VINICIO CAPOSSELA: dal 2 novembre al via il tour CONCIATI PER LE FESTE
E’ uscito “SCIUSTEN FESTE N.1965” è il nuovo album di Vinicio Capossela.
Non esattamente un disco natalizio. Un disco per la festa. Per le sue euforie e per le sue malinconie.
Prodotto per La Cupa da Vinicio Capossela e Alessandro “Asso” Stefana, registrato tra il 2020 e il 2021 insieme alla storica band del cantautore, SCIUSTEN FESTE N.1965 racchiude quindici canzoni tra inediti, riscritture, rivisitazioni e reinterpretazioni di standard per le feste, con la partecipazione di alcuni ospiti speciali come Marc Ribot, Greg Cohen, Mikey Kenney e Vincenzo Vasi.
Sono canzoni che danno spazio all’anima della festa, ai trambusti, agli abbracci, alle lacrime, alle redenzioni, alle rivoluzioni, alle ribellioni, ai trabocchi e agli sgambetti della stagione in cui si sospende il tempo dell’utile.
Il tempo del lutto, il tempo della morte e della rabbia, per recuperare sotto la tenda di Achille, mentre fuori infuria la battaglia, quel senso di comunità, di gioco e di festa, che è una delle più feconde espressioni dell’umano – racconta Capossela – ci sono riscritture, rivisitazioni e reinterpretazioni di standard natalizi, brani inediti, luna park, danze di ossa, raffiche di spumante e swing italo-americano, Tanzlieder da umanità pangermanica, inni, feste e guastafeste, senza trascurare Erode, perché non bisogna dimenticarsi del male nemmeno quando è occultato dai rassicuranti giorni del presepe.
E tutto finisce in coriandoli, come quelli che compongono la scritta del titolo che sta al collo del cane da circo in copertina, che fatica a stare in equilibrio.
Sciusten Feste eins neun sechs fünf, danke viele Spass!
LA STORIA
Il disco ha una storia lunga che risale al 1999, anno in cui Capossela ha fatto il primo «concerto per le feste» al Fuori Orario, storico locale affacciato ai binari della ferrovia a Taneto di Gattatico (RE). Da allora, ha continuato ogni dicembre a dare vita a concerti strabordanti, che hanno glorificato la festa e l’hanno realizzata. Concerti grazie ai quali si è creata una comunità e una tradizione.
Una storia unica, celebrata anche nel film documentario Natale Fuori Orario, costruito sulle riprese effettuate da Gianfranco Firriolo durante i concerti per le feste dal 2008 al 2023 e che sarà presentato alla Festa del Cinema di Roma giovedì 17 ottobre al Teatro Olimpico.
TRACCIA PER TRACCIA
In SCIUSTEN FESTE n.1965 ci sono due inni della tradizione anglosassone: in apertura, Abide with me, che diventa Sopporta con me: un invito-colloquio col Padreterno, un’ esortazione quasi confidenziale a scendere in strada, per sopportare insieme la difficoltà del cammino; e la dickensiana carola di Natale God rest you merry gentlemen mutata in Conforto e gioia, dove una melodia da severo testamento sostiene un testo che evidenzia la contraddizione insita nella celebrazione dello spirito salvifico della natività al tempo dei reticolati che cingono l’Europa.
E poi l’omaggio a Tom Waits con Charlie, cover di Christmas card from a hooker in Minneapolis: la lettera di Natale di una prostituta, che, in questa versione, dal Minnesota torna in famiglia a Scandiano.
Non potevano certo mancare i grandi protagonisti natalizi. In primis il portatore di doni Santa Claus, che in Santa Claus is coming to town (Santa Claus è arrivato in città), come un qualsiasi addetto alla logistica di Amazon, viene spinto al suicidio perché non riesce a consegnare in prime time gli oggetti dei desideri; e poi White Christmas rivisitata come Bianco Natale, rock ballad gridata al cielo per reclamare l’innocenza perduta della neve, un’invocazione al silenzio per guarire il dolore; e Campanelle (Jingle Bells), il più famoso jingle natalizio ripreso alla maniera di Lou Monte con i cori delle Sorelle Marinetti.
C’è spazio anche per il sogno disneyano di Louis Prima del “Libro della Giungla” I wanna be like you, che si trasforma in un competitivo Voglio essere come te. Anzi, Come e più di te!
