito l’attenzione. Incentrata sulle tematiche del successo e della poca fiducia nelle nuove generazioni, la canzone ha un sound indie rock moderno con ricorrenza di fiati, percussioni e riff vocali.

2. Freaks

Freaks è il brano più funky dell’album, con chiara ispirazione presa dagli 70’. Chitarre alla Nile Rodgers, intro di tastiere dal tocco vintage, linee di basso trainanti e testo incentrato sulla realtà cittadina tra cambiamento climatico e vita notturna.

3. Come stai

Altro brano dell’album che richiama le influenze musicali degli anni 80’, con batterie elettroniche, massiccio uso di tastiere e suoni che attingono alla sfera del vintage. Il testo per la prima volta più malinconico parla di un amore sfumato tra la frenesia delle vite che corrono nella società moderna.

4. La notte se ne va

Scelta come secondo singolo ufficiale, forse per la sua energia e il suo arrangiamento trasversale, “La notte se ne va” è un mix di musica elettronica, chitarre malinconiche, colori ed immagini evocate in uno slideshow di sensazioni tra le righe del testo. Il ritornello sulle note di “E’ solo che mi manchi un po’” corona un’esplosione di suono ed emozioni travolgente.

5. Ballerina del sabato sera

La prima ballad dell’album, dalle sembianze di una canzone d’amore indie ma con l’arrangiamento che guarda ad alcune influenze della musica elettronica. La canzone parla di un’amore ingenuo nei confronti di una ragazza in totale simbiosi con la propria arte.

6. NANANANANARANARA

Brano che richiama le sonorità di apertura dell’album, con ritocchi presi dal pop moderno. Richiama l’attenzione del pubblico grazie al suo ritornello efficace: i cori che danno il titolo alla canzone giocano sull’obiettivo di fissarsi nella testa dell’ascoltatore senza lasciargli più pace.

7 Serena

Il primo singolo mai scritto dalla formazione attuale: per questo dalla struttura e le sonorità più acerbe ma allo stesso tempo più genuinamente coerenti con l’intento del gruppo, come ben esprime il testo che parla di un viaggio necessario sempre alla ricerca di qualcosa altrove.

8. Portogallo

Grande cavallo di battaglia della band, forse per il suo ritornello incisivo e gli “adesso scappo” ricorrenti che riprendono la tematica della fuga, o forse per le chitarre ruggenti che ne danno un tocco più rock. Portogallo è l’inno di una generazione in costante movimento, che sogna l’oceano e un vento di totale libertà e ambizione.

9. Vivida

Brano più intimo dell’album. Nata come intreccio tra una canzone d’amore e una confessione personale, si struttura con una sola traccia di piano e la voce soffusa del cantante. Il testo racconta di una storia d’amore che col tempo realizza di aver creduto in un mondo diverso da come la realtà si presenta, giocando sull’importanza delle illusioni per non cedere mai alla gelido realismo.

10. Tesi

Composizione di chiusura, intitolata così essendo precedentemente stata per davvero la tesi di laurea del cantante della band, che ne vanta totalmente la composizione. Il brano gioca sull’alternarsi di sonorità moderne e chitarre acustiche dal suono più caldo, con accenni di arrangiamento direttamente dalla musica classica

CHI SONO I MOONAGE

I Moonage sono un gruppo musicale milanese, nato come incontro tra il sound delle coste australiane e le vibrazioni del mondo cittadino. Ufficialmente insieme dal 2016, la band consolida negli anni un’identità musicale fatta di formule ricorrenti: mood e stile anni 70’-80’, riadattamenti in chiave moderna di sonorità vintage e testi di stampo beat. I quattro ragazzi sviluppano negli anni un legame passionale con il palco e la musica live, lavorando sulle performance dal vivo suonando in giro tra i locali milanesi ed eventi. Nel 2019 grazie all’incontro e la collaborazione con il team MK3 siglano un contratto con Sony Music Italy. Nell’ultimo anno i quattro ragazzi iniziano ad integrare sempre più elettronica nei loro brani, oltre ai ricorrenti strumenti tradizionali, dando vita ai primi singoli ufficiali dell’album in uscita a breve: “La notte se ne va”, “Portogallo”, “Freaks” e “Dimmichenesai”.  

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