XFACTOR 2021 Audition – Ultimo atto: Il meglio è stato lasciato come dolce.
L’ultimo atto delle audition, perché il meglio va lasciato alla fine. I giochi sono finiti e inizieremo a capire le linee tenute dai giudici solo ai Boot Camp.
Ultimo atto di queste audition, a tratti faticose e partite sicuramente in salita. Il mood della nuova stagione del format di origine americana è stigmatizzare le etichette e seppur intento nobile, ciò a cui abbiamo assistito è un inesorabile richiamo a qualcosa di già sentito e visto, salvo qualche eccezione. Uno spirito affranto e rassegnato, questo il mood con cui mi sono trovata ad affrontare questa ultima audition. La speranza, spero non vana, di vedere qualcosa che finalmente mi regali un mal di stomaco, disturbo, una lacrima vera.
AUDITION
Si parte con il piede giusto: Luca con Atlantide apre l’ultima audition, vocalità “mengoniana” e una penna ammiccante. Melli e Gemma con Saliva paradossalmente rappresentano una piccola novità con un sound deciso e personale. Edoardo Spinsante con Colore piano e voce per il produttore di passione. Tre inediti che piaccia o meno tracciano personalità decise e penne autentiche. La terna migliore delle tre audition e potrebbe sembrare un ossimoro. Che il meglio sia stato riservato per il gran finale?.
L’ultima audition è l’emozione trasbordante di Lysa con un inedito che sicuramente domani mattina andrò a cercare su Spotify, la sua urgenza è arrivata forte. La voce senza tempo di Edo che nella cover di Dalla mette tutta la sua innocenza, misura e malinconia. Il talento disarmante di Nika Paris, sedicenne bulgara da soli sei mesi in Italia. L’anima fragile di Tess con I’m Lost.
E’ il momento “Lo famo strano”, vinto a mani basse dai Mombao con Toipa, un canto bielorusso. Suonato da batteria, armonizzazioni vocali, battiti di mani e synth. Truccati color fango non gli avrei dato cinque centesimi, ma rispondono al classico detto l’abito non fa il monaco. A contendersi il podio Dudu di Edoardo, con la sua accozzaglia di citazioni artistiche buttate in mezzo al suo inedito e Fossi ricco l’inedito dell’ex statista Protto.
E’ l’anti-macismo de Le Endrigo con Cose più grande di te, dal rock spinto e gusto altissimo anche nella penna, il mal di pancia musicale che aspettavo dalla prima audition e la cotta musicale totalmente personale di questa edizione. Il musicale disturbo lo regalano i Bengala Fire con Valencia e Nava con Sarabe.
Poteva mancare il momento trash? Assolutamente no, Sharon and Ely con la cover di Giusy Ferreri-Baby K , ne tracciano un perfetto spaccato.
DA TENERE D’OCCHIO
Lysa per la sua emotività struggente.
Le Endrigo per i motivi di cui sopra.
Edo con la cover di Dalla, La casa in riva al mare, un quadruplo carpiato riuscito benissimo.
Mombao e Nava. Fuochi di paglia o braci accese?.
COMMENTONE FINALE
Un finale dove si sono presentati artisti nettamente meritevoli. Il meglio alla fine, come si suol dire. La rassegnazione ha lasciato spazio alla speranza ritrovata per una terna di audizioni tiepide. Se si pensi al numero di persone provinate e quanto mostrato in tv, però, la domanda sorge spontanea: Davvero in Italia siamo così poveri di talenti?. Il format ha ancora senso?.
I ragazzi che si approcciano a XFactor sono alla ricerca della realizzazione di un sogno che può paradossalmente infrangersi quando le luci si spegneranno. La speranza che non si regalino vane illusioni rimane ancora una fiaccola accesa, vedremo in corso d’opera.
Sembra essere sicuramente l’anno delle band, forse visto il successo dei Måneskin. La scia, lo story-telling trasmesso sembrerebbe avvantaggiare questa formula che si è dimostrata vincente con il primo posto all’ESC. La curiosità è ora riposta nei Boot Camp quando finalmente finirà l’amnistia tra i giudici e capiremo meglio che linea musicale delineerà ogni singola squadra in gara.
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