Il mondo dello swing italoamericano viene omaggiato anche in Agita, la hit del Nick Apollo Forte di Broadway Danny Rose di Woody Allen con le parole cambiate: qui è Aggita, riferendosi non più allo sbarco lunare ma alla lunga lista delle pietanze delle feste. E poi Eh cumpari, ribattezzata Il friscaletto, altro classico dell’Italia del Sud anni ‘50, emigrata negli Stati Uniti e finita ne Il padrino, ripresa dai più svariati interpreti, da Dean Martin a Julius La Rosa a Renato Carosone, e che in questa versione presenta gli strumenti con tutti i nomi al femminile. Per omaggiare anche il mondo degli italo germanofoni – al quale cinema, musica e letteratura poco hanno dedicato – ci sono due brani: il pezzo del ringraziamento universale, il Dankeschoen di Wayne Newton che qui diventa Grazieschoen; e la canzone che dà il titolo al disco: Sciusten feste n. 1965, una specie di pezzo dei Pogues in un luna park bavarese in cui, come in una matrioska, ci si ritrovano dentro Rapunzel, la casa di biscotti di Hansel e Gretel, il meraviglioso Struwel Peter del dottor Hoffman. E poi eins neun sechs fünf… I numeri 1-9-6-5 contati alla maniera di Giochi senza frontiere, la citazione della trish trash polka da Capodanno di Strauss e infine l’immortale verso di Stephan Remmler Alles hat ein Ende, nur die Wurst hat zwei! (tutto ha una fine ragazzi, solo il wurstel ne ha due).
Visto poi che è con la festa dei morti che iniziano le feste invernali, ecco in scaletta un Voodoo mambo osteopatico ed esorcizzante, da ballare nella notte delle zucche vuote. E per concludere, il punto di vista di chi le feste non le sopporta proprio, il Grinch che è in ognuno di noi, con la sua avversione per coriandoli, socialità forzata e costrizione alla baldoria. Il guastafeste, la cui contrita soddisfazione è rovinare la festa agli altri, rompere la inlusio del gioco, smascherare la convenzione della festa e mandarla in frantumi. Un ruolo che però è anche necessario: la festa ha senso solo in quanto sospensione del tempo ordinario, ed è dunque necessario che qualcuno le ponga fine, in modo da poterla riavviare ciclicamente un’altra volta ancora.
In chiusura, la ghost track finale: una strenna portata in dono da un’ artista che non smette mai di stupire, a partire dalla sua generosità.
ASCOLTA IL DISCO
1. Sopporta con me (Abide with me)
2. Sciusten Feste n.1965
3. Voodoo Mambo
4. Bianco Natale (White Christmas)
5. Campanelle (Jingle Bells)
6. Charlie (Christmas card from a hooker in Minneapolis)
7. Agita (Aggita)
8. Danza della Fata Confetto
9. Conforto e gioia (God rest you merry gentlemen)
10. Santa Claus is coming to town (Santa Claus è arrivato in città)ù
11. Voglio essere come te (I wanna be like you)
12. Come e più di te
13. Il friscaletto (Eh cumpari)
14. Dankeschoen (Grazieschoen)
15. Il guastafeste
IL TOUR
2 novembre 2024 CESENA, Teatro Verdi
8 novembre 2024 FIRENZE, Teatro Cartiere Carrara
15 novembre 2024 BOLOGNA, Estragon
17 novembre 2024 MOLFETTA, Eremo
19 novembre 2024 NAPOLI, Casa della Musica Federico I
24 novembre 2024 BRUXELLES, La Madeleine
26 novembre 2024 LONDRA, Union Chapel
28 novembre 2024 BARCELLONA, La Paloma
29 novembre 2024 MADRID, Sala Villanos
4 dicembre 2024 PADOVA, Gran Teatro Geox
8 dicembre 2024 BERLINO, Kesselhaus
10 dicembre 2024 PARIGI, Bataclan
11 dicembre 2024 KARLSRUHE, Tollhaus
13, 14, 15 e 16 dicembre 2024 MILANO, Chapiteau delle Meraviglie – Carroponte NUOVE REPLICHE
18 dicembre 2024 ROMA, Atlantico
21 dicembre 2024 VENARIA REALE (TO), Teatro Concordia
22 dicembre 2024 MANTOVA, Teatro PalaUnical
25 e 26 dicembre 2024 TANETO di GATTATICO (RE), Fuori Orario
28 dicembre 2024 PERUGIA, La City NUOVA DATA
9 febbraio 2025 LUGANO, Studio Foce NUOVA DATA
11 febbraio 2025 ZURIGO, Kaufleuten Zürich
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ph: Vinicio-Capossela-c-Fabio-Mantegna-2024