Video intervista – TROPEA: “Serole” è la nostra dimensione [Traccia per traccia]
“Serole” è il disco di debutto dei Tropea. Un album che arriva dopo 6 anni di attività, 3 Ep e la partecipazione, nel 2022, a X-Factor.
“Serole” è il senso di concretezza che i Tropea hanno voluto dare a un lungo percorso di registrazioni e creazione, iniziato anni fa in un casolare sperduto nelle langhe, proprio a Serole, un altro luogo dell’anima dei Tropea e meta di “ritiri spirituali” periodici, in cui i Tropea hanno trovato un riparo dal mondo esterno, che gli ha permesso di concepire le 10 tracce contenute nel disco.
Raccontano i Tropea a proposito:
Nel luglio 2022 siamo tornati a Serole, nella casa dove abbiamo registrato la maggior parte delle nostre canzoni.
Il setting è sempre lo stesso dalla prima volta in cui ci abbiamo messo piede nel 2017: il salotto di una rustica casa di campagna, preso d’assalto, svuotato, capovolto e riempito di amplificatori, mixer, cavi, aste, microfoni e strumenti. In quei 7 giorni di luglio abbiamo registrato le canzoni che abbiamo scritto dal 2017 al 2022.
È un materiale vasto che copre tutto il periodo in cui siamo esistiti come Tropea. A quasi un anno di distanza, dopo mesi difficili ed impegnativi, abbiamo iniziato a costruire un percorso intorno a queste registrazioni. Mimmo (Domenico Finizio) poi, ha preso una casa vicino al mare, per immergersi completamente nell’arrangiamento del disco”.
“Serole” è un lavoro carico di urgenza espressiva e attese, unito alle incertezza e al senso di inadeguatezza di una generazione che sta cercando il proprio posto nel mondo.
Al suo interno ci sono l’amore, la tristezza, l’amarezza e tutta la dolcezza dei Tropea.
È l’unico possibile primo disco dei Tropea. Le canzoni hanno guidato tutto, le scelte di arrangiamento sono state fatte con un orecchio teso alla pancia dei brani, per capire dove volevano andare.
LA COVER
La copertina di Giovanni Pagani, scattata a Capodanno 2017 a Serole, racchiude tutto. Noi e alcuni nostri amici, una generazione di ventenni che si avviano su una strada in salita che porta all’ignoto, ciascuno secondo la propria velocità”.
LA VIDEO INTERVISTA
TRACCIA PER TRACCIA RACCONTATA
Serole (Insieme A Te)
Pietro: Serole (Insieme A Te) nasce durante il capodanno del 2019 proprio a Serole. Oltre ai ritiri più prettamente musicali, infatti, a Serole si sono svolte anche diverse feste di capodanno che vedevano presenti i Tropea insieme al loro gruppo di amici (“Gli Altri”, ossia le persone fotografate anche sulla copertina del disco).
Partendo da una delle numerose jam “goliardiche” nasce questo slogan che potremmo definire didascalico della situazione.Inizialmente la melodia aveva uno sviluppo più ampio e il pezzo durava di più, ma successivamente si è deciso di conferire al pezzo la funzione esclusiva di intro dell’album, accorciandone la durata.
Ti Amerei
Domenico: Ti Amerei è un urlo di reazione verso il senso di inadeguatezza che spesso proviamo e abbiamo provato. Nasce praticamente tutta di istinto, testo, melodia, riff e arrangiamento.
Una specie di lamento che Domenico ha inciso sotto forma di demo, e che è rimasto abbastanza inalterato fino alla versione finale.
È un brano che racconta la fatica nel percepirsi accettati dagli altri o da sé stessi certe volte, nonostante numerosi sforzi o cambi di direzione.
Capita di innamorarsi di chi ci fa sentire inadeguati, non capiti, di chi non ci vede per quello che siamo.
È un innamoramento vitale, anche se è cieco, sordo. Domenico dice che è stato ispirato dal suo rapporto con la città di Milano, la città in cui è cresciuto e con cui in passato ha avuto anche un rapporto travagliato.
Gallipoli
Tropea: il nostro senso di prurito è quello di chi sta crescendo e sta confrontando i propri sogni, le ambizioni e l’amore che mettiamo nel suonare dal vivo, con un mondo che sa essere spietatamente privo di contenuto – come dice il brano stesso: “sono diventato allergico” – “ho sete di una sete che non ho”.
