Recensione: PET SHOP BOYS – “nonetheless”

Recensione: PET SHOP BOYS – “nonetheless”

Per descrivere il nuovo disco di inediti dei Pet Shop Boys partiamo dalla produzione. Il disco è il primo del duo con il producer James Ford, che ha già lavorato con artisti del calibro di Arctic Monkeys, Depeche Mode, Blur, Gorillaz e Simian Mobile Disco.

Conclusa con “Hotspot” del 2020 la trilogia prodotta da Stuart Price, Ford usa la sua ricetta che prende la semplicità del debutto del 1986 di “Please” e la lussureggiante orchestrazione di “Behavior” degli anni ’90 per miscelarle entrambe e creare nuovi suoni e nuovi scenari.

Neil Tennant e Chris Lowe sanno muoversi alla perfezione tra le tecnologie sonore del passato e si muovono altrettanto bene tra quelle attuali. Le loro atmosfere sono sempre contemporanee nell’essenza musicale e l’intelligenza lirica di Tennant, la grammatica perfetta e il suo tono leggermente distaccato rende il tutto credibile senza trasudare di operazione nostalgia. 

Sotto il profilo del mood si percepisce che il disco è nato durante la pandemia e il lockdown nonostante una ventata di estatica malinconia abbia sempre permeato il lavoro di questo duo synth-pop.

 Volevamo che questo album fosse una celebrazione delle emozioni uniche e diverse che ci rendono umani. Dai brani più ballabili alle ballad introspettive, con i loro splendidi arrangiamenti d’archi, ogni brano racconta una storia e contribuisce alla narrazione complessiva dell’album.”

Il viaggio tra tra synth e drum machine si apre con il battito super da club di Loneliness.
Why Am I Dancing è la migliore commistione tra synth e orchestrazioni, mentre New London Boy sembra la nuova West End Girls, più matura con tanto di sax e arrangiamenti orchestrali.

Dancing Star racconta invece la storia della defezione del ballerino Rudolf Nuryev dalla Russia sovietica nel 1961 così come tutto il disco è pervaso dalla narrazione queer di Tennant.

Un Casio programmato in modalità bossanova ricolmo di archi avvolge la leggerezza di The Secret of Happiness, mentre Bullet for Narcissus è la quintessenza dello stile PSB

Un disco che senza dubbio non rappresenta una pietra miliare per la musica ma è la dimostrazione che il duo non è soltanto qualcosa posizionato nel passato e nella memoria, capace solo di partecipazioni sullo stile “Migliori Anni” ma piuttosto è ben saldo, cosciente e protagonista ancora di una certa musica elettronica che ha negli anni ottanta il suo focus e fondamenta.

SCORE TRACCIA PER TRACCIA : Voto 7,50

LONELINESS – Voto 7,50
FEEL – Voto 7,50
WHY AM I DANCING? – Voto 7,50
NEW LONDON BOY – Voto 8,00
DANCING STAR – Voto 7,50
A NEW BOHEMIA –  Voto 7,50
THE SCHLAGER HIT PARADE – Voto 6,00
THE SECRET OF HAPPINESS – Voto 7,50
BULLET FOR NARCISSUS – Voto 8,00
LOVE IS THE LAW Voto 6,50

I VOTI DEGLI ALTRI: 

Telegraph – Voto 8,00
The Guardian  – Voto 8,00
The Indipendent – Voto 8,00
Clash Music – Voto 8,00
Nme – Voto 8,00
Mojo – Voto 8,00
Uncut – Voto 7,00

DA ASCOLTARE SUBITO:

New London Boy – The Secret Of Happiness – Bullet for Narcissus

DA SKIPPARE SUBITO: 

Dieci brani per un tuffo negli anni ottanta rivisti ai giorni d’oggi. 

TRACKLIST:

DISCOGRAFIA: 

1986 – Please
1987 – Actually
1988 – Introspective
1990 – Behaviour
1993 – Very
1996 – Bilingual
1999 – Nightlife
2002 – Release
2006 – Fundamental
2009 – Yes
2012 – Elysium
2013 – Electric
2016 – Super
2020 – Hotspot

VIDEO: 

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