Tu Credi Che (feat. Marco Castello)
Pietro: Tu Credi Che nasce nell’estate del 2021 durante le mie tradizionali vacanze siciliane. Più nello specifico, in una sera di agosto nella riserva naturale di Cavagrande, dove campeggiavo con un amico (Riccardo Manzoni chitarrista Milano sport, Visconti etc). Eravamo solo noi e le chitarre.
Passammo la nottata a suonare (e fumare :)) e sicuramente la bellezza del contesto è stata fonte d’ispirazione. Inizialmente il pezzo non prevedeva una collaborazione (era già presente il materiale testuale anche della seconda strofa) ma Claudio e Domenico hanno avuto la grande intuizione di proporlo a Marco Castello.
Come prevedibile, almeno per chi conosce Marco, il suo apporto cantautorale ha elevato la canzone dandole maggior profondità. È una canzone che parla di autolesionismo e di un’amicizia che nasconde il desiderio di qualcosa di più (boom: friendzoned).
Discoteca
Tropea: Vi invitiamo con Discoteca a dimenticarvi per un attimo di tutti i vostri impegni e semplicemente ballare con noi questa danza notturna e mediterranea.
Con questa canzone vogliamo dipingere la frenesia ritmata che scandisce la nostra vita. Il testo e la musica sono di Domenico, che l’ha scritta di getto, in un momento di lucida malinconia. L’abbiamo subito fatta nostra, intrigati dal carattere evocativo ma allo stesso tempo materiale del brano.
Abbiamo visto nella melodia un movimento ripetitivo, quasi coreografico su cui suonare, suonare, suonare. Nel pezzo c’è anche il legame con la musica mediterranea, con cui ognuno di noi ha un rapporto profondo.
Sick
Lorenzo: La prima traccia di Sick risale all’aprile del 2020. È la prima registrazione sul telefono dall’inizio del Covid.
Mi ricordo che avevo appena finito di cambiare le corde alla mia chitarra acustica, e subito le mie mani andarono a generare quelle forme di accordi malinconici, un po’ figli della musica che ascoltavo in quel periodo (principalmente Alex G e King Krule), e un po’ dell’umore tetro che ha caratterizzato l’inizio del 2020.
Il testo è venuto poco dopo: parla della paura di ammalarsi (al telegiornale davano continuamente notizie di persone che si ammalavano e morivano di Covid) di una malattia che, però, non è solo fisica, ma dell’animo. Il testo del ritornello in origine non c’era ed è stato aggiunto da Domenico più tardi, e completa in maniera dolceamara gli stati d’animo delle strofe.
All My Life
Pietro: All My Life ha una genesi abbastanza particolare. È un pezzo riesumato dal primissimo repertorio dei Tropea, quando ancora non esisteva una band con questo nome. Ai tempi anche la formazione della band era diversa, vedeva infatti Marco Castello alla batteria.
La composizione era partita al pianoforte: buttai giù i due accordi della strofa sui quali scrissi una melodia con un testo in inglese (all’epoca era la lingua di riferimento) che sono rimasti intatti fino alla versione definitiva. Questi elementi insieme al groove di basso e batteria creati da Piso e Marco Castello sono il nucleo intorno al quale si è sviluppato il pezzo, in maniera piuttosto lineare. La seconda strofa, cantata e scritta principalmente da Domenico, è molto più recente; nasce infatti durante le ultime fasi delle registrazioni dell’album (estate 2023).
L’obiettivo era rimanere il più possibile in continuità con la prima strofa a livello di senso del testo. È una canzone che parla di incertezza, di attese e di ricerca del proprio posto nel mondo, che però, col trascorrere del tempo, sembra diventare sempre più irraggiungibile.
Ribellione
Domenico: Ribellione è una canzone d’amore, lenta e dolce, che parla dell’incontro di due persone. Come due ex amanti che si riconoscono tra la folla dopo tanti anni. Come due persone che non si sono mai lasciate ma in momenti diversi della vita, quando tutto viene messo in discussione, continuano a scegliersi, sempre. Ricordo che un giorno di fine ottobre 2017 improvvisai canzone, melodia, testo e accordi. Ribellione è rimasta molto tempo con me nel cassetto prima di essere presa in considerazione per proporla ai Tropea. Piuttosto che lasciare il testo originale e improvvisato, che era anche un po’ criptico, avevo voglia di dargli un vero e proprio testo. Un giorno nell’estate del 2021, per la prima volta si ebbe davvero la sensazione che tutto ciò che la pandemia di Covid aveva rappresentato non fosse più un pericolo. Sulla spinta di questo momento, a distanza di qualche anno dall’idea originale, ho ripreso la canzone e ho scritto il testo definitivo, pensando ad un amore che riprende dopo anni di difficoltà.
Parole
Tropea: Parole nasce durante le sessioni di registrazione di Might Delete Later nel 2019. Avevamo finito di cenare, al piano terra dove nella casa di Serole c’è la cucina. Domenico è salito prima degli altri su nella ampia sala allestita a studio di registrazione casalingo e ha improvvisato il riff arpeggiato di chitarra che apre il brano. Dopo un po’ ha deciso di far partire una registrazione per immortalare quell’idea. Man mano che finivano di mangiare, gli altri Tropea sono saliti e hanno raggiunto i loro strumenti, Piso ha trovato la sua linea di basso e Pietro ha intonato la melodia del ritornello. Solo alla fine è entrato Claudio ed è partita una sorta di improvvisazione. Da quella registrazione ci sono stati sviluppi e modifiche, ma la canzone ha preso una vera forma solo quando è stato scritto il testo. È stato creato a quattro mani da Domenico e Martina Garbin, la fotografa che ha contribuito con le sue foto alla copertina sia di Might Delete Later che di Gallipoli. È una canzone dolce e malinconica che parla di un addio notturno e fuggitivo, e di un ritrovarsi poi più cresciuti e consapevoli.
Semplice
Domenico: Semplice è la canzone con cui abbiamo deciso di chiudere questo disco. È un brano nato a gennaio in un freddo post natalizio silenzioso e calmo, al ritorno da una permanenza a Napoli circondato dagli affetti familiari. La canzone è lenta, ispirata allo slow-core dei Red House Painters. Ho cercato di descrivere il meccanismo che da un’intuizione porta alla nascita di un qualcosa, a volte di una canzone. Questo meccanismo è, in due parole, semplice e alieno. “Semplice” perché è una corrispondenza quasi automatica di gesto-emozione-azione, che viene registrata e salvata. Successivamente rivista ed eventualmente rielaborata. “Alieno” perché, come tante persone nate in un luogo e cresciute in un altro, viene dalla sensazione di appartenere a nessun luogo e a tutti luoghi contemporaneamente. La strofa si concentra su questo aspetto, raccontando una difficoltà di comunicazione che a volte mi schiaccia. Spesso infatti mi è capitato di sentirmi frainteso, non capito, altre volte invece mi è capitato di non riuscire a spiegare bene quello che voglio dire, o addirittura a non capire io stesso che cosa sto cercando di dire. La spiegazione è che non si appartiene a nulla e a nessuno e per questo a volte sembra che ci si esprima con un linguaggio incomprensibile, straniero. Ho scelto volutamente di usare due lingue, l’inglese per la strofa e l’italiano per il ritornello. Le takes di registrazione chitarra, basso e batteria di questa canzone sono tra le ultime che abbiamo acquisito a Serole durante l’ultima sessione di registrazione che abbiamo fatto, notte fonda di luglio 2022. Anche per questo, simbolicamente Semplice chiude il primo disco dei Tropea, un ironico contrasto con un percorso lungo e tortuoso che ha visto 6 anni di attività come Tropea prima di cimentarci con il fare un disco. È bello ricordarci che a volte scrivere le canzoni è la parte più semplice di tutto il lavoro.
IL TOUR
Quest’inverno, poi, i Tropea, saranno protagonisti di un tour in giro per i principali club della penisola, dove porteranno per la prima volta l’energia e le atmosfere di “Serole”, nella dimensione che più appartiene loro, live sul palcoscenico:
TROPEA – SEROLE TOUR
2 febbraio 2024 | Napoli @ Auditorium Novecento
3 febbraio 2024 | Firenze @ Glue
15 febbraio 2024 | Torino @ Cap 10100
16 febbraio 2024 | Verona @ The Factory
17 febbraio 2024 | Pordenone @ Capitol
22 febbraio 2024 | Milano @ Santeria Toscana 31
23 febbraio 2024 | Roma @ Wishlist
24 febbraio 2024 | Bologna @ Covo Club
23 marzo 2024 | Lido Adriano (RA) @ Cisim
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